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-Una gita?-
-Esatto! Avevo in mente quest'idea da un po' e mi sembra il momento perfetto adesso!- esclamò entusiasta Mark appena tutti entrarono nella sede del club di calcio.
-Mark, io non vorrei infrangere i tuoi sogni, ma siamo ad ottobre, dove vorresti andare?- domandò Jude con tono curioso quanto scocciato quasi.
-Stai zitto, se ci porta in vacanza vuol dire che non faremo nulla per almeno due giorni, fattelo andare bene moscone- l'esclamazione di Caleb era proprio nel suo stile, soprattutto quando appoggiò un braccio sulle spalle del fidanzato facendogli l'occhiolino.
-In ogni caso resta il fatto che non sapremmo dove andare- Darren fece ritornare tutti alla realtà per un secondo; dove sarebbero mai potuti andare a inizio ottobre?
-Shawn, in questo periodo ad Hokkaido che tempo c'è?- chiese Axel all'amico che si trovava di fianco a lui e siccome nessuno obbiettò a questa domanda, l'albino rispose.
-Mhm, fa freddo ma nemmeno troppo, più o meno come da voi a dicembre, bisogna vestirsi comunque in modo pesante, poi questo è il periodo più soggetto a valangh— si bloccò di colpo, passando dal suo tono rilassato con tanto di faccia rilassata, ad un tono cupo con faccia cupa.

-Valanghe? Non sono di certo un problema, allora che ne dite di andare ad Hokkaido?- propose infine Mark.
Tutti annuirono, ad eccezione di Caleb che sapeva solo lamentarsi in quel momento, forse perché non ci voleva andare, o forse per il bene di Shawn.
In ogni caso decisero che ci sarebbero andati e dopo due ore di "riunione" sapevano anche il giorno e l'ora: il 10 ottobre alle 8:30 sarebbero partiti da Inazuma con un treno diretto per la loro destinazione: Hokkaido.

-Bene, ora possiamo allenarci!- esclamò contento il capitano prendendo un pallone a caso e uscendo dallo spogliatoio.
-Mark, sono le otto e mezza di sera, è già buio, per oggi dovremmo rimandare- suggerì Jude uscendo anche lui per affiancare l'amico.
-Già, poi io e il rasta abbiamo da fare- anche Caleb lo raggiunse mettendo nuovamente un abbraccio sulle spalle del ragazzo, usando un tono abbastanza basso.
-E piantala idiota!- arrossì vistosamente scansando il castano.
Borbottarono ancora qualcosa poi man mano tutti iniziarono ad uscire da quella stanza, rimasero solo Austin, Axel, Shawn e Jordan.
-Ehi Shawn, domani è venerdì, ti va di venire a casa mia?- propose il verde all'amico che aveva ancora un espressione cupa e sembrava sconnesso dal mondo.
-Eh? Ah ok, a domani- poi uscì subito senza nemmeno considerare i suoi compagni, semplicemente tiro dritto.
-Ciao ragazzi- infine salutò quelli che erano fuori per poi andare direttamente a casa senza voltarsi un istante.

-Cosa gli è preso?- domandò il capitano un po' sorpreso.
-Potrei andare da lui a—
-No, Caleb, lascialo stare- lo interruppe Jude mettendogli una mano davanti al busto, ma non poetiche volesse lasciare da solo Shawn, semplicemente sapeva che in quel momento non era Caleb colui che sarebbe dovuto andare da lui, bensì qualcun altro.
-Vorresti lasciarlo solo?- chiese scocciato cercando di raggiungerlo.
-Caleb, fermati! Non intendo questo, però prova a pensarci un attimo; se andassi tu, che consoci tutto il suo passato, probabilmente non riusciresti ad aiutarlo perché saresti troppo mirato nel trovare il problema e poi con il tuo carattere, proprio no; stessa cosa per Xavier e Jordan, a Shawn ora serve qualcuno che non sappia già il problema prima ancora di averci parlato e soprattutto serve qualcuno di molto legato a lui- spiegò con quel suo solito tono da saputello e la classica espressione che assume sempre quando esprime un suo ragionamento, il quale venne capito dopo poco dal castano, il quale si girò nella direzione nella quale stava andando l'albino e pensò solo ad una persona:
-Axel!- esclamò notando che quest'ultimo già stava raggiungendo il difensore.
Jude sorrise capendo di non aver sbagliato il suo ragionamento.
In tutto questo il resto della squadra chiacchierava tranquillamente.

-Shawn! Dove vai?- chiese senza fiato il biondo, che lo aveva rincorso.
-A fare la spesa, poi torno a casa- nemmeno si girò a guardarlo mentre pronunciava quella frase senza emozioni.
-Aspetta, cosa c'è che non va?- glielo domandò per la prima volta da quando si erano conosciuti con tono gentile e leggermente preoccupato, mentre affiancava l'amico.
-Nulla devo solo...- non terminò la frase, la lasciò a metà siccome nemmeno lui sapeva cosa dire.
-Meglio se vai a casa a riposarti, ti accompagno- gli appoggiò una mano sulla spalla per fargli cambiare direzione, ma Shawn, anche se non in mood eclatante, oppose resistenza rimanendo fermo in quella posizione.
-N-Non posso...andare via...devo andare da l-lui e...s-salvarlo...- sussurrò la frase a testa bassa allungando un braccio in avanti come se volesse tenderlo a qualcuno per aiutarlo.
-Shawn, guarda me, lì non c'è nessuno che tu possa o debba salvare- provò nuovamente a trascinarlo via da in mezzo alla strada in cui erano.
-S-Stai dicendo che anche volendo non sarei mai riuscito a salvarlo...?- si voltò mettendosi davanti al biondo e puntando il suo sguardo vuoto dentro a quello dell'amico.
-Non dico questo, però...- non seppe finire la frase.

𝐿𝑎 𝑚𝑖𝑎 𝑢𝑛𝑖𝑐𝑎 𝑠𝑎𝑙𝑣𝑒𝑧𝑧𝑎 𝑠𝑒𝑖 𝑡𝑢 || GoufubuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora