𝟛𝟛: 𝕝𝕒 𝕤𝕥𝕠𝕣𝕚𝕒 𝕕𝕚 𝕊𝕙𝕒𝕨𝕟

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La serata procedeva bene, ridevano e si divertivano facendo cose stupide e prendendosi in giro a vicenda.
Ad un certo punto avevano deciso di fermarsi in un parchetto per riposarsi un po' e fare un gioco in particolare.
Questo posto dava l'idea di essere abbandonato: i giochi erano rovinati, il prato non curato e gli alberi avevano dei rami molto pericolosi per i bambini, quindi loro ci andarono.
In questo parco c'erano tre o quattro panchine, uno scivolo, due altalene e quei cavallini a "dondolo", dunque i ragazzi scelsero dove sedersi tra le varie opzioni: Axel su una panchina con sopra Shawn, Caleb accanto ai due e vicino a lui c'era Mark, nella panchina accanto invece c'erano Nelly, Celia e Silvia, su un'altra ancora sedevano Jude, Darren e Austin, le altalene le occupavano Hurley e Xavier mentre Archer si era messo sul cavallino.
Solo Jordan era ancora in piedi e, non sapendo dove mettersi, scelse si andare sulle gambe del rosso, scordandosi completamente che non erano soli, ma lo capì troppo tardi.
Tutti quanti iniziarono a fissarli in silenzio, attendendo spiegazioni.

-Xav, mi sento osservato, la tecnica del morto funziona?- sussurrò il verde all'altro, tutti e due in evidente imbarazzo.
-Non credo, Jordy, forse dovremmo dare delle spiegazioni- bisbigliò a sua volta facendo annuire il minore.
-Ragazzi...- iniziò Xavier, intanto tutti li guardavano curiosi e seri allo stesso tempo.
-Noi— venne bloccato da un'altra voce.
-Si si, state insieme e bla bla bla, facciamo qualcosa ora?- e chi se non Caleb avrebbe potuto fare un'uscita del genere, oltretutto che scioccò tutti, tranne uno.
-Stupido, hai rovinato il momento- lo rimproverò Shawn tirandogli uno pugno sul braccio, anche questo lasciò tutti di sasso: da quando quel ragazzo aveva quel carattere e quella sicurezza?
-Ma tu non lo sapevi già?-
-Si che lo sapevo, ma non importa-
Discussero ancora per qualche istante, poi Nelly si stancò.
-Emh emh, potremmo fare altro anziché ascoltate voi che vi lamentate?- chiese scocciata ricevendo l'approvazione di tutti.
-Okok, cosa facciamo?- domandò curioso l'albino.

-Che ne dite se cerco online le 100 domande più fatte e a turno rispondiamo a tutte?- propose Celia estraendo il cellulare dalla tasca e iniziando a digitare sulla tastiera, ovviamente tutti furono d'accordo.
-Trovato, la cento domande challenge, iniziamo!- tutti rimasero attenti e attesero la prima domanda, che si rilevò non essere nulla di che.
-Hai mai rotto qualcosa in casa? Vabbè dai, chi non l'ha mai fatto?- disse con tono ovvio ed effettivamente tutti risposero che almeno una volta avevano rotto un oggetto in casa-
-Numero due: sei mai caduto dalle scale? Ahahah, Jude perché non racconti la tua esperienza?- guardò il fratello già ridendo e tutti non vedevano l'ora di sapere questo aneddoto.
-Che scema, non ti sopporto, allora, mi trovavo in cima alle scala di casa mia e avevo chiesto a Celia di passarmi il mio pallone da calcio che si trovava con lei al piano di sotto, questa scema me lo lanciò ed io cercai di prenderlo in modo figo, ma lo mancai e persi l'equilibrio trovandomi dunque a rotolare per le scale e a finire steso a terra con quel che livido per il corpo, in tutto ciò, Celia, stava lì a ridere come una stupida senza aiutarmi e quando le chiesi del ghiaccio lei si piegò in due dalle risate e dovetti strisciare fino in cucina per prendermelo da solo- raccontò leggermente in imbarazzo, ma più che altro divertito al ricordo.
-Batti qua!- esclamarono Silvia e Nelly alla loro amica, mentre ridevano ovviamente, che subito diede il cinque alle mani a mezz'aria delle ragazze.
Tutti ridevano, tutti, Caleb compreso.
-No vabbè, se ci fosse stato avrei potuto ridere con tua sorella, la prossima volta invitatemi- per quella frase il castano ricevette un bel pugno sul braccio, uno dei tanti, dal fidanzato; oramai aveva le braccia piene di lividi a causa sua e dell'albino.
Dopo qualche altra risata continuarono il gioco e si scoprì che l'unica incapace che si era quasi uccido per le scale era Jude.
Passarono dieci o quindici minuti e le domande non erano nulla di che, forse un po' noiose, fino a che non capito quella che fece degenerare la situazione.

-Uuhh, questa mi piace, a quanti anni e con chi avete perso la verginità? Io mai, ma voi altri non credo proprio che siate ancora vergini- disse beccandosi una mezza sgridata dal fratello, il quale fece così solo per non destare sospetto.
-Suvvia fratellone, sappiamo benissimo che la tua risposta alla domanda è— le venne tappata la bocca dal rasta.
-Mhm, sedici con Jude- rispose tranquillo Caleb, non curante del fatto che il fidanzato aveva cercato in tutti i modi di non dirlo.
-Ma che scemo!-
-Amico, guarda che già si sapeva- lo rassicurò Hurley, anche se tanto rassicurante non era.
-Si si, vabbè, ora rispondete voi- si girò offeso con le braccia incrociate.
-Io sono vergine-
-Si, anche io- risposero tranquilli Hurley e Darren, ma da parte del minore se lo aspettavano, da parte del rosa no.
-Io pure- anche da Austin se lo aspettavano.
-Noi ragazze siamo vergini al cento per cento- rispose Silvia e le altre due annuirono fiere.
-E voi due neo fidanzati? Siete santi?-
-Io si- rispose secco senza pensarci il verde, sperando che il suo ragazzo reggesse il gioco
-Io no- ma così non fu.
-Si! Voleva dire si! Altroché se siamo vergini, io e lui? Uhh, sempre!- tappò la bocca a Xavier e, imbarazzato, cercò di rimediare alla sua cavolata.
-Ok, se lo dite voi...tu Archer?- il ragazzo pareva tranquillo, probabilmente anche lui era un santo che non aveva mai avuto quel genere di esperienze.
-Mhm, due anni fa con una mia compagna delle medie- confessò con la stessa calma che sbalordì tutti: davvero il viola l'aveva fatto? Wow.
-E tu Axel? Anche se già si sa in pratica, però credo che solo noi lo sappiamo- il tono di Caleb era scocciato e quando diceva "noi" alludeva a tutti quelli che andavano con loro a scuola dalla prima liceo, ma Shawn, convinto di essere stato la prima volta di Axel, aveva un o sguardo fiero ed era sicuro che il crestone alludesse a lui, Jude e Mark, solo loro.
-Oh beh, all'inizio della prima liceo con Camelia- ammise senza giri di parole e senza preoccuparsi troppo del suo fidanzato lì presente.
-Già si sapeva, allora, di Shawn lo sappiamo, andiamo avan—
-No no, aspetta, stai dicendo che non sono stato la tua prima volta? No vabbè, non ho parole, io me ne vado!- esclamò il difensore arrabbiato e offeso, così si alzò dalle gambe del fidanzato e iniziò a camminare, a velocità bradipo, verso l'uscita del parco giochi.

𝐿𝑎 𝑚𝑖𝑎 𝑢𝑛𝑖𝑐𝑎 𝑠𝑎𝑙𝑣𝑒𝑧𝑧𝑎 𝑠𝑒𝑖 𝑡𝑢 || GoufubuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora