Capitolo 11

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ÁLVARO'S POV:

Quella settimana passò in fretta, alla mattina li accompagnavo a scuola mentre nel pomeriggio giocavamo e facevamo i compiti. Sabato alle 10 arrivò Blanca con occhiali da sole, maglietta bianca e jeans. Suonò, aprimmo e la fecimo accomodare in salotto, subito dopo arrivò lo psicologo. Quindi chiamammo i gemelli perché scendessero. Appena arrivarono, Blanca quasi urlò: 'Oh amori miei venite qui dalla mamma' Loro non dissero niente semplicemente si sedettero sul divano davanti a lei. Dio quando volevo andare lì e portarli via, proteggerli da tutto il male del mondo ma non potevo. Itzi quasi leggendo i miei pensieri cercò con la sua mano la mia e l'intrecciò. 

'Quindi vi sono mancata?' 

Silenzio 

'Dai dite qualcosa, non so, come è andata a scuola?' 

'Bene' 

'Ottimo e non so vi siete fatti dei nuovi amici?' 

'No' 

'OK non vorreste tornare con me, con la vostra mamma? Vi comprerei tutto quello che volete, tutte le schifezze che mangiate' 

'Per poi lasciarci lì senza degniarci di uno sguardo per sbaciucchiarti con quell' uomo?' Ghiaccio, non pensavo sapessero che avesse una relazione, io e Itzi eravamo stati attenti a non dirglielo.

 'Se tornate sarò più presente' 

'Ormai la tua scelta l'hai fatta, non su può tornare indietro e giusto perché tu lo sappia non si può comprare l'amore delle persone, e non puoi riaverlo quando l'hai perso' 

'Voi dovete venire con me, vostro padre e la sua come dire amante, squaldrina sono via tutto il giorno io invece non faccio nulla e possiamo giocare a quello che volete'

'Abbiamo detto di no, noi qua stiamo bene, papà ci accompagna sempre a scuola e Itzi, la mamma, ci viene a prendere, loro ci sono anche se lavorano perché ci vogliono essere, punto' 

'Va bene, finito mi è tutto chiaro - esordì lo psicologo - ora può andare signorina Clemente mentre io proseguo a parlare con loro due' 

Blanca si alzò, rossa di rabbia dirigendosi verso di noi, subito mi spostai davanti a Itzi per proteggere lei e nostro figlio. Quando ci ebbe davanti urlò: 'Ve la farò pagare fosse l'ultima cosa che faccio!' Si avventò quindi su Itzi, la presi appena in tempo prima che le tirasse un pugno e la portai fuori di casa. Quando tornai i gemelli non erano più sul divano ma abbracciavano Itzi che piangeva seduta per terra. Corsi verso di loro, dissi ai gemelli di non preoccuparsi che stava bene quindi tornarono un po' a malincuore a ciò che stavano facendo. Presi Itzi in braccio e mi avviai su per le scale verso la nostra camera dove la deposi coprendola e sedendomi accanto a lei. Stava male, era spaventata come negli incubi di due anni fa ma questa volta non doveva pensare solo a sé stessa ma anche alla piccola vita che portava. Riuscì a calmarla e a farla addormentare quindi scesi e sentii ciò che i gemelli dissero. 

'Quindi domanda numero uno: ho visto la vostra reazione di prima e volevo sapere come vi trovaste con Itziar, cosa fate insieme, un po' tutto quello che volete' 

'Lei - iniziò Leon - è fantastica, non perché ci compra tutto quello che vogliamo o perché ci da da mangiare tutto, anzi, ma perché lei c'è, quando facciamo i compiti ripetiamo a lei, è lei che quando stiamo male ci tiene la mano e la persona a cui andiamo incontro alla fine della giornata di scuola. È lei, la nostra mamma, lo è diventata e le vogliamo molto bene' Mi scese una lacrima, sentire i miei bambini così felici e a loro agio mi commosse. 

'Bene, e con papà' 

'Amiamo nostro padre, è il nostro eroe che fa salti mortali se abbiamo bisogno ed è la persona che ci sveglia al mattino' 

'Adesso una domanda importante, pensateci bene, vorreste vivere con papà o con Blanca?' 'Papà' risposero insieme 'E volete vedere ancora Blanca?' 'No' 'Per me va bene almeno che non abbiate altro da dirmi' 'No' 'OK, allora vado' 'ciao' A quel punto comparsi e salutai l'uomo prima di andare a guardare un film coi miei bambini che appena seduti chiesero: 'Come sta la mamma?' 'Bene amori miei' E ci accoccolammo a vederci il film che venne interrotto da Itzi che scendeva le scale un po' assonnata. Appena sentii la sua presenza mi voltai e dissi: 'Come stai? È passato lo spavento?' 'Sì, solo un attimo per connettere' 'E il piccolo avocado?' Rimase immobile, cazzo i gemelli.

ITZIAR'S POV:

La mattina di sabato arrivò Blanca, si accomodò in salone e dopo l'arrivo dello psicologo tentò in tutti i modi di convincere i gemelli ad andare a vivere con lei presumo per i soldi che Álvaro le dovrebbe dare non per vero interesse. Per fortuna i gemelli furono categorici e le dissero in faccia tutto lì, in quel momento pensai 'sono proprio figli di loro padre!' Pensavo fosse andato tutto bene ma Blanca si avvicinò, urlò che c'è l'avrebbe fatta pagare e poi schivando Álvaro si avvicinò per tirarmi un pugno, lui la prese in tempo ma ormai erano vividi in me i ricordi di quella sera nella mia mente. Automaticamente mi sentii male, mi sedetti per terra e in poco tempo quattro manine erano su di me che mi abbracciavano, poi due manone, una sulla schiena e una sulla coscia che mi portavano su a dormire. Quando mi svegliai sentii la televisione andare e dedussi che stessero vedendo un film, mi stiracchiai un po', misi la mano sul gembro per sentire se andasse tutto bene e poi scesi ancora un po' assonnata. Quando misi piede giù dall'ultimo gradino sentii Álvaro che mi chiedeva se andasse tutto bene e io risposi affermativamente ma poi si lasciò sfuggire: 'E il piccolo avocado?' Mi immobilizzai perché non l'avevamo ancora detto ai gemelli che subito ci guardarono con occhi curiosi: 


'Chi è il piccolo avocado?' 

'Emm perché non ci sediamo, vi va?' 

'Sì' 

'Allora noi avremmo voluto dirvi questa cosa quando saremmo stati sicuri di avervi con noi per sempre, tutti i giorni ma visto che vostro padre non sa tenere la bocca chiusa e voi oggi siete stati bravissimi, allora ve lo diremo' 

'Cos'è, cos'è?' disse Julieta seguita a ruota da Leon: 'È bello?'

'Piano, prima vogliamo dirvi che vi amiamo alla follia, vi adoriamo esattamente come siete e speriamo insomma che possiate essere felici come lo siamo noi - Ci intrecciammo le dita insieme - Detto ciò, vi è mai venuto in mente come desiderio di avere un fratellino?'

'Qualche volta ma ci hanno sempre detto di no, che eravamo sufficienti' 

'Se adesso vi dicessimo di sì, che va bene?' 

'Aspetti un bambino mamma?' Chiesero in coro 'Sì' Da lì in poi fu un turbine di gioia, loro che mi corsero incontro ad abbracciarmi, Álvaro che urlava: 'Piano, piano' e io che ridevo. Poi andammo a dormire perché il giorno dopo ci aspettava la sentenza definitiva. Ci alzammo abbastanza presto, fecimo colazione tutti e quattro insieme mente i gemelli facevano ancora domande sul fratellino a cui ci divertivamo a rispondere. Finito lì, andammo a vestirci e uscimmo, quel giorno avevamo deciso di portare anche Julieta e Leon poiché il nostro avvocato aveva detto che avevamo alte possibilità di vincere. Appena arrivammo fummo sommersi da flash e giornalisti mentre io con in braccio Julieta e Álvaro con Leon, ben nascosti da occhiali da sole e passamontagna cercavamo di entrare. Il giudice pronuncio poco dopo la sentenza definitiva: 'Comparsi nuovi elementi e presa visione della valutazione dello psicologo colloco definitivamente, quindi sia che il bambino sia suo o meno, presso il padre e la compagna di lui che oramai viene riconosciuta come figura femminile di riferimento. Inoltre revoca definitivamente, senza possibilità di ricorso, la potestà genitoriale di Blanca clemente di cui i due minori terranno il cognome in segno delle proprie origini e come espressamente chiesto dagli stessi troncare qualsiasi rapporto con la donna che non riconoscono più come madre. Per concludere emetto un provvedimento di allontanamento verso la medesima nei confronti della nuova famiglia del marito e dei figli. L'udienza è tolta' piangemmo, era andato tutto bene, baciai Álvaro e lo abbracciai mentre i gemelli ci stringevano fortissimo. Era tutto perfetto.

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