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E ci risiamo, nonostante siano passati anni, ancora litigano per queste cose.
-Ti ho detto che non stanno bene, capito?!- urlò Shawn esasperato.
-Ma cosa dici, rosso e giallo sono perfetti insieme!- ribatté il biondo.
-Si ok, ma cosa c'entrano il giallo e il rosso con il beige? Non hai proprio gusto- lo accusò esasperato uscendo dalla stanza in cui si trovavano per andare in sala.
-Shawn Froste, ripeti immediatamente quello che hai appena detto del tuo fantastico ragazzo!- lo rincorse l'altro.
-Va bene, Axel Blaze, tu non hai proprio gusto!- gli esclamò in faccia a qualche centimetro di distanza, dunque arrossì parecchio, non si aspettava di essergli così vicino.
-Cos'è, adesso vuoi baciarmi?- chiese provocatorio Axel cingendogli il bacino con le braccia.
-Mhmmm! Certo che no! Adesso vado, Caleb mi aspetta- si staccò subito dalla presa e, dopo aver preso la sua giacca, uscì senza aggiungere altro.
-Che maleducato...- sussurrò il ragazzo ancora in casa mentre si lasciava cadere sul divano, a pancia in giù.

Praticamente quella mattina erano usciti con l'intenzione di compare dei corpi lenzuola nuovi e già che c'erano anche un piumone per l'arrivo dell'inverno.
La loro stanza era di un colore chiaro, più precisamente un beige chiaro, con la quale si sarebbe abbinato benissimo un copri lenzuolo grigio striato e un piumone celeste chiaro, insomma, proprio quelli che aveva visto Shawn in un negozio.
Peccato che, in un suo attimo di distrazione, Axel li comprò rispettivamente uno rosso e l'altro giallo, completamente a caso.
Difatti alla domanda "perché?" del fidanzato rispose "non lo so", grosso errore.
Iniziarono a bisticciare quando ancora non erano a casa e finirono...okay, non finirono davvero, più che altro, l'albino, si era stufato di quella situazione ed era andato da Caleb, che era ancora il suo migliore amico, per passare il tempo.
Peccato che fossero già le quattro del pomeriggio e Axel non avesse nemmeno lontanamente ancora organizzato nulla per quella sera.
Cosa succederà? Vi starete chiedendo, beh...

"Cavoli, a 26 anni litighiamo davvero per queste cose? Chissà a quaranta" pensò sconsolato il ragazzo.
"Oltretutto tra non molto saranno le cinque e devo: ritirare l'anello, avvertire Shawn, preparare il cibo e soprattutto il posto, non ce la posso fare!" sprofondò la faccia nel cuscino sperando di non potersi più alzare.

Se non ci foste arrivati il nostro caro bomber di fuoco convive con il suo amato fidanzato da circa otto anni, nella piccola abitazione del lupo dei ghiacci.
Ma non solo, quel giorno, nonché il 10 ottobre, il nostro attaccante avrebbe chiesto al difensore di sposarlo.
Ebbene sì, aveva deciso di farlo, finalmente direi, erano mesi che ci pensava ed era giunto ad una conclusione: voleva restare per sempre con Shawn e così avrebbe fatto, nulla li avrebbe separati, voglio dire non l'hanno fatto dieci anni di litigate, cos'altro potrebbe farlo?
Il problema era un altro; nella testa di Axel era tutto perfetto, il momento, le parole da dire, l'atmosfera, tutto! Ma non era sicuro che sarebbe riuscito a pieno nel suo intento, innanzitutto per riuscirci si sarebbe dovuto alzare da quel divano e avrebbe dovuto iniziare a preparare parecchie cose.

Alche si catapultò in piedi e, con uno scatto fulmineo da vero giocatore di serie A, si precipitò nella stanza da letto e si preparò indossando qualcosa di elegante siccome sapeva che una volta uscito non sarebbe più tornato se non dopo alla proposta.
Indossò una camicia bianca alla quale girò le maniche sino al gomito, dei jeans neri e una maglia nera legata in vita, infine prese le sue scarpe sportive, ma comunque adatte al l'occasione, bianche e nuove.
Diciamo che non era esattamente l'eleganza fatta a persona, ma non poteva certo andare in giro con lo smoking, che avrebbe indossato solo alla cerimonia nel caso Shawn avesse accettato la sua proposta.

-Chiavi, soldi, telefono, un po' di fortuna, ho tutto!- uscì di casa con queste parole e salì a bordo della sua macchina nuova di zec— no, non era nuova di zecca, ce l'aveva da circa sette anni e non intendeva cambiarla, quella cinquecento grigia era quello che gli serviva, nulla di più e nulla di meno.
Comunque, tornando a noi, egli sfrecciò, nei limiti di velocità, fino alla gioielleria nella quale era stato per scegliere l'anello adatto al suo ragazzo; già sapeva cosa prendere, dunque andò diretto verso il commesso chiedendo di poter ritirare quell'anello, che non era come tutti gli altri siccome ci aveva fatto incidere sopra una cosa.
L'anello in questione era di color argento, sottile e non ingombrante, con al centro "intagliato" un cuore: era perfetto!
Lo ritirò e tempo di salire in macchina erano già quasi le sei.

𝐿𝑎 𝑚𝑖𝑎 𝑢𝑛𝑖𝑐𝑎 𝑠𝑎𝑙𝑣𝑒𝑧𝑧𝑎 𝑠𝑒𝑖 𝑡𝑢 || GoufubuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora