Lady Smallwood.

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Camminarono spediti verso Baker Street. Ma quando Mycroft vide l'auto nera governativa si fermò di colpo, indietreggiò, la riconobbe come quella di lady Alicia Smallwood. Si strinse nel cappotto, e soffocò sotto la sciarpa.

Molly lo vide in difficoltà, lo afferrò per il polso.

"Non devi entrare se non vuoi, sei sotto la tutela di Sherlock, possiamo aspettarlo."

Holmes prese un po' di tempo, cercando di contenere l'ansia. Era determinato.

"No, saliamo, sicuramente John lo avrà già chiamato." Molly lo vide risoluto e acconsentì.

"Bada non sei obbligato ad affrontarla, se non riesci a rispondere a tono, prendi tempo. Sai che ti sono vicina."

Mycroft annuì, salì le scale avvolto nel suo cappotto nero, come per proteggersi, lui che non era mai stato in soggezione. La mascella contratta gli segnava il volto pallido.

Niente che ricordasse il vecchio autoritario Mycroft Holmes.

Molly dietro di lui pensava cosa gli passasse per la testa, preoccupata di sollevarlo dall'angoscia, agì con discrezione.

Entrarono e videro la Smallwood in piedi vicino al camino. John in cucina che vibrava di rabbia.

"Buongiorno Alicia, non mi aspettavo di vederti così presto. Pensavo che mio fratello ti avesse fornito tutti i dettagli. Ma non ti è bastato."

Grugnì ironico, per un istante era ritornato sé stesso. Il suo cervello elaborava, ma i farmaci lo rallentavano, doveva costantemente fermarsi per prendere tempo.

" Mycroft? Sei lo stesso di sempre a quanto vedo! Anche se un po' appannato." La collega lo fissava cercando di ritrovare l'uomo di potere che conosceva.

"Se venuta per assicurarti che fosse tutto vero?" Mycroft le si avvicinò. "Allora trai le tue conclusioni!"

Allungò le sue mani magre. Alicia sussultò al suo tremore vide quegli occhi acuti ora stanchi, il volto contratto, il respiro veloce e pesante.

" Capisco." Mormorò allontanandosi.

"Lo sai che dovevo sincerarmi che fosse tutto vero. Sono esigenti su questo, soprattutto su di te che reggevi tutto il dipartimento."

Nel volto di Mycroft traspariva l'amarezza di trovarsi in una situazione difficile, che non riusciva a gestire. Molly, dietro di lui fece cenno a John.

Il dottor Watson, che fino ad allora era rimasto in silenzio si avvicinò a Mycroft cercando di sostenerlo.

"Non è tenuto a risponderle, non dopo gli accordi presi. Mycroft è tutelato dal fratello. Avrebbe dovuto interpellare lui, prima di fare questa apparizione."

Si portò nuovamente verso Holmes. "Sono venuta in amicizia a visitare un vecchio collega. Tu che ne dici Myc?"

"Che sono stato gentile Alicia, e ti ho risposto." Myc sembrò reggere, si portò vicino ad Alicia, la squadrò con i suoi occhi grigi pieni di risentimento.

"Digli che non abbiano timore, sarò fedele fino alla fine al mio impegno governativo."

Bisbigliò seccamente. "Dovevo avere una garanzia. Ma la tutela di mio fratello, mi rende innocuo, nulla uscirà dal mio computer. Non sono un pericolo Alicia! È tutto nelle sue mani, stai tranquilla."

" Sherlock ci tiene in scacco. Ora so che è per te che lo fa." Lady Smallwood si avvicinò a Mycroft gli prese le mani stringendole forte. Un gesto desueto.

"Appoggerò la tua causa e quando starai bene, se vorrai tornare, ti sosterrò." La sua voce non tradì nessuna indecisione.

Mycroft annuì, la fissò guardingo. "Puoi superare tutte le onde, ma alla fine ne arriva una che ti porta sotto." Si sottrasse alla sua stretta e si allontanò.

In quello stesso istante Sherlock entrò, con pochi passi decisi si piazzò vicino a Mycroft a proteggerlo.

Scattò con rabbia. "Non erano questi gli accordi Alicia, sai che dovevo essere presente."

Si assicurò che il fratello stesse bene, si mise in mezzo minaccioso.

"Bada che non tollererò interferenze, Mycroft è sotto la mia tutela. Non avvicinatevi più a lui senza avermi avvisato. Sai bene che non sono così tollerante quanto lo era lui." Sherlock furioso, stringeva le mani sui bordi della giacca. Mycroft lo afferrò per il braccio, cercando di tranquillizzarlo.

"Non voglio scavalcare la tua tutela, Sherlock. Ma sai bene che loro vogliono la conferma di quello che è accaduto."

Alicia distolse lo sguardo. "Ora l'ho visto e posso rassicurarli." Si indirizzò verso Mycroft, che era vicino al fratello.

Manifestava una tensione crescente, si tormentava le mani e sudava copiosamente cercando di rimanere attento. Il farmaco lo bloccava. Inibiva il suo ragionamento. Finì per arrendersi e lasciò a Sherlock il compito di aiutarlo.

Molly che era sempre rimasta vicina a John, lo vide vacillare, capì che era in crisi lo fece sedere, Watson gli versò un bicchiere d'acqua. Mycroft si lasciò accudire docilmente, spossato.

Sherlock visto il crollo del fratello, la aggredì. "Sei soddisfatta Alicia? Guardalo! Dì loro che non si avvicinino mai più. Non sopporterò alcuna intromissione. O i file saranno sbloccati."

Lei fu accomodante, abbassò la testa bianca. "So che è in buone mani e ti darò tutto il mio appoggio, non biasimarmi Sherlock. Voglio bene a Mycroft."

Alicia si avvicinò all' uscita, ma prima chiese con un gesto degli occhi il permesso a Sherlock, lui acconsentì rasserenato.

Si avvicinò a Mycroft, e gli accarezzò la spalla tesa.

"Rimettiti in sesto Mycroft, sai che ti stimo, non puoi ignorarlo. Mi dispiace di non essere riuscita a capire il tuo disagio. Mi eri così vicino che il mio errore è stato ancora più grande." Alicia lo accarezzò sulla guancia ispida, Mycroft avvertì la sua disperazione.

"Stai serena Alicia. È stata una mia decisione. Non deve essere un vostro rimpianto. "

Alicia, conosceva la sua determinazione e lasciò il suo collega nelle mani salde di Sherlock che era diventato responsabile e attento nei confronti di quell'uomo che tanto aveva bistrattato.

La mia ultima richiesta : No flowers.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora