Titolo della parte

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Kenma fece una smorfia. Le risposte di Kuroo stavano diventando davvero meno frequenti negli ultimi tempi, più tempo trascorso in silenzio che conversando. Il silenzio era qualcosa che Kenma non era mai stato in grado di associare a Kuroo prima, ma stava rapidamente diventando un altro membro della loro relazione.

"Vuoi guardarne un altro?"

L'angolo della bocca di Kuroo si sollevò. "Quindi puoi fare un altro pisolino?"

"Non è colpa mia se sei un cuscino comodo." Come per dimostrarlo, Kenma appoggiò la testa all'indietro sulla spalla di Kuroo. Era più ossuto di quanto fosse stato in passato, scavando un po 'nella testa di Kenma, ma comunque a suo agio. "Un altro film? Oppure possiamo fare qualcos'altro. "

"Non hai lavoro domani?" Chiese Kuroo, sempre il responsabile.

"Sto solo pensando di restare qui stasera e ammalarmi domani, ad essere onesto con te."

"Kenma," lo rimproverò Kuroo. "Non dovresti farlo."

"Perchè no? La gioia di essere il capo di me stesso è che posso legalmente fare quello che voglio. Io sono la politica aziendale. " Il suo tono era profondo, beffardamente professionale.

La risata che ha suscitato da Kuroo ne ha fatto valere la pena. "Dio, sei così carino."

Kenma mormorò. "Sei piuttosto carino anche tu."

"Per favore, non dirmi che voi due siete ancora così", aggiunse una terza voce dalla porta. Sia Kenma che Kuroo alzarono lo sguardo per salutare nientemeno che Bokuto, Akaashi in piedi proprio accanto a lui. "Voi due siete la prova che la fase della luna di miele non finisce mai."

"Dici te", dicono sia Kenma che Kuroo all'unisono. Avevano preso in giro Bokuto menzionando Akaashi in ogni intervista che aveva fatto, direttamente o indirettamente, chiamandolo Akaashi o "il mio fidanzato" o "il mondo".

"Stiamo interrompendo qualcosa?" Chiese Akaashi, alzando gli occhiali. "Possiamo tornare domani."

"No, entra." Su invito di Kenma, entrambi entrarono nella stanza, Akaashi scegliendo di sedersi sulla sedia accanto al letto e Bokuto ai piedi del letto.

Tra i quattro, la stanza era piena di più suoni e vivacità di quanto non fosse stata in precedenza, ora priva di qualsiasi oscurità che Kenma aveva notato strisciare in precedenza. Sebbene Kuroo non avesse l'energia per parlare tanto quanto gli altri, Kenma poteva dire dal sorriso sul suo viso e dalla prontezza nei suoi occhi che era felice.

E questo, per Kenma, significava il mondo.

Sotto le coperte, Kenma intrecciò la sua mano con quella di Kuroo. Non aveva intenzione di lasciarsi andare per molto, molto tempo.

the galaxy is endless(i thought we were,too) ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora