「26」

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Yoongi si era ulteriormente avvicinato alla ragazza che presa dal momento non riusciva a fare niente; il ragazzo aveva spostato una mano, togliendola dal muro per appoggiarla sulla sua guancia. Dopo un po si staccò e prese la mano di Roberta

– che ne dici se ce ne andassimo in un posto più tranquillo?- chiese lui.
La ragazza annuì e iniziò a seguire Yoongi. Presero l'ascensore, arrivarono al terzo piano e Yoongi si incamminò verso la sua stanza, per poi aprire la porta.

– prego, entra.- disse.
Roberta esitò un secondo, poi fece un respiro profondo ed entrò. Yoongi seguì Roberta, e chiuse la porta. Si tolse la maschera, sciolse il papillon e poggiò il tutto sul comodino. Si sedette sul letto e battè con la mano sul piumone. Così la ragazza si avvicinò a lui e si sedette sul letto. Yoongi riprese a baciarla, approfondendo sempre di più, e facendo vagare le mani sul corpo di Roberta. Arrivò alla zip del vestito e lentamente la tirò giù.

– penso che tu stia più comoda senza di questo- disse abbassandole il vestito.
Roberta si alzò leggermente, fece scendere il vestito e mentre stava per risedersi, Yoongi le cinse il fianco e la attirò a sé per farla poi sedere sulle sue gambe. Le prese le gambe e le posizionò vicino ai suoi fianchi, inutile dire che la ragazza istintivamente le aveva strette leggermente. Di lì a poco i due si scambiavano baci sempre più ricercati e passionali. Tra un respiro e l'altro Yoongi cercava di togliere quegli indumenti che non facevano altro che ostacolarlo fin quando non si ritrovò con la pelle totalmente esposta ad osservare la ragazza, che,con le gote tinte per la vergogna aveva deciso di fare lo stesso.

-Non devi vergognarti, insomma non hai nessun motivo per farlo.-

-In realtà-

-Sto solo dicendo ciò che davvero penso io. Non sto negando l'evidenza. Capisco di essere il male e di essere così tanto cattivo da illudere le persone piegando la realtà a mio piacimento, ma appunto le persone, non te.- Roberta non disse nulla, si limitò solo ad alzare il volto per guardarlo negli occhi.

-Non aver paura, ma se non vuoi nulla di tutto quello che sta per accadere, dimmelo in modo tale che io riesca a fermarmi.-

-Va bene.-

-Allora?-

-V-vai.-

Detto questo Yoongi iniziò a spostarsi con i baci, a fargli qualche carezza di tanto in tanto per evidenziarne i tratti che tanto adorava per poi alzarsi dal letto e invertire i ruoli così da far sembrare tutto più semplice. E così si ritrovò esattamente sopra di lei e ad impedire che la luce fioca proveniente dall'esterno potesse sfiorarla, come per dire che quella notte Roberta era sua e di nessun altro, nemmeno della stessa luna. Poggiò le mani ai lati del cuscino e lentamente si ritrovò ad occupare quel senso di vuoto che provava la ragazza. Erano tutt'uno: due anime ma un unico corpo. Era amore e non poteva essere altro dal momento che entrambi desideravano quel momento da un po'.
Man mano che ormai erano quasi vicini al raggiungere il massimo del piacere, le spinte aumentavano e con queste i gemiti e il calore che il corpo sprigionava sotto forma di goccioline di sudore.
Qualche minuto dopo la ragazza tornò a sentire quel senso di vuoto ma entrambi i loro corpi avevano sprigionato gli umori.
Yoongi si alzò dal letto, preparò la vasca e incitò la ragazza a fare un bagno con lui in modo tale da andare a dormire freschi e rilassati. E così fece Roberta.
Finito di fare il bagno tra una coccola e l'altra entrambi si asciugarono e si infilarono sotto le coperte.

Roberta era crollata una volta allungatasi sotto le coperte e Yoongi dopo aver sistemato il casino fece lo stesso dopo avergli lasciato un bacio e sussurrato:

- buonanotte.-

 I 7 peccati capitaliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora