NYV'S POV:
Se qualcuno qualche mese fa mi avesse detto in che modo la mia vita sarebbe cambiata, lo avrei sicuramente preso per pazzo e forse (anzi, quasi sicuramente), lo avrei preso a calci per aver solo pensato ad un mio ipotetico trasferimento a Charming, eppure eccomi qui.
La giornata era appena iniziata, tra esattamente due giorni mi sarei dovuta presentare al Saint Thomas per il mio primo giorno di specializzazione, non stavo più nella pelle.
Era passato soltanto un giorno da quando Jax mi aveva portata in ospedale per conoscere il capo, svelandomi quella notizia a dir poco assurda; stentavo ancora a credere alle mie orecchie ogni qual volta che ripetevo a mio padre (e lui di conseguenza ripeteva a me) quanto fossi felice ed entusiasta a riguardo.
Quel pomeriggio a differenza di mio padre che era uscito oramai da qualche ora (recandosi all'autoufficina Teller-Morrow per mettere nero su bianco il suo contratto di lavoro), rimasi nella nostra piccola camera nel B&B, svuotando e risistemando per la ventesima volta forse, lo zainetto che avrei usato per l'ospedale, inserendo un astuccio con dentro qualche penna ed una matita, un temperino e gomma.
Sembrava quasi di dover tornare a scuola, mancava giusto il quaderno, che in realtà c'era però sotto forma di block notes nero, così da risultare più formale.
«Chi rompe adesso?»
Chiesi a me stessa, interrompendo la sistemazione dello zaino a causa del mio cellulare che aveva preso a squillare.
Mi avvicinai al comodino, sopra il quale lo avevo poggiato, e nell'avvicinarmi lessi sul display del mio iPhone il nome di Trevor.
Il mio umore cambiò, dopo tutto non ci sentivamo da un po' per via dell'organizzazione del trasloco e poi della partenza, quindi dopotutto ricevere una sua telefonata non mi infastidiva.
«Ehi Trev!»
"Ehi Nip! Sei via da solo un giorno e ti sei già dimenticata dei tuoi amici qui a Boston?"
Il suo tono di voce era chiaramente ironico, infatti non mi tirai indietro e mi lasciai andare ad una risata, alzando gli occhi al cielo nel sentirgli ancora pronunciare il soprannome che mi aveva dato sin dal primo giorno in cui ci eravamo conosciuti.
Ricordavo quando il mio nome per lui fosse strano, non lo biasimavo, dopotutto Nyv non è un nome che si sente tutti i giorni.
Così da quel giorno decise che il mio nome sarebbe stato Nip, che a detta sua era molto più simpatico.
«Hai ragione, non ho scuse »
"Allora come stai? Come è andato il trasloco?"
Dal silenzio di sottofondo supposi fosse a casa.
«Io sto bene, il trasloco è andato bene, seppur ancora manchi il vero e proprio trasferimento! Per il momento alloggiamo in un B&B, roba di qualche giorno...»
"Pensavo foste già in casa vostra, ci sono stati problemi?"
Prima di rispondere alla sua domanda, presi posto su quel coso scomodo che era il mio letto nella stanza.
«Dopo quindici anni non vuoi che quella vecchia casa abbia dei problemi Trev? Mio cugino ed i suoi amici stanno provvedendo a darci una mano, dovremo stabilirci definitivamente li fra qualche giorno»
Ammisi, immaginando come sarebbe stato rimettere piede in quella casa dopo tanti anni.
Istantaneamente il mio stomaco sembrò essere in preda agli spasmi, tipico sintomo dell'ansia che incombeva su di me, ancora non del tutto conscia che la mia vota nel giro di poche settimane si era completamente trasformata.
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Save me from myself. || Sons of Anarchy ||
FanfictionE se Tara non fosse mai tornata a Charming? Se al posto della brillante dottoressa, avesse fatto ritorno nella cittadina qualcun altro, Jax avrebbe comunque intrapreso e seguito le orme di suo padre JT per portare i Sons of Anarchy fuori dal giro de...