XIII - Incubi rosso sangue

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Dormono insieme. È una notte come le altre, non si toccano e le loro labbra non si sono mai unite. Non stanno insieme, non si ripetono stronzate smielate, non è quel tipo di rapporto. Sono uniti dal sangue, dalla follia, e poi nient'altro. Forse qualche accenno di solitudine. Forse l'eterna tristezza abbarbicata al cuore.

Seth, quella notte, ha un incubo.

Di solito non dorme perché non vuole che i mostri lo inseguano nel mondo onirico, dove è solo, dove è debole.

Seth odia essere tale, odia sentirsi umano tanto quanto gli altri. Li disprezza, vuole stare al di sopra di chiunque altro. Vuole essere il Dio di un universo che sta marcendo, e non ci riesce. 

Odia gli incubi, odia dormire.

Vede l'eclissi rosso sangue alta nel cielo, i suoi riflessi giocano con l'acqua torbida di un lago. La lastra, quasi vetro all'apparenza, è sormontata da ninfee rosa e muschio. E fra il nulla, nel buio assoluto, Kym brilla come la stella polare nell'oscurità di una notte eterna, fra costellazioni amorfe, invenzioni di menti insalubri.

Kym gli sorride e il suo volto si distorce in un ghigno grottesco, terrificante. Poi si perde, le pupille tremano, i bulbi sembrano arrossarsi e liquefarsi fra le lacrime, rigano le guance di tracce invisibili, specchi rotti in cocci e polvere.

Kym è meno bella e più mostro, sembra guardarlo come a volerlo divorare.

Seth indietreggia, le palpebre sgranate.

Deve scappare dall'amore prima che diventi un mostro, prima che li uccida entrambi.

Non ci riesce. Incespica fra rami e rovi, grovigli di alberi e radici che bloccano la fuga.

E Kym ha gli artigli, lo graffia, lo cerca per affondare le lame nella sua pelle, vuole strappargli via gli arti con le dita, vuole farlo a pezzi. Ferirlo, perché a lui piace farla soffrire, e quindi lo merita.

Forse sono solo sensi di colpa che tornano a galla.

E fra il sangue e le ossa a pezzi, i vermi strisciano e divorano la carne. 

La polvere inizia a disfarsi, il suolo si frantuma; una piccola figura bitorzoluta e sporca emerge, è ricoperta di sangue e larve. Il corpo è per metà putrefatto. 

Pan, il suo criceto, ha i denti aguzzi tipici dei vampiri e lo guarda con occhi iniettati di sangue. Ringhia, sembra un lupo e non un animaletto delle dimensioni di un topo. Non è più tenero come quando girava sulla sua ruota verde. 

Vuole divorarlo. 

Tutti non vogliono nient'altro che la sua distruzione. 

Eclissi di cenereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora