Epilogue

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«Forza su! Andate a lavarvi le mani!» Bridget Watson ordinò a tutti i presenti nella sala da pranzo.
«Mamma!».
«Niente mamma, Jonh. Anche se non hai cinque anni posso comunque dirti di dover andare a lavarti la mani» la donna sostenne.
«Signora Watson dove metto il vaso?» Thomas chiese arrivando dalla porta d'ingresso.
«Tesoro, la signorina Torn penserà a questo, dammi una mano e sistemare le sedie intorno al tavolo».

«Tesoro, la signorina Torn penserà a questo, dammi una mano e sistemare le sedie intorno al tavolo»

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Quella mattina, l'intera casa Watsone era in festa. Tornati a Londra, finalmente al sicuro, si dissero che era il momento di celebrare che tutta quella storia assurda fosse finita, e nessuno aveva permesso a Belle di intervenire. Di fatti la ragazza era stata costretta a riposare durante quei due giorni in compagnia di Enola, Thomas e anche Tewkesbury, il quale restava addirittura intere giornate insieme a lei, felice di non averla persa, perché davvero pensava che sarebbe accaduto il peggio.
Quando finalmente per era giunto il momento di uscire dalla sua stanza e fare qualcosa, Enola l'aveva praticamente bombardata per vestirsi come se fosse una principessa, tenendola all'oscuro della festa in suo onore che stavano preparando al piano di sotto.
«Perché sei vestita così elegante, e perché devo farlo anche io?» domandò.
«Ti basta sapere che di sotto c'è Tewkesbury per vestirti bene, anche se in questi due giorni il tuo stato poco decente e l'amore che quel ragazzo prova nei tuoi confronti hanno fatto sorvolare su questo, e poi fallo e basta. Lo fai sempre».
«D'accordo» Belle l'accontentò, preparandosi come al meglio poteva.
Capelli lisci, appuntati solo da un fermaglio dorato; uno dei suoi migliori vestiti,m esageratamente troppo raffinato per lei e tutti quei piccoli dettagli che facevano pensare che tutto fosse perfetto.

Capelli lisci, appuntati solo da un fermaglio dorato; uno dei suoi migliori vestiti,m esageratamente troppo raffinato per lei e tutti quei piccoli dettagli che facevano pensare che tutto fosse perfetto

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Intanto di sotto, Sherlock e Watson parlavano tranquillamente del fatto appena accaduto come se fosse qualcosa di poco.
«Allora è stato arrestato?» domandò Sherlock.
«Condannato a morte per aver tradito la Corona inglese e chissà quanti altri crimini».
«L'importante è che sia finita bene, è stato merito di quella piccola canaglia di mia figlia. Ha preso tutto dal padre, non è vero Visconte Tewkesbury» Edward Watson commentò ridendo sotto i baffi bianchi, guardando il ragazzo che da un pò aveva lasciato da parte la tensione per il fatto che parlasse coi genitori della ragazza che amava.
«Ti ricordo che l'intelligenza è presa tutta da me, non è vero caro?» domandò Bridget al moro.

«Siete davvero i genitori più pesanti che ci possano essere in questo mondo, voi!» l'esclamazione venne dalla porta, appena vicina alle scale

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«Siete davvero i genitori più pesanti che ci possano essere in questo mondo, voi!» l'esclamazione venne dalla porta, appena vicina alle scale. Belle aveva fatto il suo ingresso lasciando a bocca aperta tutti i presenti, i quali erano contenti di vedere che stesse bene.
Tewkesbury la raggiunse immediatamente. Non potendo baciarla o abbracciarla forte davanti ai suoi, si limitò a sorridere guardandola negli occhi e ad afferrare in maniera innocente la sua mano.
«Sei bellissima» le disse.
«Anche tu, Visconte Tewkesbury».
«Volete ricominciare signorina Watson».
«Mi piacerebbe continuare da dove ci eravamo fermati» Belle sorrise, e, attirata dal grande rumore e l'agitazione del momento, si avvicinò al tavolo insieme al ragazzo, prendendo uno dei bicchieri che era stato riempito.
«Signori, volevo dire solo una cosa oggi. Una mia riflessione rispetto agli ultimi aventi» l'attenzione subito andò alla sua figura «Sono contenta che questa storia sia finita, ma non per paura, più per stanchezza, più per giustizia, per quello che in parte mi era stato tolto: la gioia di avervi tutti qui insieme, com'era giusto settimane fa e come è giusto oggi. Adesso mi piacerebbe solo festeggiare con voi, con tutte le persone che mi sono più care in questo mondo, per festeggiare la vittoria di questa battaglia, per festeggiare ciò che di più profondo ci lega, e proprio questo legame che ci ha permesso di essere qui. Salute a tutti voi».
«Salute!» l'applauso riempi la stanza quella giornata. Quella giornata in cui tutto aveva preso il posto che meritava, dove la felicità e la gioia riempivano gli animi, ma ancor di più i cuori.
Per ciò che era stato perso e ritrovato, tutti voi sappiate godere e apprezzare di quello che avete, gioite non per aver qualcosa in meno, ma per quella cosa in più che avete solo voi e nessun altro. Sorridete e apprezzate ogni momento della vita, anche quello più difficile, perché non si sa mai quello che può succedere.

 Sorridete e apprezzate ogni momento della vita, anche quello più difficile, perché non si sa mai quello che può succedere

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FINE
💐


Raga piango.
È finita🥺, davvero non riesco a crederci. Sapete quanto tenevo a questa storia e pensare che finalmente è completa mi mette felicità al cuore che non potete immaginare. Volevo ringraziare tutti voi che avete letto e amato con ne questa storia, spero che ve la portiate nel cuore come lo farò io.
Per qualsiasi cosa a riguardo sapete a chi chiedere, e non so, se volete esprimere opinioni scrivetemele qui sotto.
Baci, la vostra Chiaabam💙

➣ Enola Holmes: the Watson caseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora