Tewkesbury

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In vita sua Belle non si era mai interessata a nessuno così intensamente in vita sua, lo stesso si poteva dire di Tewkesbury. Il ragazzo aveva notato quella figura sconosciuta di fronte l'amica Enola, ed era stato colpito dalla sua bella presenza, dai tratti del suo viso, che non aveva potuto attendere oltre a presentarsi a lei.
Fortunatamente per lui e per la sua immagine, Enola li presentò prima di poter sembrare indiscreto. A grandi falcate, sorpassò la sua mica si pose davanti a quel viso angelico, prendendo la piccola mano dalle dita sottili, tanto che aveva timore di romperle, per sfiorarla appena con le labbra. Aveva una pelle liscissima.
«Piacere di conoscerla signorina Belle Watson» disse nome e cognome, come al suo solito, sorridendogli meglio che poteva. Se da lontano pensava fosse molto bella, solo avvicinandosi poté scorgere ogni singolo tratto delicato della sua persona.
«Il piacere è mio, Lord Tewkesbury» Belle accennò ad un inchino, in parte per nascondere il rossore sulla guance. Poi, si sollevò e lasciò la mano del visconte.
I due si allontanarono dopo, sotto uno sguardo furbo e attento di Enola, con la quale Tewkesbury ricominciò una conversazione.
«Non mi aspettavo affatto di vederti qui, Enola Holmes. Non eri ripartita per la ricerca di tua madre?» domandò il ragazzo, facendo strada alle due verso il giardino posteriore della grande villa in cui abitava con sua madre e suo zio. I due probabilmente non dovevano essere in casa, notò Belle, alzando lo sguardo per scorgere le grandi finestre, i dipinti e tanti altri oggetti antici e di valore.
«Non sono ripartita per un pò, diverse ragioni. Mycroft non è più il mio tutore, ma Sherlock. Lui ha continuato a lavorare qui a Londra e io gli ho dato una mano di tanto in tanto insieme al dottor Jonh Hamish Watson, il fratello di Belle» Enola indicò la ragazza con un sorriso, per il quale Belle smise di guardarsi intorno con aria curiosa, avvicinandosi ancora un pò di più insieme a Tom, che non si era mai spostato dalla sua amica di infanzia per non farla sentire fuori luogo in quella discussione tra i due, anzi, di tanto in tanto lanciava qualche sguardo minaccioso al ragazzo, e diceva qualche frase all'orecchio della giovane. Tom aveva fatto un leggero timore a Tewkesbury, per questo il Lord spesso lo guardava per accettarsi che in realtà fosse solo protettivo. Non vi era alcun motivo, secondo il Visconte, ma questo lui non poteva saperlo.
«Vedete, Lord Tewkesbury, i miei genitori sono recentemente scomparsi» disse tutt'ad un tratto Belle, continuando lei il racconto di Enola «Enola, Mr Holmes e mio fratello erano giunti per una breve vacanza di qualche giorno, a Costwolds, quando siamo tornati dalla stazione abbiamo appreso la notizia che loro non ci fossero. Mio fratello ha aperto una personale indagine con Mr Holmes, ma noi abbiamo deciso di fare la nostra parte».
Tewkesbury fece un cenno con la testa, e guardando Enola, le disse «C'è un'altra come te. Non è di fatto normale che ci siano ragazza, parlo del genere femminile perché è inusuale, che abbiano questa curiosità e determinazione di svolgere per conto loro un'indagine come questa. I tuoi, poi, sono i Watson. Svolgono un'importante ruolo al governo. Nessuno fin'ora ne ha parlato in città, o ha notato qualcosa di strano nel non vederli?».
«Sembrerebbe di no, Lord. Per questo sia io, che Enola, che i nostri fratelli siamo molto turbato dalla cosa. Siamo giunti a Londra proprio per questo e stiamo proseguendo con le nostre ricerche».
«Nel frattempo, vi occupate di rappresentare la famiglia in alta società, immagino».
Belle annuì, potendo finalmente sedere sul divanetto all'esterno, di fronte ad una grande distesa di verde. Tewkesbury sembrò comprendere bene la gravità di tale sparizione, ma infondo poté comprendere il perché di tale decisione dei coniugi Watson, ed era esattamente quello che Enola voleva sapere.
Di fatti, passarono pochi minuti da una conversazione tanto piacevole che poteva riguardare i fiori del giardino, che subito la riccia smosse le acque.
«È vero che ultimamente la questione tra le nazioni è abbastanza turbolenta? Intendo, nei giornali si legge di una guerra per le colonie».
Belle smise improvvisamente di bere così come aveva fatto Tewkesbury, il quale stava pensando attentamente cosa dire. Tutti avevano sentito che si stava svolgendo una guerra tra Francia e Inghilterra per la conquista di una colonia in Africa. Nessuno si stupì tanto della domanda quanto per la tempistica in cui venne fatta. Belle pensò che Enola avesse qualcosa di mente, non restava che vederla agire, nonostante il suo modo signorile di porsi ancora da rivedere sotto diversi aspetti.
«È vero che si sta affrontando questo scontro con la Francia, il governo invia le truppe, e tiene a bada un pò tutti quanti».
«Un pò tutti» ripeté Belle nella sua testa, c'era qualcosa di mascherato in quella affermazione, come se il visconte volesse nascondere una qualche informazione che, anche se non sembrava importante, in realtà poteva essere fondamentale. Belle sembrava esserci arrivata insieme alla sua amica tramite uno sguardo, così prese a parlare.
«È uno strano intervento militare. Per qualche ragione potrebbe sembrare addirittura inutile».
«Lo pensate davvero, signorina Watson» Tewkesbury si alzò a sua volta, per raggiungere la ragazza che si era messa ad accarezzare i petali di un narciso.
«Incertezza» lei disse.
«Come prego?».
«Con il tenere a bada tutti, cosa intendeva? Che vuole tenere a bada i francesi, che vuole infondere coraggio agli inglesi a proposito della guerra o c'è qualcun'altro che è necessario controllare?».
«Lasciatemelo dire signorina Belle Watson, siete davvero perspicace, non riuscirei a tenere nascosto nulla tra lei ed Enola» Tewkesbury disse con un mezzo sorriso.
«Lord Tewkesbury, lei è stato sfortunato a trovare qualcuno così in gamba, ma è fortunato al tempo stesso che ci abbia trovato. Mio padre ha dei contatti con un certo Polinski, lo conoscete?».
«Ho avuto il piacere. Di origini tedesche, fiero del suo paese, ma ha giurato fedeltà alla Corona».
«Non è strano?» domandò Enola alzandosi a sua volta per avvicinarsi ai due «Cosa ci fa un tedesco al governo inglese, mi viene immediatamente in mente una cosa, non è vero Belle? Non è che per caso...».
«Allora, allora ragazze!» Tewkesbury alzò le mani «Prima che potiate arrivare alle conclusioni, permettetemi di spiegare».
Con questo, ognuno riprese il proprio posto.

➣ Enola Holmes: the Watson caseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora