Capitolo 10

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«Mendles!» Gridò una voce sconosciuta.

Si girò ritrovandosi una bionda finta davanti.

«Stai attenta a quello che fai, Harry è mio, non avvicinarti più a lui se no' ci saranno delle gravi conseguenze.» Sussurrò le ultime parole.

Kendall deglutì e annuì andandosene ma la bionda le fece lo sgambetto e cadde come un sacco di patate per terra.
Una grande risata si alzò nel corridoio comprese quelle della bionda.
Cacciò indietro le lacrime e si alzò,prese lo zaino e corse in bagno.

Vita di merda.
Sussurrò.

Si chiuse dentro scoppiando a piangere.
Era diventata lo zimbello della scuola, avrebbe voluto sotterrarsi.
Suonò la campanella e afferrò lo zaino uscendo dal bagno. Vide tutti guardarla e alcuni anche indicarla. Andò nella sua classe a testa bassa non guardando nessuno.

«Mendles, interrogata!»

Grazie forza divina. Pensò ironica.

Non aveva studiato nulla, cosa insolita.

«Parlami della seconda guerra mondiale»

Pensava che ci avrebbe forse azzeccato perché un po' se la ricordava.

«Allora, la seconda guerra mondiale è avvenuta perché la Germania voleva espandersi, avere il suo cosiddetto spazio vitale. Hitler prese i paesi che disponevano di grandi risorse, come la Danimarca e la Norvegia, per i loro porti e ai giacimenti di ferro per fare le armi. Poi puntò sui suoi grandi nemici, la Gran Bretagna e la Francia. Andò in Francia ma non di fronte ma passando per i paesi neutrali,come Lussemburgo e Belgio. Conquistò la Francia, anche perché metà della Francia era sua amica. Poi puntò su Gran Bretagna,ma gli inglesi avevano qualcosa che i tedeschi non avevano,cioè il radar, è intercettarono questo aerei e anche perché erano sostenuti da Winston Churchill . . .» Continuò a ripetere come sempre se l'era cavata.

Quando finì tornò al banco, trovò dei foglietti accartocciati su di esso, li aprì e li lesse.

"Secchiona" "Puttana" "Zoccola" "Muori" "Nessuno ti vuole".

Ce n'erano altri ma preferì non leggerli sapendo che non fossero nulla di buono.
Si girò verso la classe e vide tutti guardarla con il viso da angioletti.

«Professoressa, posso andare in bagno?» Chiese trattenendo le lacrime.

Appena arrivò in bagno si lavò il viso ormai rigato da mille lacrime, si guardò alla specchio e fece una smorfia.

Sono un mostro. Pensò.

Le venne da vomitare e subito andò al gabinetto.

«Cosa si prova ad essere una sfigata?» Esclamò una ragazza all'improvviso chiudendole l'armadietto.

Se ne andò senza dire niente sentendo le risate di quel gruppetto.
Arrivò in mensa e prese il menù di quel giorno.
Andò a sedersi dove c'era una ragazza.
Appena si sedette la ragazza la guardò disgustata.

«Vai via, non ti voglio vicino» Disse sprezzante.

Volle risponderle ma capì che era inutile.
Andò a sedersi ad un altro tavolo, il quale era vuoto.
Si sentì osservata e si girò, un milkshake le arrivò in viso.
Una risata generale si alzò nella mensa, intravide Harry fissarla senza ridere, la fissava solo.

«Oh, ma sei cretina?» Tuonò qualcuno alle sue spalle.

Si girò e vide Niall guardare la bionda contrariato.

«Ora difendi una sfigata?»

«Lei non è una sfigata, piuttosto tu sei una troia!» Esclamò furioso.

Kendall non ne poté più e scappò. Andò in bagno a pulirsi, afferrò lo zaino e corse fuori dalla scuola.
Aveva deciso di saltare le ultime ore, ne aveva abbastanza.
Si sedette sul prato vicino la scuola e si rilassò guardando il cielo, non pianse.

Era ormai abituata.
Piangere era da deboli e lei non voleva esserlo.

«Sei qui» Affermò una voce alle sue spalle.

Si girò e vide Niall guardarla sorridendo.
Lei annuì mentre lui si sedeva vicino a lei.

«Ma quella bionda è vera o è una bambola, io ho seri dubbi» Disse tra il dubbioso e il divertito.

Kendall rise.

«È vera, solo che vuole essere una bambola» Disse in un'alzata di spalle.

«Perché non ti difendi?» Chiese Niall dispiaciuto.

«Non voglio avere problemi» Disse lei in un sussurro.

«Beh, ti informo che già ce li hai» Disse Niall.

«Invece di guardare come quella troia ti umilia davanti a tutti, difenditi!» Continuò incoraggiandola.

«Ci proverò» Disse piano.

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