"Oggi nel pomeriggio arriva Molly, si prende cura di Rosie. Non dare inutili problemi Myc, non resterai solo con la bambina. Ci sarà Molly."
Sherlock quietò il fratello che già si era innervosito.
"Perché non posso curare io Rosie quando voi non ci siete?" Era seccato. E anche dispiaciuto.
"Perché hai bisogno anche tu di aiuto! Quindi fai il bravo e collabora con Molly."
Mycroft sbuffò risentito, però accettò suo malgrado, non era ancora pienamente responsabile di sé stesso.
Mentre loro uscivano arrivò la dottoressa Hopper. Mycroft era sulla poltrona a perdere tempo annoiato.
"Buongiorno piccolina." Molly baciò Rosie, vide Mycroft distratto e lo salutò fingendo indifferenza.
Invece lo aveva squadrato bene, lo vide insofferente alla sua prigionia e tediato a morte.
"Beh, Mycroft, non ci vediamo da molto tempo, vedo che ti hanno segregato a Baker Street." Lei rise vedendolo roteare gli occhi
"Dottoressa, Hopper sai benissimo perché sono qui. Non fare torto alla tua intelligenza."
Si alzò, prese a camminare guardando in giro. Ma non c'era nulla che lo interessasse. Indossava una camicia chiara, le maniche arrotolate. Il gilet a righe, senza la sua solita cravatta. Niente orologio. Troppo trasandato per i suoi standard.
Ma aveva ancora lo sguardo fiero di chi non si è ancora piegato alla sofferenza. Gli si avvicinò guardingo, con le mani sprofondate nelle tasche.
"Scommetto che sai già tutto Hopper." Piegò il capo di lato, osservandola attento. "Guarda che non ho bisogno di pietà, né di comprensione."
Non sapeva nemmeno lui perché Molly lo irritasse così tanto, eppure l'aveva vista a Natale e le era piaciuto stare con lei.
Le sorrise placida. "Non sono venuta per dartene Mycroft. Sono venuta per Rosie. I tuoi problemi non mi riguardano." Accusò il colpo, strinse gli occhi, due lame sottili.
Molly iniziò a vestire Rosie, per portarla fuori. Sapeva quello che faceva, lui si stava opponendo con tutte le sue forze alla sua intrusione. Doveva placarlo, se partivano con il piede sbagliato sarebbe stato difficile scardinare le sue difese e farsi accettare.
Vide che si allontanava, cercò di spronarlo.
"Mycroft, uscirai con me visto che non vogliono che tu rimanga solo. Quindi fammi il piacere di prendere il tuo costoso cappotto e indossarlo."
Mycroft, si mordeva il labbro. Non voleva finire nella confusione di Londra, odiava i luoghi affollati. Specie in quel momento.
"E se non voglio venire?" La fissò arricciando il naso.
"Sarà colpa tua se Rosie non esce!" Grugnì e malvolentieri, si vestì. Molly sentì un cauto ottimismo percorrerla. "Copriti fa piuttosto freddo. Non hai un cappotto pesante?"
"Questo cappotto non mi serviva per andare in Siberia." Sibilò gelidamente il British Government
"Bene, andiamo e non lamentarti per il freddo."
Lo schernì provocandolo. Mycroft la trovò estremamente irritante e si chiese cosa avesse visto in lei di così gradevole.
Molly scese le scale con la piccola in braccio, la sistemò nel passeggino. Lui non l'aiutò per niente. Uscirono insieme, con Mycroft che le brontolava alle spalle. Il freddo era pungente, Rosie era ben protetta e anche Molly. Ma Holmes invece vestito leggero, rabbrividì.
Pazientò, strinse i denti e camminò vicino a lei e a Rosie. Si alzò il bavero, ma non era sufficientemente coperto. Molly lo guardò divertita, mentre tremava come una foglia. Prese una decisione veloce.
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La mia ultima richiesta : No flowers.
Hayran KurguDopo quello che è accaduto a Sherrinford, Mycroft Holmes, si rende conto di non avere nulla per cui vivere. Sherlock si è allontanato non ha più bisogno di lui, ha costruito la sua famiglia con John e Rosie, e lui non ne fa parte. Sconfitto nel cuor...