"Ti rendi conto che è soltanto una lettera Nyv?"
Per la ventesima volta forse, da due ore a questa parte, mio padre mi spronava (o almeno ci provava) ad aprire la lettera da parte di Gemma, consapevole del fatto che io la stessi evitando volontariamente.
«Esatto, è solo una lettera quindi può aspettare che io finisca di lavare i piatti. »
Conclusi riponendo un piatto appena sciacquato dal sapone su di un panno asciutto, così che potesse assorbirne l'acqua in eccesso.
"Lo so, dico solo che potrebbe essere importante, quando mai quella donna si è preoccupata di mandarci una lettera?"
Non aveva tutti i torti, non potevo che dargliene atto e maggiormente per questo il suo vizio mi faceva imbestialire, perché lui era tutto tranne che un'idiota, eppure la sua mente si lasciava annebbiare così facilmente.
«La aprirò non appena avrò finito, tu va a prepararti e per favore...hai il colloquio fra un'ora.»
L'uomo si congedò, non prima di avermi lanciato un lieve sorriso che doveva essere rassicuratore forse, ma che avevo visto fin troppe volte.
[...]
«Io vado in camera, stai bene comunque, con la cravatta.»
"Si lo so, sono un bellissimo uomo ed oggi tornerò qui con un contratto in mano."
Scossi il viso alzando per qualche istante gli occhi al cielo, dopo tutto quando non era ubriaco non era male, peccato non potesse essere così sempre.
«Si, lo penso anche io...»
Lasciai cadere il discorso e salii le scale sentendolo improvvisare un discorso di presentazione di fronte allo specchio posto sul camino.
La mia stanza era illuminata dalla flebile luce del sole pomeridiano, che quest'oggi sembrava essere coperto da qualche nuvola, segno che forse da li a poco avrebbe iniziato a piovere.
Mi guardai intorno, aprendo poi spontaneamente il primo cassetto del mio comodino tirando fuori la lettera ricevuta dal Presbyterian un mese prima.Signorina Nyv Scott, siamo lieti di informarla che lei rientra nel programma di specializzazione fornito dal New York Presbyterian Hospital.
L'internato avrò inizio giorno 1 Settembre, la preghiamo quindi di presentarsi in ospedale tale giorno alle ore 08:00 per iniziare il suo primo turno lavorativo.
Qualora avesse bisogno di comunicare con noi, potrà contattarci al numero sotto indicato.
Cordiali saluti,
Arthur Mayer, direttore programma specializzandi NY Presbyterian Hospital.Chiamai quel numero due giorni dopo, comunicando la mia decisione di non partecipare al programma.
Ripiegai il foglio, rimettendolo accuratamente nella busta con il quale era arrivato per poi nasconderlo in fine nuovamente nel comodino.
Sprofondai con la testa sul cuscino, perdendomi a guardare il soffitto e nel mentre sentivo i rumori provocati da mio padre nella ricerca delle chiavi dell'auto, fino a quando poi non le trovò presumibilmente sotto un cuscino del divano, almeno di solito era lì che io le ritrovavo dopo una sua uscita notturna per andare a comprare dell'alcol.Quando il portone d'ingresso venne chiuso, tirai un sospiro quasi di sollievo, ero sola in casa e finalmente potevo concedermi un po' di pace e tranquillità, e chissà, magari sarei riuscita anche ad addormentarmi, con la speranza che al mio risveglio mio padre avesse un lavoro.
Mi posizionai supina sul letto, chiudendo gli occhi e lasciandomi cullare dal mio stesso battito cardiaco; il respiro iniziò a farsi sempre più pesante e da lì a breve mi sarei addormentata sicuramente, almeno era questo ciò che pensavo, quando poi il nome di Gemma Teller non invase la mia mente, ricordandomi della sua esistenza e di quella stupida lettera che ancora non avevo letto.
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Save me from myself. || Sons of Anarchy ||
FanfictionE se Tara non fosse mai tornata a Charming? Se al posto della brillante dottoressa, avesse fatto ritorno nella cittadina qualcun altro, Jax avrebbe comunque intrapreso e seguito le orme di suo padre JT per portare i Sons of Anarchy fuori dal giro de...