Twelve.

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Il viaggio dall'ospedale al club non fu molto lungo, continuai però durante il breve tragitto a chiedermi il perché di quella strana visita, ma soprattutto cosa volesse farmi vedere di così importante per presentarsi a tarda serata in ospedale.

Un'altra cosa che non riuscivo a spiegarmi era come facesse lui a sapere che avrei staccato a quell'ora, ma unitile sforzare i neuroni con una domanda del genere, avevo avuto prova del fatto che il biondino avesse le sue conoscenze in quel posto.

L'officina era deserta, al club sembrava non esserci più nessuno, solo noi due e la sua moto ad occupare l'intero parcheggio.

«Io faccio fatica a capirti...sul serio.»

Dissi sfilandomi il casco e passandolo successivamente al ragazzo che era già sceso dalla moto.

"A volte non mi capisco neanche io piccola, non ti biasimo—cosa vuoi sapere?"

«Beh, per esempio potresti iniziare col dirmi perché sono qui con te invece di essere con i miei amici ad ubriacarmi o meglio, nel mio letto!»

Incrociai le braccia al petto, notando che le mie parole avevano scaturito in lui divertimento.

"Sta tranquilla, dentro abbiamo alcol a volontà ed anche qualche letto."

Me ne accorsi, con il suo solito modo ammiccante che lasciava ben poco posto all'immaginazione, concluse la frase alludendo a qualcosa che feci finta di non afferrare.

«Bevo solo con i miei amici, mi dispiace!»

Risposi, superandolo poi di qualche passo ed incamminandomi verso l'ingresso dell'officina, più precisamente verso la porta che dava accesso al club.

"Ah quindi suppongo che tu e Juice beviate parecchio insieme, no?"

«Esatto, non sai neanche quanto.»

Forse anche io involontariamente alludevo a qualcosa di non vero, ma che speravo lui capisse.

Ed infatti, le mie parole sembrarono fare effetto, tanto che non ricevetti altre risposte da lui, ma piuttosto mi superò, aprendo la porta del club ed entrando nell'edificio, lasciandosi la porta aperta dietro le spalle così che io potessi seguirlo.

"Cercando dei documenti fra la roba di mio padre in soffitta ho trovato alcune cose."

Lo sentii dire mentre si destreggiava dietro al bancone del club, tirando fuori dal frigo due birre fredde.

«Alcune cose del tipo?»

Mi avvicinai, poggiando entrambi i gomiti sul bancone, continuando però a seguirlo con lo sguardo.

"Fotografie. Il club, lui e Gemma, io ed Opie in sella alle moto dei nostri vecchi e tu su quella stupida bici rosa"

Spiegò lui, facendo il giro del bancone e mettendosi al mio fianco, porgendo mi la bottiglia di birra già stappata.

«Se mi hai portata qui per infierire ancora una volta sulla mia bellissima bicicletta beh, ricordati che ho parecchi attrezzi a portata di mano qui dentro e la tua moto dista solo qualche metro da noi.»

Lo minacciai puntandogli il dito contro, gesto che come mi aspettavo non lo spaventò per niente anzi, lo fece ridere.

"Calma i bollenti spiriti ragazzina, non ti ho portata qui per questo, anche se a pensarci bene..."

Lo vidi esitare per qualche istante, quando poi con un lieve sorriso sulle labbra mi fece segno con il viso di seguirlo.

Mi voltai, notando si stesse dirigendo verso il vecchio divano in pelle posto vicino al tavolo da biliardo, in quel posto non si facevano mancare niente.

Save me from myself. || Sons of Anarchy ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora