9

695 32 6
                                    

All'indomani, a dieci alle otto il solito gruppo  era riunito davanti al cancello, con il solito capitano che sbuffava, Nathan che cercava di rallegrarlo, Jude che costringeva Caleb a entrare a scuola, Xavier che commentava maliziosamente tutto quello che diceva Jordan, Archer che provava a parlare con Darren ma, siccome quest'ultimo veniva importunato da Harley, si ritrovava a parlare con Scott, mentre le ragazze parlavano tranquillamente come sempre, ridendo e scherzando. Era tutto normale, tranne per due persone: i protagonisti di questa storia.

Shawn ignorava completamente Axel, che solo in quel momento si rendeva conto della cavolata che avesse fatto o meglio, dal fatto che avesse usato così poco tatto il giorno prima da farsi completamente ignorare il giorno dopo.

Ancora una volta la campanella suonò.
Ancora una volta gli studenti entrarono a scuola.
Ancora una volta entrarono tutti in classe.
Ancora una volta si sedettero.
Ancora una volta tutti si misero a chiacchierare con il compagno di banco.
Per la prima volta Shawn ignorò completamente Axel,anche quando si sedettero uno accanto all'altro. Eh già perchè non tutto viene fatto ancora una volta, a volte ce n'è una prima.

-Per quanto ancora mi ignorerai?- chiese il biondo, invano.
Sbuffò -Senti, non volevo dire quella frase con così tanto menefreghismo e poco tatto, mi spiace-disse davvero pentito, il che si capiva dalle parole che aveva usato, lui tendeva a non scusarsi, o almeno, non in modo così esplicito.
-La prossima volta ci pensavi prima- ribatté freddo l'altro, cosa che non tendeva a fare.
-Era tanto importante per te Aiden?- domandò guardandolo, se si fosse girato il loro sguardo si sarebbe incrociato e così fu.

Le sensazioni che provarono in quel momento non le scorderanno mai: a Shawn il cuore batteva all'impazzata mentre Axel iniziava a sentir mancare dei battiti, entrambi arrossirono ma, uno molto lievemente, l'altro sembrava un peperone come suo solito. Si voltarono nuovamente.

-Si, era tutto per me- se ne uscì dopo qualche secondo, dopo di che, entrò il professore e la lezione iniziò, era l'ora di matematica, in quella scuola odiavano i ragazzi a quanto pare.

-Appunti- bisbigliò l'albino all'altro.
-Eh?- chiese confuso.
-Prendi appunti- ribadì.
-Mhm-

A fine lezione il risultato era quello del giorno prima, uno aveva uno schema perfetto della lezione, l'altro solo scarabocchi.
-Ci risiamo, devi stare attento in classe, capito?-
-Perchè t'importa tanto?- a quella domanda il più piccolo si bloccò un attimo, non sapeva cosa rispondere, o meglio, non poteva rispondere.
-Non è importante, piuttosto, ti va di venire a...lascia stare- stava per chiedergli se gli andasse di andare a casa sua, ma non erano abbastanza amici per lui, non voleva fare la cosa sbagliata.
-Volevi chiedermi qualcosa?-
-No, niente-
-Allora ti chiedo io una cosa, vuoi venire a...a casa mia oggi?- poteva non sembrare ma, era molto titubante mentre lo chiedeva, nonostante avesse cercato di mantenere il più possibile il suo solito tono indifferente.
-Perchè me lo chiedi?- domandò perplesso, voleva chiederlo lui, ed era anche pronto ad un rifiuto ma, ora cosa avrebbe dovuto rispondere?
-Non volevamo scoprire più cose possibili l'uno dell'altro? Beh, prima direi di diventare almeno amici, buoni amici- affermò mentre prendeva un libro dallo zaino. Alle parole "buoni amici", non si sa il perchè, ma Shawn arrossì.
-Ah, a-allora va bene, a che ora?- chiese mentre il rossore spariva.
-Subito dopo scuola, all'allenamento ci andiamo insieme e pranzi da me- affermò ancora e sembrava che lo facesse apposta a dire certe cose perchè l'albino arrossì di nuovo, sta volta soprattutto perchè gliel'aveva detta fissandolo negli occhi.
-O-Ok- distolse lo sguardo e subito entrò un altro professore, ora toccava a italiano.

-Stavolta farai uno schema fatto bene?- chiese con un tono alla quale non riesci a dire di no, tranne Axel, lui riesce a dire no a tutto.
-Perchè dovrei?- sembrava scocciato, perchè doveva farli? Per lui erano inutili, però il significato che c'era dietro a quegli schemi lo poteva capire solo uno dei due, di certo non il bomber di fuoco in questo caso.
-Ti aiutano-
-Pft-
-Sei una testa dura proprio come lui!- esclamò cercando comunque di non farsi sentire dal professore.

𝐿𝑎 𝑚𝑖𝑎 𝑢𝑛𝑖𝑐𝑎 𝑠𝑎𝑙𝑣𝑒𝑧𝑧𝑎 𝑠𝑒𝑖 𝑡𝑢 || GoufubuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora