"i have to go..."

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"Kuro, se- se non lo dici, significa che abbiamo ancora una possibilità, giusto?" Le parole di Kenma erano un balbettio senza senso, stringendo la mano di Kuroo nella sua come un'ancora di salvezza. "Non può essere la fine."

Kenma aveva passato innumerevoli mesi cercando di prepararsi all'inevitabile. Aveva avuto innumerevoli conversazioni con se stesso, immaginando ogni possibilità, come avrebbe potuto gestirlo, cosa avrebbe detto. Ma niente poteva prepararlo alla paura agghiacciante di dover affrontare il suo peggior incubo.

"Per favore?"

Kenma sarebbe stato dannato se avesse rifiutato. Trasse un profondo respiro, gli occhi abbassati per guardare il pavimento.

Era pronto a perdere l'unica cosa che non poteva sostituire?

Era pronto a perdere il suo intero universo?

Non c'era modo che fosse.

Ma negare ancora Kuroo sarebbe stato crudele, come avrebbe potuto chiedere a qualcuno che amava così tanto di soffrire?

Guardò di nuovo Kuroo attraverso le lacrime.

"Va bene."

Le spalle di Kuroo si abbassarono per il sollievo; come se potesse finalmente liberare il peso del mondo. O almeno, il mondo di Kenma.

"Ti amo."

Kenma non riuscì a trattenersi dopo. Aveva aspettato così tanti anni pregando che non avrebbe mai dovuto sentirlo che non aveva idea di quanto ne avesse bisogno.Un singhiozzo gutturale gli lasciò la gola, seguito da un altro e da un altro. Tutto il petto gli faceva male per un dolore che lo faceva sentire come se il suo cuore fosse stato squarciato in due.

Attraverso le lacrime, non riusciva a vedere il modo in cui il suo marchio dell'anima brillava di un oro tenue, a significare che era davvero ora di dire addio.

Tutto ciò a cui riusciva a pensare era il fatto che il suo Kuroo, la sua stella nell'oscurità, stava svanendo.

"Tetsurou, per favore," implorò Kenma tra i singhiozzi spezzati, inghiottendo l'orgoglio che aveva e lasciandolo dissolvere in una nuova ondata di lacrime. "Non posso farlo senza di te."

Strinse leggermente la mano di Kenma. Kenma guardò Kuroo, ed era solo Kenma a notare la luce che lasciava gli occhi di Kuroo nonostante il gocciolio di lacrime che gli scorreva sul viso; la vita che lascia i lineamenti di Kuroo ad ogni respiro che passa.

"Per favore, non lasciarmi."

Le parole lasciarono le labbra di Kenma prima che potesse elaborare il vero peso dietro di loro.

Ma quando lo fece, il suo intero universo andò in frantumi in pezzi non riparabili.

I suoi singhiozzi si trasformarono in lamenti, e ogni grido gli tormentava il corpo così violentemente che avrebbe potuto spezzarlo; avrebbe voluto che lo facesse. "Di 'qualcosa, Tetsurou, per favore?"

Kuroo non ha sentito l'ultima supplica.

Non sapeva quanto tempo fosse rimasto così, piangendo in ginocchio e stringendo la mano fredda di Kuroo al petto. Non sapeva quando arrivarono le infermiere, se fosse il cardiofrequenzimetro di Kuroo a avvisarli di quello che era successo, o se fosse il volume dei singhiozzi di Kenma. Era troppo perso nel proprio dolore per elaborarlo.

Perse ogni coerenza che aveva, non prestando attenzione all'infermiera che lo guidò dolcemente fuori dalla stanza d'ospedale per l'ultima volta con scuse di scuse. Nell'istante in cui si trovava nel corridoio sterile e bianco dell'ospedale, cadde in ginocchio, chiamando l'unica persona che non era lì a confortarlo. Non gli importava chi lo vedeva; chi lo ascoltava, i suoi pensieri erano solo Kuroo. Kuroo. Kuroo.

Kenma rimase a terra sulle mani e sulle ginocchia, implorando qualsiasi dio che stesse ascoltando di riportare Kuroo da lui.

Nessuno di loro lo ha sentito.

the galaxy is endless(i thought we were,too) ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora