Pov Sebastian.
1 settembre 2013.
Scesi dal treno e mi ritrovai immediatamente sotto la pioggia. Pochi chilometri e sarei arrivato agli alloggi, ma dovevo prendere prima un taxi e passare in ufficio per attestare la mia presenza qui.
Vidi una macchina gialla a pochi metri da me e con passo adagio mi avvicinai al veicolo, ma nello stesso tempo una ragazza si avvicinò e apri la portiera del taxi un attimo prima di me.
- Veda di farmi un po' di spazio la dentro.
Urlai verso la ragazza che da vicino appariva sempre più piccola. La vidi alzare l'angolo della bocca e sbuffare rumorosamente salendo nell'auto lasciando la porta aperta per darmi la possibilità di seguirla.
Una volta dentro al veicolo la guardaí bene. Era una bella ragazza, ma non la solita bambolina perfetta e somigliava molto a Clary. A quel nome la mia mente trasalí ma tornai alla realtà immediatamente ritrovandomi a fissare gli occhi della sconosciuta.
- Come mai sotto questa tempesta?
Le chiesi cercando di infrangere il silenzio nell'auto.
- Alla EFC School grazie.
Le sue parole erano evidentemente per il tassista. Io annui facendole capire che la direzione era la stessa che dovevo prendere anche io.
- Non gli hanno insegnato di non parlare con gli sconosciuti?
Domanda beffarda evidentemente rivolta a me.
- È una spia per caso? O un'assassina?
- Per quanto ne sa lei nessuna delle due è esclusa.
Il suo sorriso di sfida mi ricordò me stesso e mi fece quasi sorridere, ma piegai solo un angolo della bocca in un mezzo sorriso beffardo.
- Allora devo capire che non saprò il suo nome perché è pericoloso per la missione?
- Vede ha già capito tutto signore.
- Puoi darmi del tu bellezza.
Le mie maniere sfacciate mi pare l'avessero presa di sorpresa, ma subito dopo mi ricredetti e dopo aver parlato della scuola è concluso che entrambi eravamo nuovi decidemmo di incontrarci il giorno dopo a bere un caffè. Ci scambiammo dunque i numeri.
- Sarai costretta a dirmi il tuo nome se vuoi che salvi il tuo numero non credi?
- Chiamami Kate.
- Sawyer, piacere di conoscerti Kate.
Ovviamente avevo usato un nome falso e non perché non mi fidassi della bella ragazza che avevo di fronte ma perché dovevo iniziare da capo cambiando tutto quello che era possibile per dimenticarmi di Clary.
15 settembre 2014.
Dopo che in un flashback quasi vivo Sebastian rivide il suo primo momento dopo che aveva abbandonato questa città per allontanarsi dalla sorella tornò alla realtà. Si ricordò che era ancora in macchina con Clary ma per arrivare a scuola mancava poco e non si erano ancora detti nulla.
- Non volevo tornare.
Le parole gli uscirono di bocca all'improvviso facendo sobbalzare la ragazza accanto e sul viso di lei apparve un briciolo di esitazione.
- Allora perché lo hai fatto?
La sua voce era stata più alta del previsto e Sebastian aveva subito percepito il spezzarsi del suo tono sentendo un vuoto nello stomaco.
- Non è così semplice Clary.
Il tono duro e poi il rumore dei freni e la ragazza sparì dalla sua visuale senza aggiungere altro.
Pov Clary.
Una volta uscita dalla macchina sentì le gambe abbandonarmi ma feci appello a tutta la mia forza per riuscire a correre dentro la scuola e dimenticare della insistente presenza di Sebastian. Quando vidi Simon mi sentì quasi al sicuro come se fossi appena uscita da un incubo. Avrei dato qualsiasi cosa per svegliarmi in quel preciso momento, ma dalla realtà è impossibile scappare solo aprendo gli occhi.
Mi buttai direttamente fra le braccia del mio amico senza nessuna spiegazione. Non ero solita a tanto affetto in pubblico, ma avevo bisogno della mia costante. Simon era la mia costante. Da quando ero piccola lui c'era sempre stato e non aveva bisogno di troppe spiegazioni per capire il mio stato d'animo. Questa volta non capì però il motivo. Riusciva sempre ad intuire quello che era successo: come la litigata con mia madre di una settimana prima o la volta che sono scappata di casa perché ero stanca delle bugie dette fra quelle quattro mura. L'unica cosa che lui non sapeva era il perché Sebastian se ne era andato e ora come facevo a spiegargli perché ero così alterata dal suo ritorno?
Mi staccai dall'abbraccio mettendomi di fronte a lui accanto al suo armadietto e guardandolo dritto negli occhi per trasmetterli tutta la mia inquietudine.
- Perché quella faccia Fray?
Simon cercava di alleggerire la situazione scherzando, ma non funzionava o almeno non questa volta.
- Beh ...
- Sebastian!
Ringhiò il mio migliore amico ed i miei occhi si spalancarono. Come faceva a saperlo? Risposta trovata: lui era proprio dietro di me.
- Ciao anche a te secchione.
La sua voce mi fece riprendere la mia posizione da attacco: niente sentimenti e voce dura.
- Ora se non ti dispiace ti ruberò mia sorella per portarla in classe visto che dobbiamo andare dalla stessa parte.
- Quindi ti hanno bocciato?
La domanda di Simon fece aumentare la tensione e mi resi conto che quella domanda non mi era ancora passata per la mente.
- Dettagli.
La sua risposta mi ricordò l'abbaiare di un cane, ma non mi fece paura, mentre fece sobbalzare il mio migliore amico.
- Come?
La mia domanda si sentì in tutto il corridoio e mi vergognai quasi della mia indiscrezione , ma non riuscivo a controllare la mia rabbia.
- Come si boccia una persona tesoro?
La sua domanda era ironica e non aveva bisogno di una risposta, ma il mio schiaffo rappresentò tutto quello che stava succedendo dentro di me.
Vidi i suoi occhi spalancarsi e sulla sua guancia un segno rosso si stava facendo spazio.
- E questo per che cosa era?
La sua voce calma e distante tradì i suoi occhi fiammeggianti. La mia mente andò in tilt.
- Questo è perché te ne sei andato!
La mia voce uscì prima che il mio cervello riuscisse a collegare le cose. Lo stupore sul suo viso fu abbastanza imbarazzante da farmi prendere la mia roba e sparire nel bagno delle femmine.
Avrei fatto tardi il primo giorno di scuola.

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Shadow
FanfictionSebastian Verlac, l'oscurità in persona. Il ragazzo senza emozioni, senza anima, pieno di sarcasmo e odio che nessuno puo domare si ritrova davanti alla sfida piu pericolosa e impensabile del mondo: far innamorare una ragazza. Ma se lui non sa cosa...