「24」

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La luna quella sera era stupenda e lui era rimasto per un bel po' a guardarla, era una delle poche cose che gli garantivano un po di tranquillità; aveva sempre avuto questo legame con la luna da quando era piccolo.

Baekhyun era rientrato ma non fece molta differenza, anzi alcuni non si erano nemmeno accorti che fosse alla festa.

Jimin si era leggermente incazzato e stava cercando capire cosa stesse facendo l'amico.

-Taehyung! Cosa cazzo ti è passato per la mente?!- chiese.

-Senti, non lo so. So solo che ho combinato un cazzo di macello. Ah Dio.- rispose Taehyung.

-Dove stai andando adesso?-

-Da Lisa.-

-Sei morto. La tua ragazza è là fuori, chissà dove, e tu che fai? Te ne vai da Lis-

-Jimin ,smettila di fare scenate, stiamo ancora in hotel. Ci stanno guardando tutti. Ti devo ricordare che serata è questa?-

-Jimin cosa? Sai quanto cazzo possa fregarmene di chi ci sia a questa fottuta serata? Gli affari sono affari è vero, ci stanno guardando tutti e quindi?-

-Jim-

-Taehyung possibile che tu non te ne sia mai accorto? Mi sono innamorato di Alessandra ma lei non ha mai ricambiato i miei sentimenti e sai perché? Perché lei ama, te e tu cosa fai? Ti fai baciare da Lisa consapevole che lei era vicino a te e poteva vederti benissimo. – gli continuò ad urlare contro, e i suoi occhi stavano cambiando colore.

-Jimin io-

-Ah fanculo-

-Dove stai andando?-

-Via da qui, devo calmarmi. Oh e un ultima cosa, buona scopata. Spero vivamente tu possa riflettere sul vero significato della parola amore. Ci si vede in giro.-

Jimin era andato via e dopo la scenata, c'era chi bisbigliava sull'accaduto e chi preferiva godersi la serata. Anche Taehyung pensò di andare via dalla festa, ma aveva deciso di restare in hotel per evitare di incontrare Jimin. Sapeva come era fatto; Jimin arrabbiato incuteva timore più dello stesso Yoongi. Così il ragazzo chiamò l'ascensore, aspettò che le porte si aprissero ed entrò, poi premette il bottone con il numero sei e si appoggiò con la schiena alla parete dell'ascensore e ponendo il braccio destro sotto il sinistro, mentre con la fronte si poggiava sulla mano sinistra, pensieroso. Passò qualche minuto e le porte dell'ascensore si aprirono, rivelando la sua figura, fredda e rabbiosa. L'hotel era silenzioso, nessun rumore. I passi schietti nel corridoio riecheggiavano leggermente, creando quel giusto rumore da spezzare quel silenzio, quasi tombale, e creare un'atmosfera di tensione. Mentre camminava poi, gettò via la maschera che aveva nella mano destra e iniziò ad allargarsi la cravatta, e a sbottonarsi i primi due bottoni della camicia. Si diresse all'angolo bar del sesto piano, gettò la cravatta sul bancone e iniziò ad ispezionare le mensole, come se non sapesse quali alcolici avessero. Passò le sue dita su tutte le file di alcolici, poi si soffermò su una in particolare: una bottiglia di vetro soffiato di bourbon invecchiato del 1891. Poi prese un bicchiere, ci mise dentro qualche cubetto di ghiaccio e ci versò delicatamente circa due dita e mezzo di quell'alcolico. Lo prese e si sedette su una delle poltrone rosse di pelle adiacenti al bancone. Bevve qualche sorso, poi a vuoto, guardò il bicchiere e passò il dito sul bordo. – mi hai fatto perdere la testa. Perdonami ti prego, non chiedo altro.- sussurrò a bassa voce ripensando ad Alessandra. Anche se sembrò non fregarsene di lei, sapeva tutto ciò che la ragazza aveva pensato quella sera, tutto. Passò del tempo, tanto che i cubetti si sciolsero del tutto, e del ghiaccio non rimase più nessuna traccia fisica nel bicchiere anche se il colore ambrato del bourbon era leggermente più chiaro. Taehyung era ancora seduto lì impassibile, tranquillo, lontano da tutti, con i pensieri che non facevano altro che torturarlo. Ad un tratto però quella quiete, apparente, venne interrotta dal ticchettio di un paio di tacchi che battevano decisi sul pavimento di marmo lucido.

La sagoma aveva notato Taehyung seduto lì e subito si incamminò verso di lui con fare sensuale. Gli accarezzò i capelli, poi il viso di porcellana, solcato da un lacrima che lo rendeva leggermente lucido. Si avvicinò al suo orecchio e gli sussurrò qualcosa, per poi distaccarsi, ma non troppo, da lui, e guardarlo negli occhi. Iniziò lentamente ad abbassarsi la cerniera del vestito, per poi alzarsi e farlo cadere a terra. Si sedette sulle gambe del ragazzo ed iniziò a sbottonargli i vestiti. Cominciò a baciarlo e a muoversi su di lui, scendendo nel frattempo sul collo di Taehyung che, anche se all'inizio sembrava impassibile, la bloccò di colpo.

-Lisa smettila-

-Ma Taehyunghiee, fare l'amore ti farà distrarre un pochino. Ahh fremo dalla voglia di posare le mie mani su di te-

-Lisa scusa non posso. E quello che stavamo per fare non è fare l'amore ma semplicemente sesso.-

-Mi stai dicendo ch-

-Sto cercando di dirti da quando sei arrivata, che quello che c'è stato tra di noi per me non è significato niente.-

-Quindi non mi hai mai amata?-

-Esatto. Era solo per soddisfare uno stupido fabbisogno. Adesso chi è che non mi conosce? Tu o lei?-

Taehyung non poté continuare perché Lisa gli diede uno schiaffo, o per lo meno ci provò.

-brutto stronzo. Ma non importa, ti amerò lo stesso.-

-Ed è qui che ti sbagli perché io non ti amerò mai.-

-Quindi tu ami lei?-

-Si. L'ho amata, la amo e la amerò per sempre, fino alla fine. Adesso alzati, prendi  i tuoi vestiti e sparisci dalla mia vista, da Seul e da tutta la Corea. Fa' si che non debba mai più ricontrarti né io, né gli altri, né lei.-

Queste furono le parole che uscirono dalla bocca di Taehyung che l'aveva intimorita mostrando il suo colore naturale degli occhi. Lisa non ci fece caso, si rivestì, e con gli occhi che gli bruciavano corse via.

Taehyung rimase un altro po'. Dopodiché si alzò, prese la cravatta e la sua adorata bottiglia di Bourbon e prese nuovamente l'ascensore. Arrivò davanti alla porta di una delle suite, la aprì utilizzando uno dei suoi trucchetti ed entrò. Posò la bottiglia sul comodino, si sedette sul letto e si sbottonò la camicia. Fece l'ultimo sorso di Bourbon, gettò via camicia e cravatta e nellattimo in cui sbatté gli occhi si addormentò.

-buonanotte, spero tu sia al sicuro. -

Del liquido ambrato, non c'era neanche più una goccia e il vetro trasparente splendeva a quella luce fioca che entrava dalle tende delle ampie finestre.

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Annyeong, come state? Scusate se ho pubblicato due capitoli oggi ma domani non ci sono e non so quando avrei avuto l'occasione di pubblicare. Diciamo che è stata una "sorpresa". Spero vi piacciano😊

Notteee💜

 I 7 peccati capitaliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora