capitolo 15

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La verità è che dopo un'intera settimana, io non avevo ancora trovato il coraggio di dire ad Harry della situazione.

Non avevo nemmeno confermato l'intervento e Paris non faceva altro, come suo solito, che fare pressione. Mi faceva letteralmente impazzire.
Avrei dovuto scegliere solo un giorno, solo quello.

Avrei dovuto prendere il calendario fra le mie mani e segnare con un pennarello rosso la data stabilita per pregare Harry di starmi ad ascoltare attentamente, per riferirgli..quel che avrei dovuto riferirgli.

Ma perché era così difficile? Non stavo scegliendo il giorno in cui sarei uscita con le amiche per il centro commerciale, ma il momento in cui avrei detto al ragazzo che ha confessato di amarmi che sto per morire, ma ho una possibilità ovvero quella di avere tre mesi in più di tempo per vivere. Chiamalo facile.

Nel frattempo le cose per Harry sembravano migliorare. Finalmente ha capito come comporre un messaggio in meno di due minuti e mi ha portato nella casa in cui vive. Diciamo che non è una casa, ma un ritrovo dove ci sono persone addirittura in riabilitazione. Le donne che se ne prendono cura sono molto affidabili e molte di loro suore, questo è un dettaglio che mette totalmente in pace il cuore.

Era entusiasta di mostrarmi la camera che condivideva con Evan e il luogo in cui era tenuto a lavorare ogni mattina presto o sera tardi. Gli insegnavano la collaborazione, la socializzazione e la vera fatica per guadagnarsi da vivere. Rimasi sorpresa dalla presenza di addirittura qualche bambino; si trattava di trovatelli o di figli di alcune ragazze-madre con un trascorso piuttosto difficile. Era una grande, grandissima casa con molte persone bisognose di aiuto ed era molto carino vedere come socializzavano fra di loro.

Mi ospitarono per pranzo e fummo intrattenuti dalla scenata di un ragazzo che di colpo ha sbattuto contro la parete in legno il suo piatto ed ha iniziato e piangere tenendosi il capo fra le mani. Due donne ed un uomo lo avevano raggiunto e sedato, chiedendogli di seguirlo.

Harry mi ha spiegato che soffre di scatti di nervosismo e quello che gli iniettano è del tranquillante fatto di erbe principalmente aromatiche. Combinava qualche guaio un giorno sì e due no, per questo io fui l'unica nella sala a reagire a quell'avvenimento. 

Il giorno seguente lo guardavo già con occhi diversi; conoscere il luogo in cui vive è stato come conoscerlo meglio e svelare qualcosa che io non conoscevo. Mi ha aiutata ad inquadrarlo meglio. 
Mi sono anche assicurata che non si occupasse più di quei tremendi lavori in cui era obbligato a ferire persone che non avevano alcuna colpa. Solo quella di essere degli incontinenti insoddisfatti della propria vita e con molti, troppi soldi da consegnare a causa di debiti.

So che non lo farà mai più, perché, ammetto che è una mossa sleale, ma durante la mia permanenza in quella casa-comunità ho preso in disparte una delle suore a capo del luogo e le ho riferito di essere preoccupata per Harry, per via di questo trascorso. Lei mi aveva tranquillizzato, dicendomi che lo avrebbero controllato più del solito e lo avrebbero fatto partecipare a qualche lezione in più del catechismo e di come la nostra vita possa essere rovinata, per via del karma che circonda le nostre vite. Non lo trovo un metodo efficace, ma quelle suore sanno cosa fare. Glielo si legge negli occhi che hanno tutto quanto sotto controllo.

-Credici o no, ma ho speso i miei pochissimi soldi per comprarti queste!-non disse nemmeno ciao, non appena aprii la porta, si catapultò in casa sorridente e reggendo fra le sue mani una scatola completamente bianca e con qualche fiorellino rosa sul coperchio. Mi avvicinai incuriosita e non appena aprì il contenitore fui invasa da un delizioso profumo di pasticceria. 
Erano sei ciambelle con sei glasse diverse sparse sopra.

Erano praticamente anni che non ne mangiavo. Sapete, tutte noi passiamo il periodo 'elimino zuccheri, mi ammazzo di fame e mantengo la linea' ed io l'ho terminato a vent'anni. Avevo reso pazza tutta la mia famiglia, perché volevo riuscire ad apparire più magra di quanto già non fossi. 

365 giorni per dirti ti amo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora