Il giorno dopo a scuola erano aperte le indagini. Gli armadietti vengono perquisiti, metal detector all'ingresso e interrogatori a tutti gli studenti.
Chanel: Sono morta di paura ieri.
Evan: Anche io, soprattutto perché mio padre non mi rispondeva al telefono. Menomale che non eri lì, credimi.
Chanel: Lo so, ma... Una parte di me avrebbe voluto esserci, ho avuto paura di non vedervi mai più.La voce di Chanel inizia a tremare e Evan la abbraccia forte.
Evan: In un certo senso c'eri. Tu eri con noi.
Continuano a camminare lungo il corridoio, dove diversi poliziotti perquisiscono zaini e armadietti. Gli altri ragazzi sono ancora visibilmente molto scossi.
Chanel: Sono tutti strani, quello che è successo ieri deve averli segnati.
Evan: Tranne Liam, lui è stranamente tranquillo... Anche ieri lo era.
Chanel: Sicuro che non sappia nulla?
Evan: Ovvio, come puoi pensarlo, è stato con noi tutto il tempo.
Chanel: Lo so, non intendo dire che sia stato lui o che c'entri qualcosa, ma forse il tuo ragazzo sa più di quel che dice.Chanel dà una pacca sulla spalla ad Evan e se ne va lungo il corridoio verso la sua classe.
Evan: Ehi Liam
Liam: Ciao, co-come stai, sai dopo... Ieri.
Evan: Beh, potrebbe andare peggio, tu?
Liam: Sto bene, almeno, non peggio del solito.
Evan: Anche ieri sembrava che stessi bene.
Liam: Lo so, so fingere bene. Devo andare in classe, c-ci vediamo al glee club.Liam dà ad Evan un bacio veloce sulla guancia e corre verso l'aula di scienze, lasciando il ragazzo con ancora più dubbi.
In aula professori Daniel, Will, Emma, Sam e Santana sono seduti a un tavolo a bere un caffè.
Will: Che giornata ieri.
Shue: A chi lo dici.
Emma: Come stanno i ragazzi?
San: Amy e Valerie sono molto scosse, ma stanno bene tutto sommato, sono forti. Brittany si è spaventata più di loro.
Sam: Anche Evan, mi è dispiaciuto così tanto non avergli risposto. Avrei voluto arrivare in aula canto in tempo per stargli vicino, ma mi sono buttato dentro la cesta dei palloni sgonfi e ho lasciato il telefono sul tavolo... Ricorda quando è successo a noi, professore?
Will: Come potrei dimenticare, tu hai iniziato a fingere di avere un gemello. Avete perso qualcosa per sempre quel giorno.
Shue: Già... I loro occhi dopo lo sparo... Non li dimenticherò mai. I loro sguardi hanno perso l'innocenza e la sicurezza, adesso... Adesso i loro occhi... Sembrano come quelli di Liam. Adesso mi chiedo come ho fatto a non rendermene conto prima...
Will: Di cosa?
Shue: Non lo so, papà, ma... Quel ragazzo ne ha passate più di quanto sappiamo.
Emma: Concordo. Quando l'ho visto la prima volta ho capito che nel suo sguardo c'era qualcosa di diverso. Mi è bastato guardarlo negli occhi per vedere che lui l'innocenza e la sicurezza le ha perse da un pezzo.
Emma: Potresti chiedere a quel ragazzo di fare un salto da me prima della lezione di canto?
Shue: Certo, glie lo dirò. A dopo.
-
Liam: Salve signorina Pillsbury, voleva vedermi?
Emma: Si, puoi sederti?
Liam: Certo... Ho fatto qualcosa di sbagliato?
Emma: Oh no, tranquillo, volevo solo parlare con te.
Liam: Ok...Liam si siede incerto sulla sedia e i due si guardano in silenzio per qualche secondo.
Emma: Come stai?
Liam: Sto-sto bene, grazie.
Emma: Sei sicuro? Perché a me quello non sembra lo sguardo di qualcuno che sta bene. So che hai avuto un brutto rapporto con tuo padre ultimamente, con Evan non ne parli mai?
Liam: No. Non mi piace parlarne. Non perché non mi fido di lui, non voglio e basta.
Emma: Sfogarti con qualcuno non può che farti stare bene. Se continui a tenerti tutto dentro un giorno esploderai. Se non sei pronto per farlo con una persona a te vicina puoi farlo con me, è il mio lavoro.
Liam: Non ultimamente.
Emma: Cosa?
Liam: Lei ha detto "non hai avuto un buon rapporto con tuo padre ULTIMAMENTE"... Beh non solo ultimamente.
Emma: Vuoi parlarne?Liam sta in silenzio per qualche secondo poi alza lo sguardo e parla, incredibilmente freddo e senza alterare di un tono la voce.
Liam: Lui mi picchiava, da quando ho 11 anni più o meno. Non solo quella volta.
Emma: Oh mio...
Liam: Ogni volta che sbagliavo o facevo qualcosa che non gli piaceva o... che secondo lui un maschio non avrebbe dovuto fare. Non so forse... Si aspettava che reagissi e che facessi "l'uomo"... Pensavo che dopo essermene andato, dopo che mia madre l'ha buttato fuori sono e tornato da lei sarei stato bene, ma non starò mai bene, non sarò mai come gli altri e quello che è successo ieri me l'ha fatto capire.
Emma: Cosa intendi?
Liam: Loro erano scioccati, piangevano e stavano morendo di paura, ma io no. Per me tutto quello era... Normale, mi succedeva sempre. La scuola era casa mia e lo sparo era il suono della porta di casa che si apriva. Io smettevo di fare quello che stavo facendo e mi nascondevo... perché ogni cosa facessi avevo costantemente paura che fosse sbagliata.Liam scoppia a piangere ed Emma gli porge dei fazzoletti. Lui ne prende uno e si asciuga le lacrime, poi fa diversi respiri per calmarsi.
Liam: Non riesco a credere di averlo detto a qualcuno.
Emma: Ascolta, tu hai detto che non starai mai bene, ma non è vero. Puoi venire qui da me tre volte a settimana e vedrai che pian piano starai sempre meglio. Mi dispiace davvero tantissimo per quello che ti è successo, non te lo meriti, ma ti ha reso la persone forte che sei oggi.
Liam: Quindi questo è ciò che sono? Una... Conseguenza?
Emma: No, noi non siamo quello che ci è successo, ma ciò che scegliamo di farne. Tu sei il ragazzo che ha deciso di andare avanti e di continuare ad essere te stesso nonostante tutto, questo è quello che sei.
Liam: Cosa dovrei fare adesso?
Emma: Hai detto che i tuoi amici sono sconvolti, tu sei abituato a cadere e rialzarti, sempre più forte, ma loro no. Potresti aiutarli.Il volto triste di Liam si trasforma pian piano il un sorriso.
Liam: Ha ragione... Lo farò. Grazie mille, signora Pillsbury.
Liam esce di corsa dal suo ufficio e per poco non si scontra con Evan.
Liam: Evan, aiutami radunare tutti in auditorium tra cinque minuti. Ho un idea.
Evan si stupisce molto a vederlo così entusiasta e fa quello che dice, infatti cinque minuti dopo si trovano tutti in auditorium. Si siedono sul palco a gambe incrociate e tengono lo sguardo basso, nessuno parla finché Liam inizia a cantare, Rise Up di Sandra Day.
You're broken down and tiredOf living life on a merry go roundAnd you can't find the fighterBut I see it in you so we gonna walk it outAnd move mountainsWe gonna walk it outAnd move mountainsAnd I'll rise upI'll rise like the dayI'll rise upI'll rise unafraidI'll rise upAnd I'll do it a thousand times againAnd I'll rise upHigh like the wavesI'll rise upIn spite of the acheI'll rise up
La canzone va avanti e pian piano tutti si uniscono a Liam fino a cantate tutti insieme.
And I'll do it a thousand times again
All we need, all we need is hopeAnd for that we have each other
And for that we have each other
And we will rise
We will rise
We'll rise, oh, oh
We'll riseAlla fine tutti si abbracciano e tornano a sorridere di nuovo, erano caduti, ma si sono rialzati. Dopo l'abbraccio di gruppo Liam ha finalmente la forza di raccontare anche a Evan e ai suoi amici quello che ha passato.
Liam: Mi dispiace per non averlo raccontato prima, soprattutto a te Evan, ma... Non ce la facevo.
Evan: Non devi scusarti, davvero.
Chanel: Mi dispiace, che la vita sia stata così dura per te. Ti meriti tutta la felicità del mondo.
Liam: Mi ha reso la persona che ho deciso di essere oggi... A me non importa quanto la vita sia dura, io lo sono di più.
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Glee - New Generation
FanfictionAnni dopo la fine che tutti conosciamo, il liceo McKinley è pronto ad accogliere un nuovo Glee club e i figli dei nostri protagonisti, non perdono tempo a iscriversi. Nella nuova generazione delle nuove direzioni amori, amicizie e coraggio di essere...