𝕶𝖎𝖒 𝕿𝖆𝖊𝖍𝖞𝖚𝖓𝖌

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"L'avaro ricco non ha mai né parenti né amici. La povertà è priva di molte cose, l'avarizia è priva di tutto. Molti patiscono per necessità, ma l'avaro per volontà. Quando tutti i vizi sono vecchi, l'avarizia è ancora giovane."

"Qual regione, o qual Città n'è priva? Qual bosco, qual tugurio? In ogni lato l'Ambizione, e l'Avarizia arriva. Queste nel mondo, come l'uom fu nato, nacquero ancora, e se non fusser quelle, sarebbe assai felice il nostro stato."

"Ed una lupa, che di tutte brame sembrava carca nella sua magrezza, e molte genti fé già viver grame, questa mi porse tanto di gravezza con la paura ch'uscia di sua vista, ch'io perdei la speranza dell'altezza."

Amsterdam,Olanda. 1621.

Amsterdam,1621.

Caro diario,
Sono sempre io, Vincent. Da quando sono qui ormai sai che mi firmò con questo nome.
Secondo un accordo a quanto pare, la flotta olandese dovrà nuovamente salpare, questa volta per fondare una nuova Olanda. La Marina purtroppo, mi vede costretto a partecipare, anche se ad essere sincero non vorrei proprio. Insomma, lasciare di nuovo Amsterdam, lasciare la mia bella casetta e la vista sui campi di tulipani non è la scelta che preferisco. Lo so, potrei portare con me qualche fiore, magari essiccato, nascosto tra le tue pagine, ma non sarebbe la stessa cosa.
Ho letto una lettera che mi è arrivata un po' di tempo fa, proprio dopo l'ultima spedizione. Così la presi, e la lessi. Quel poco che capii è che questo ragazzo,  sia un abile scrittore: la sua calligrafia elegante e chiara e il linguaggio che utilizza ne delineano questa particolarità.  A quanto pare non credo sia americano, il suo nome è evidente.
Non ti ho detto che ormai nell'esercito vengo considerato come uno scapolo. Oltre a me ce ne sono molti altri, ma ogni qual volta che ci riuniamo in una cantina o attracchiamo a terra, le dame mi osservano e sghignazzano.
Certo, so di essere un bel ragazzo, ma sono anche molto timido, e delle volte mi sento in soggezione.
Cercherò di far filare tutto liscio.
Nel frattempo, sono qui, tra i miei bellissimi tulipani a scrivere tra le tue pagine e a godermi il sole tramontare oltre la collina.
Credo che ne approfitterò per fare un bel dipinto. Vado a prendere la tela e inizio lo schizzo.
Il tempo passa e la settimana prossima arriverà presto, vorrei cercare di vivere ancora un po' in tranquillitá, prima di partire con la divisa addosso.

Non preoccuparti, ti terrò aggiornato.

                                                          Vincent.

La settimana passò e con i giorni che volarono in un battito di ciglia arrivò il momento.
Tae stava sistemando la sua valigia, mettendoci appunto le ultime cose, alle quali aggiunse anche un blocco da disegno e del carboncino.
Si sistemò la divisa, si guardò allo specchio e dopo aver chiuso la porta dietro  di sé si recò al porto.
La nave della marina olandese era ben visibile. Taehyung stava salendo a bordo insieme al resto dell'equipaggio che, dopo aver salutato gli abitanti della città, levarono le ancore e si diressero verso la loro nuova destinazione.
La brezza marina gli accarezzava i capelli e lui era lì, in qualità di primo uffiaciale, a sorvegliare i suoi cadetti.
A Taehyung era sempre piaciuta quell'atmosfera che veniva a crearsi al tramonto, tant'è che alcuni dei suoi dipinti avevano come tema principale proprio questo: i colori caldi, vivi, e il sole che tramontando con il suo carro, abbandona il cielo per lasciarlo a Selene. La nave cullata dalle onde. Le esperienze che si facevano quando si toccava la riva di un nuovo continente. Il prendere le carte in mano, segnare la rotta e osservare la bussola prima di partire.
C'erano giorni in cui le vele, venivano spinte dal vento, altri in cui c'era la bonaccia.

I giorni di bonaccia spaventavano sempre i marinai che subito pensavano al peggio, ma per fortuna con un piccolo aiuto, si riusciva sempre a proseguire.

Accadde che ci fu un giorno, durante il periodo di settembre, in cui il vento aveva smesso di soffiare e loro erano bloccati in mezzo al mare. Alcuni marinai stavano già provando le dispense della nave di alcuni alimenti come ad esempio il pane. Tutto ciò avveniva di nascosto. Molti nascondevano tutto nella federa del cuscino, assieme alle piume d'oca, oppure sotto la coperta stesa sulla piccola brandina. Il terrore della morte, di una morte così atroce, causata da un loro stesso simile , gli si leggeva in viso.
Taehyung, al contrario, era seduto sul ponte della nave con davanti a se la sua bianca tela che non esitó a macchiare con i colori per cogliere il momento.

Ma si sa. A tutto c'è fine.  È bene ricordare anche che prima della tempesta il mare è tranquillo e che tutto d'un tratto iniziano a sollevarsi enormi cavalloni.

Accadde tutto in poco tempo. La nave iniziò ad oscillare, il cielo limpido venne ricoperto di nuvole grigie e tutta l'acqua che si trovava all'interno di esse, si riversò sull'imbarcazione. Le vele furono tirate giù, e la maggior parte dei marinai si rifugiarono in coperta. La polena che si trovava sulla prua della nave, che raffigurava Nettuno, si scontrava con le onde e nel mentre la nave avanzava.
Dopo ore e ore di tempesta, con l'albero maestro ormai rotto i marinai scorsero la terraferma e iniziarono ad urlare "TERRA!TERRA!". Taehyung era rimasto impassibile durante la mareggiata, ma non si stupì di vedere che ciò che era la loro rotta iniziale non coincideva con ciò che videro. Ebbene sì, si ritrovarono a fronteggiare quello che in antichità veniva considerato "le colonne d'Ercole", il confine del mondo, che altro non era se non lo stretto di Gibilterra, situato tra l'Africa e la Spagna.
Molti marinai, sbarcati sulla terra ferma, cercarci no di tornare indietro, ma Taehyung no; lui decide di rimanere.
Lasciò l'equipaggio al suo destino e subito chiese aiuto agli abitanti locali.
Conobbe un certo Alvaro, che insieme a sua moglie, gestiva un piccolo negozio di fiori.
Per ricambiare l'aiuto che aveva ricevuto decise di aiutare al negozio, e la cosa non gli dispiacque. Riusciva a creare composizioni davvero uniche e spettacolari. Certo di radi trovava i tulipani della sua cara Olanda, ma la flora mediterranea gli metteva allegria. Aveva imparato a cucinare piatti tipici del Paese e lui in cambio aveva insegnato loro ricette che lui conosceva.  Raccontò della sua avventura finita male, della sua passione per il disegno e dei suoi ricordi. Certo non poteva rivelare il suo essere immortale, questo si sa. La famiglia di Alvaro era cattolica, e per questo, ogni domenica si dedicavano alla lettura dei testi sacri. Un giorno, trattarono anche della cacciata di Lucifero dal Paradiso, e questo non fece altro che far avere dei flashback a Taehyung, che, pur essendo poco virile, pianse. Si ricordò dei suoi sei fratelli, di come avvenne tutto ciò, di ogni minimo particolare.
Quello stesso giorno, una volta calata la sera, ringraziò quella famiglia, che lo aveva ospitato per mesi, e decise, prima di andar via, di scrivere anche lui delle lettere, in particolare, al ragazzo che gli parve essere uno scrittore.
La notte passò, e lui, mentre la città era dormiente, aveva fatto delle ricerche su dove potesse trovarsi l'entrata per il regno dello morti.
Con l'aiuto di un peschereccio, riuscì ad arrivare in Israele per poi giungere a Gerusalemme.
Capì che l'entrata in realtà era solo un'illusione mentale: Dante disse che si trovava lì la grande voragine del primo dei tre regni e lui, non aveva fatto altro che illudersi vedendo ciò che era scritto nella Divina Commedia. Effettivamente li non c'era nulla.
Taehyung prese a vagare di nuovo, e dopo giorno decise di fare un tentativo. Cercò di visualizzare quella che poteva essere l'entrata, giusto davanti a sé.
Il vento si levò, la terra tremò e si formò una spaccatura nel terreno. Io ragazzo senza esitare, andò in contrò all'ignoto, nella speranza di riuscire nel suo intento.
Una volta entrato, tutto tornò come prima.

Kim Taehyung fu il primo dei sei fratelli a tornare all'inferno.

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