Altalena di emozioni

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Ci fu un silenzio irreale. "Mycroft come stai? Non eri tenuto a parlarle se non volevi. "Sherlock lo scrutava attento.

"Conosco Alicia da una vita. Non potevo ignorarla."

Cercava di asciugarsi il sudore che gli imperlava la fronte. Ma era un'impresa vana. Era completamente bagnato. La camicia bianca era inzuppata e i capelli umidi.

Molly lo aiutava come poteva cercando di asciugarlo, ma lui la allontanò. Lei rimase un po' defilata cercando di dargli spazio. Capiva che non riusciva a gestire le sue emozioni, l'inibitore lo frenava, mentre lui fremeva in tutto il suo essere.

Cercò di alzarsi, ma le gambe erano di piombo. Imprecò. Il farmaco aveva più effetti collaterali che benefici.

"Fatti aiutare, non te lo ripeterò, fratello." Brontolò il più giovane, stava perdendo nuovamente la pazienza stretto in quella situazione assurda. John che era quello con più buon senso di tutti cercò di riportare la calma.

"Cerchiamo di rasserenarci. Mycroft sei in difficoltà, fatti aiutare senza protestare, vedremo di ridurre l'impatto del farmaco visto che il tuo cervello fatica a contenersi e potrebbe essere il motivo di questi sbalzi." Passò a sgridare il suo compagno.

"Tu Sherlock smaltisci la rabbia per la comparsa di Alicia. E pensa a lui." Si voltò verso Hooper che era rimasta silenziosa.

"Molly scusalo, sai in che condizioni mentali si trova." Si sentirono tutti in colpa, fu Mycroft il primo a parlare.

"Perdonatemi, ma la mia mente non collabora e le mie reazioni sono incontrollabili. Molly mi dispiace, Sherlock scusami, che altro posso fare."

Abbassò il capo sconfitto, cercava di asciugarsi il volto sudato. Molly lo raggiunse e finalmente la lasciò prendersi cura di lui.

Gli sfilò la maglia, aprì la camicia per permettergli di respirare e prendere un po' d'aria. Inumidì un asciugamano e lo strofinò sul collo. Mycroft si sentì rinfrescare e respirò meglio.

"Stai tranquillo ora il calore passerà. È il farmaco che agisce per portare le emozioni a livelli accettabili. Non combatterlo."

Sherlock si avvicinò, il volto contratto, agitò con la mano i capelli ricci.

"John ha ragione, trovare Alicia qui mi ha irritato. Avevamo un accordo, non c'era bisogno di assicurarsi della tua fragilità. La mancanza di rispetto è una cosa che odio."

Toccò la spalla tesa di Mycroft, aiutò Molly a liberarlo dai vestiti stretti.

"Hai bisogno di un bel bagno fratello." Un bel sorriso divertito gli illuminò il volto. "Mi hai rovinato una delle mie maglie migliori."

Si accorse che Mycroft titubava.

"Tu non sai con chi hai a che fare. Sei stato bravo a tenermi con te. Ma hanno Eurus, nostra sorella non è più sotto la mia protezione e solo Alicia può aiutarti." Il detective grugnì mentre lo aiutava a mettersi dei vestiti puliti.

"Sono il tuo tutore legale, con te ho ereditato legalmente Eurus, stai tranquillo. Alicia, mi ha dato la sua parola."

Mycroft sospirò. Eurus era sempre stata un suo problema.

"Sono anni che mi destreggio in queste beghe familiari. Certamente tu preferiresti un lavoro di gambe piuttosto che accordi velati. " Mycroft inclinò la testa di lato come era solito fare, e lo fissò malinconico. Aveva smesso di sudare. Molly e John avevano ascoltato silenziosi.

Lei intervenne decisa, sembrava disposta ad aiutarlo. "Cercherò un farmaco leggero, quello che prende adesso è solo una sofferenza per lui. Lo deve aiutare a rimanere sereno per farlo riposare, non certo inibirlo al punto di renderlo un invalido.

Mycroft ascoltava perplesso, stordito da tutti quegli avvenimenti. Allora la dottoressa prese la decisione che reputava giusta per entrambi, li mise al corrente della sua idea di portarlo con lei al cottage per cercare di farlo uscire dal giro vizioso in cui era piombato.

"Se Mycroft accetterà, me ne incaricherò io." Era decisa, passò gli occhi castani su tutti i presenti.

"Molly non è un'impresa semplice soprattutto se sarai da sola, tu che ne dici?"

Sherlock si rivolse al fratello anziano, che non rispose subito.

" Avanti British Government, non sarò sola perché conto proprio sul tuo aiuto." Si girò verso di lui che annuì convinto. Si allacciò la camicia, tremando appena un po', e la guardò premuroso.

"Mi affido a te Hopper e cercherò di collaborare."

Cenarono insieme con quello che c'era in casa. Si fermò anche Molly. Passarono una serata tranquilla, mentre la piccola Rosie giocava sul pavimento ingombro di giocattoli.

Mycroft li guardava uno ad uno, frastornato, non riuscendo a capire perché si dannassero l'anima per lui, che pochi giorni prima stava per mettere fine alla sua vita. E ora li aveva tutti attorno. Si sentì in colpa, e si chiese se tutto quello che stava accadendo, fosse giusto. Perché lui pensava ancora al buio che lo assaliva improvviso e cercava di tirarlo sotto. Scosse la testa, appoggiò il tovagliolo e si alzò. Ma Sherlock era il fratello accorto a cui non sfuggiva nulla.

"Mycroft, togliti dalla testa qualsiasi cosa voglia soggiornare nel tuo cervello contorto. Siamo qui per aiutarti."

Il vecchio Holmes raddrizzò le spalle e guardandolo fisso, le labbra sottili accartocciate mormorò un debole. "Lo so, e vi aiuterò."

Si rivolse a Molly. "Ti prego trova una cura che mi faccia stare bene. Non voglio rimanere in questo stato." Lei lo guardò determinata, lo rassicurò.

"Troveremo una cura adeguata, che sia giusta per te, ma non sarà miracolosa, se anche tu non mi aiuterai." Mycroft assentì e scomparve rapidamente nella sua camera.

Molly decise che si era fatto tardi. "A domani miei cari, dite a Mycroft che lo chiamerò. "

"Notte Molly. "Le risposero in coro.

Sherlock la guardò uscire e si passò stancamente le mani tra i ricci neri. Poi si rivolse a John mentre lo aiutava a riassettare la cucina.

"Conto su Hopper. Credo che ci sia una leggera alchimia tra di loro. Mesi fa non è decollata, ma ora spero che li unisca. "

John lo vedeva come un caso medico, mentre Sherlock comprese che suo fratello non aveva bisogno soltanto di medicine. Mycroft aveva bisogno di sicurezza, di sentirsi amato.

Non sapeva come dimostrarglielo il suo amore fraterno. Era stato egoista, aveva preteso molto da lui e poco aveva dato in cambio. Ma forse il rapporto con Molly poteva sostenere entrambi e addirittura guarirlo.

La mia ultima richiesta : No flowers.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora