Capitolo 8

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 ÁLVARO'S POV:

Ero abbastanza soddisfatto della sentenza, infatti aveva lasciato aperte molte porte. La settimana di Blanca sarebbe iniziata solo il prossimo lunedì quindi oggi avrei potuto andare a prendere i gemelli e presentarli ad Itzi. Alle 15.40 partimmo da casa e dopo qualche minuto avevo parcheggiato la mia Porsche nel piazzale delle macchine. Itzi era contenta di ciò che aveva deciso il giudice anche se non era ancora definitivo ma era molto in ansia per l'incontro coi miei figli. 'Itzi, tesoro, stai tranquilla sono solo bambini, gli diremo che sei una mia amica e la berranno' 'e se non gli piacessi? Se fossero arrabbiati con me quando gli diremo che stiamo insieme?' 'Alla prima domanda la risposta è: impossibile, ti amano tutti e loro ti hanno già vista qualche volta, alla seconda fidati che non saranno arrabbiati, non lo sono con me quindi' Mentre parlavamo arrivammo al centro dell'enorme cortile e Itzi esclamò: 

'È, è stupenda, con tutto questo prato, questo verde' 

'Contento che ti piaccia anche perché ci verrai sempre più spesso' 

'Come?' 

'Quando i gemelli saranno con noi ci alterneremo a venirli a prendere per non mancare troppo dal set, ma se ti senti fuori posto non fa nulla' 

'No tranquillo, va benissimo' 

Eccoli mentre finivamo di parlare, corrermi incontro urlando: 'Papà, papà' Li presi in braccio e loro affondarono le loro braccine attorno alle mie spalle e i loro volti nel mio collo. Itzi intanto stava lì in disparte un po' a disagio, guardandosi la pancia. In quel momento pensai: stai tranquilla lo farò anche con nostro figlio, lo farò volare, lo porterò nella miglior scuola, farò tutto, faremo tutto. Finito l'abbraccio, li rimisi a terra e dissi: 'Oggi è venuta una persona a conoscervi. Lei è Itzi, una cara amica di papà che verrà con noi a prendere un gelato' Julieta fu la prima a reagire, andandole incontro e abbracciandola poi Leon disse: 'E per me neanche un posticino?' Lei rispose: 'Certo Leon vieni qui con noi' Pensavo di morire di tenerezza in quel momento, le tre anzi quattro persone più importanti della mia vita erano lì ad abbracciarsi e ho sperato di poter svegliarmi con quella vista tutti i giorni. Alla fine uscimmo dal cortile e ci dirigemmo verso la gelateria, ordinammo i nostri gelati e ci sedemmo su una panchina.

ITZIAR'S POV:


La sentenza era andata molto bene visto che avevamo ottenuto l'affido condiviso dei gemelli ma comunque sarebbe potuta andare meglio. Per fortuna quel pomeriggio l'avrei passato in famiglia, conoscendo i piccoli e conoscendo meglio Álvaro in versione papà. Arrivammo in cortile e dopo aver scambiato due parole arrivarono Julieta e Leon urlando: 'Papà' e correndo tra le braccia di Álvaro, mentre guardavo quella scena mi è venuto spontaneo guardarmi la pancia e pensare a quando avrei avuto tra le braccia nostro figlio, pensare ad Álvaro che cambia pannolini, che fa fare il ruttino e sorrisi, non vedevo l'ora. Quando si staccarono venni presentata e Julieta mi corse subito incontro per abbracciarmi, poi arrivò Leon e con il cuore che si scioglieva mi resi conto che a loro andavo bene così, dovevo solo volergli bene. Dopo essere usciti dalla scuola, aver preso un gelato ci sedemmo su una panchina. Qui iniziammo a conoscerci, Julieta era molto estroversa ma non logorroica mentre Leon era molto timido ma man mano che parlavamo si sciolse. Nella gioia di conoscerci io e Álvaro ci siamo dimenticati di dirgli il risultato della sentenza quindi intervenne lui dicendo: 'Ascoltate, come sapete oggi c'è stata la sentenza di divorzio - Li ha sempre resi partecipi di tutto, sono bambini svegli - il giudice ha deciso che per il momento starete una settimana con me e una con la mamma, ovviamente qualsiasi cosa vi serva chiamatemi, chiamateci e veniamo subito, ok?' Annuirono e senza neanche avere il tempo di dire beh Leon subentrò dicendo: 'State insieme vero?' Io e Álvaro diventammo rossi come pomodori maturi e riuscimmo ad articolare solo parole sconnesse, loro ridevano neanche stessero vedendo una commedia fin quando non dissi: 'Leon come l'hai capito?' 'Quindi è un sì, bene - diede il cinque a sua sorella - grazie a vari fattori osservati da entrambi tipo come vi guardate mentre parlate in cerca di approvazione, come vi tenete le mani e ve le accarezzate <discretamente> devo andare avanti?' 'Nono è chiaro' urlammo io e Álvaro contemporaneamente e loro scoppiarono di nuovo a ridere seguiti a ruota da noi due. A quel punto proposi a Julieta di venire a fare un giro da sola con me, per parlare tra donne, ne fu entusiasta: 'Quindi che mi racconti? Come è andata a scuola?' 'Bene, ho preso 9 in inglese e sono arrivata prima alla campestre' 'Che brava, papà non mi aveva detto che fossi così sveglia e atletica' 'Papà non lo dice mai ma io sono la sua fotocopia' 'è vero, siete uguali, ma anche Leon non scherza è!' 'Papà ti piace vero?' 'molto' 'Sono felice che abbia scelto te' Oh questa non me l'aspettavo, va bene non essere tristi che i propri genitori divorzino ma essere felici perché il proprio padre esca con un'altra donna è essere in un film, continuai: 'Sei sicura, davvero?' 'Certo, sei simpatica, gentile, bella e hai gusto in fatto di vestiti, meglio di così?!' Scoppiammo a ridere, quanto amavo già quella bambina.


ÁLVARO'S POV:


Quando Itzi decise di fare un giro con Julieta, io e Leon entrammo in un discorso tra uomini però prima gli chiesi come fosse andata 'Bene' rispose e come si sentisse per il divorzio 'Papà va bene, una settimana ciascuno è un buon compromesso, andrà alla grande, però quando stiamo con te, scusami con voi, possiamo venire a prendere un gelato?' 'Certo, certo che possiamo' 'Ti piace molto zia Itzi vero?' Il modo naturale in cui l'aveva chiamata zia mi fece sorridere e risposi: 'Si moltissimo, ma se non piace a te o a Julieta non siete obbligato a frequentarla, basta che me lo...' 'No, non provarci, è una donna fantastica, molto simpatica e mai insistente, va benissimo come matrigna' 'contento di sentirtelo dire, guarda stanno arrivando, andiamo a casa' I due giorni successivi passarono in fretta, uscimmo ancora per delle passeggiate, li aiutavamo a fare i compiti e venuto il momento di separarci abbracciarono forte sia me che Itzi, poi andarono. Quella settimana l'avrei passata a pensare a loro se non ci fossero state le registrazioni della casa di carta, serie ormai acquistata da netflix su cui tutti, compresi noi attori, hanno grandi aspettative.

Destinati ||Alvitz||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora