Capitolo 7

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Pov Sebastian

15 settembre 2014

Mi sentivo avvolto dall'oscurità totale, finché un tocco mi riportò alla realtà.

Fino ad un attimo prima stavo dormendo ed ora grazie ad un corpo familiare accanto al mio potevo semplicemente sentire la gratitudine di poter aprire gli occhi. I miei incubi stavano peggiorando, ma in quel momento, per me fuori dal tempo, era come se i miei incubi si fossero mischiati con i suoi sogni e avessero creato un mondo fantastico. Perché anche senza aprire gli occhi ero consapevole di chi mi stesse accanto.

Avrei riconosciuto l'odore di Clary da un chilometro di distanza. Sapeva di dolce, vaniglia e rose. Quel profumo era però mischiato a qualcosa di insolito, che non seppi definire immediatamente, ma la mia mente lo associo al tabacco.

Avrei continuato a tenere gli occhi chiusi per godermi la sua presenza, se la necessità di vedere un po' di luce non fosse stata così opprimente. Avevo paura che se i miei occhi non avessero visto altro oltre ad oscurità non avrebbero mai più potuto vedere nulla. Ed ecco che i pensieri iniziarono a diventare confusi come se un attacco di panico fosse alle porte ed io spalancai gli occhi alzandomi di colpo.

Clary fu presa alla sprovvista da quel movimento brusco ed i nostri occhi si incontrarono prima di quanto lei avesse sperato. I suoi erano rossi, quasi gonfi e avrei potuto dire con certezza che era per il pianto. Quel odore però e gli occhi rossi, il fatto che fosse accanto a me ma mi odiasse a morte, tutto sembrava condurre ad una sola conclusione e io la espressi a voce alta dimenticandomi di contenere il mio tono di voce così abituato ad essere freddo ed aspro.

<Sei fatta.>

La ragazza spalancò occhi e bocca contemporaneamente e si passò una mano sulla faccia in un gesto carico di stanchezza. Non aveva neanche le forze di controbattere e mi addolcì di fronte a tanta tenerezza. Il suo viso sembrava totalmente rilassato dalla prima volta che l'avevo vista quella mattina, sembrava contenta di essere lì con me e per quanto sentirla così vicina mi piacesse sentì quella situazione come completamente sbagliata.

'E' così che mi sento tutti i giorni da quando tutto questo è cominciato:sbagliato'. Questa volta era la mia mente a parlare, mentre la mia bocca rimase sigillata. Stavo aspettando che dicesse qualcosa, ma una reazione da parte di Clary arrivò solo dopo un lunghissimo gioco di sguardi.

<Sono felice che tu sia sveglio.>

Era tutto lì? Pensavo che si sarebbe incazzata o che mi avrebbe preso a schiaffi, riempito di domande; ma niente. Era l'effetto delle canne. Nulla pareva tanto importante quanto stare bene con se stessi e tutto era lontano.

Non puoi toccare nulla e nulla può toccare te.

Mentre i miei pensieri si stavano consigliando su cosa fosse giusto e cosa sbagliato in quella situazione il corpo di fronte a me si avvicinò pericolosamente. Vidi il suo viso tagliare le distanze con il mio e prima che i nostri volti si toccassero fui in grado di fermare qualsiasi cosa sarebbe successa.

<Clary, ti prego, non farlo.>

La mia voce spezzata sembrò spezzare qualcosa dentro di lei. Pensai, guardando i suoi occhi, che qualsiasi cosa si fosse fatta precedentemente in quel momento non la stesse aiutando. Era come se l'effetto fosse sparito e vidi i suoi occhi inumidirsi, ma senza battere ciglio cambiò traiettoria e le sue labbra finirono sulla mia guancia.

Sentì quel punto bruciare e la mia pelle prese fuoco sotto la superficie. Non seppi cosa fare e restando immobile sperai solo che quel contatto finisse il prima possibile, prima che la mia mente andasse in subbuglio e tutto venisse rovinato per un'altra volta.

Mi ritrovai senza rendermene conto da solo nell'infermeria con il cuore quasi fuori dal petto. Clary era sparita sbattendo la porta.

_Nota: fatemi sapere che ne pensate di questo nuovo capitolo e specialmente se c'è qualcosa che non vi piace non esitate a scrivermelo. Mi farà piacere sentire le vostre opinioni. Mi dispiace che il capitolo sia breve, ma tornerò con un altro capitolo il prima possibile._

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