"quel che sarà,sarà..."

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Kenma li fissò per alcuni minuti nel futile tentativo di elaborare il loro significato. Certamente non sembrava un lieto fine, questo era certo. Sollevò una mano, le sue dita che sfioravano la pelle di Kuroo dove giaceva il segno. "Questo è il motivo per cui non me l'hai detto, non è vero?"

Kuroo girò la testa di lato per guardare indietro verso Kenma. "Non volevo spaventarti."

"Non sono fuori di testa." Una palese bugia, ma sapeva che Kuroo l'avrebbe capito subito. La mente di Kenma stava ronzando con i potenziali risultati che avrebbero giustificato loro di dire parole finali come queste.

'Per favore, non lasciarmi.'

'Ti amo.'

Kenma non riusciva nemmeno a pensare a una situazione in cui Kuroo lo avrebbe lasciato. Raramente aveva lasciato Kenma da solo in passato, arrivando fino ad accamparsi nella sua stanza la sera prima degli esami e camminando con lui fino alla sede di Nekoma quando doveva consegnare un biglietto.

Kuroo era sempre lì. Era un dato di fatto. Allora cosa significavano i loro segni d'anima nella loro opposizione a qualcosa che, per Kenma, era sempre stato un dato di fatto?

A meno che ... un incidente? Un incidente d'auto? Era abbastanza plausibile. Ma qualcosa al riguardo sembrava sbagliato; come se il suo cuore gli dicesse che non era la risposta che stava cercando.

"Kenma," disse Kuroo, voltandosi per affrontarlo. "Posso letteralmente sentire che ci pensi troppo." Allungò una mano e tirò di nuovo le mani di Kenma in una stretta stretta. "Prova a vivere nel presente per me, questo è ciò su cui abbiamo il controllo. Quel che sarà sarà."

Kenma annuì una volta, desiderando disperatamente prendere a cuore le parole di Kuroo, ma non completamente in grado di uscire dalla sua testa.

Ma ci proverebbe. Perché Kuroo voleva che lo facesse.

"Quel che sarà sarà."

the galaxy is endless(i thought we were,too) ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora