Nine.

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Finalmente il tanto atteso giorno della partenza era arrivato.

Non che io o mio padre fossimo felici di lasciare la nostra vita a Boston, più che altro eravamo sollevati dal fatto di non dover più riempire scatoloni. 

Il camion dei traslochi era arrivato la mattina precedenti, quindi la maggior parte della roba in questo momento si trovavano già in viaggio verso Charming; un bel viaggio, parecchi km nel mezzo ed una spesa che mio padre non avrebbe potuto affrontare, ed a questo (per quanto io fossi contraria alla cosa) ci aveva pensato Opie, pagando la corposa somma di cinquemila e settecento dollari alla ditta di trasporti.

A quanto pare quell'anno gli affari all'officina erano andati piuttosto bene ed anche Lyla aveva contribuito alla spesa, almeno questo mi era stato detto da mio cugino. 

Comunque avevo già parlato con mio padre del fatto che una volta sistemati a Charming con il suo nuovo lavoro per il club (di cui per altro gli era stato detto avrebbero approfondito l'argomento una volta li), avremo ridato tutti i soldi spesi per il nostro trasferimento ad Opie e sua moglie. 

Per il resto invece, mio padre non toccava alcol da quasi tre settimane e si era abituato al fatto che per un paio di giorni avremo alloggiato in un b&b non troppo distante dal centro di Charming, così che se avessimo avuto bisogno di qualcosa non avremo avuto problemi ad andare a piedi, visto che oramai la nostra stupenda (ma soprattutto vecchia) auto aveva deciso di abbandonarci dieci giorni prima della partenza e quindi ci ritrovammo costretti a dover prenotare due biglietti aerei e senza la possibilità di muoverci in auto a Charming. 

La sosta nel b&b appunto sarebbe stata di breve durata; Opie, Jax e tutto il club (o quasi tutto), avevano preso l'impegno di rimettere a nuovo la casa nella quale io ed i miei genitori avevano vissuto per anni e che era ancora di nostra proprietà (mio padre seppur non fosse mai stato intenzionato a tornarci non aveva avuto il coraggio di metterla in vendita), ciò significava dunque, rimettere in piedi il tetto che in una stanza aveva avuto un lieve crollo, ridipingere tutte le pareti ed il soffitto e riallacciare corrente elettrica, acqua e tagliare l'erba in giardino. 

Durante la mia breve permanenza a Charming l'idea di andare a vedere la mia vecchia casa non aveva neanche attraversato la mia mente, forse perché involontariamente il mio cervello sapeva che riportare alla mente certi ricordi mi avrebbe fatto ancora più male, visto il motivo per cui mi trovavo li, ovvero il funerale di Piney. 

Eppure ora non vedevo l'ora di poter rimettere piede nella mia casa, nella mia stanza dei giochi... 

Un paio di volte avevo sentito per telefono Jax Teller, che ovviamente mi chiamava per aggiornarmi sui lavori (lui e Juice si alternavano con le telefonate), ma soprattutto mi prendeva in giro per la carta da parati rosa (con i coniglietti bianchi stampati sopra) della mia stanza. 

Ovviamente non gliela lasciavo vinta, andavo molto fiera di quella carta da parati da bambina.

La avevo scelta da sola perché oramai a detta di mia madre, a sei anni ero una signorinella grande e quindi quella scelta spettava a me. 

Ricordavo bene come i miei occhi si riempirono di gioia e felicità non appena incrociarono la splendida parete sopra il quale era posta quella carta da parati, che poi avrebbe circondato anche la mia stanza pochi giorni dopo.

Non mi sarei mai aspettata un interesse simile da parte del club nell'aiutare me e mio padre, invece quegli uomini burberi che da bambina mi facevano un po' paura, erano meglio di quanto pensassi. 

"Nyv sicura di aver preso tutto? Non vorrai dimenticare qui qualcosa di importante."

«Tranquillo papà, ho già controllato tutte le stanze venti volte, non preoccuparti!»

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