Capitolo 15

214 7 0
                                    

Harry si girò vedendo Niall e Rosalind appostati in un angolo meno chiassoso che si baciavano.
Rise pensando che un'ora prima era proprio Niall ad avergli fatto la predica che non doveva più baciare ragazze a caso alla festa, inclusa Kendall.

«Li imitiamo?» Esultò ancora Kendall.

Harry fece un verso simile ad un lamento, quando Kendall era ubriaca non si riusciva più a fermare la sua parlantina.

«Ragazzi» Si lamentò Harry.

Loro risero e invece di aiutarlo stettero a guardare la scena.

«Hai mai provato a pensare come un panda? Io allo stesso mi amerei perché sarei puffosa e morbida ma anche mi odierei perché cavolo, avere gli occhi neri non sarebbe una cosa eccezionale.» Disse dubbiosa.

«Ma queste cazzate quando le pensi? Mi sto sempre di più convincendo che tu la notte invece di dormire programmi queste domande» Disse Harry inarcando un sopracciglio.

«O la tigre, la tigre è forte ma non vorrei esserlo perché dovrei nutrirmi degli animali indifesi e a volte anche degli esseri umani» Disse lei ancora.

«Come me.» Continuò urlando.

Non si rese neanche conto che Harry l'aveva sollevata ed era a testa in giù sulla sua spalla.

«Tu ti nutri degli esseri umani?» Esclamò Harry.

Muovendosi verso l'uscita.

«Ma no stupido, quanto hai bevuto? Sei fidanzato? Eh no perché se lo sei devo avvertire la tua ragazza che sei veramente uno stupido e di stare attenta, cucciolino»

Ad Harry venne quasi da piangere, non ne poteva più di sentirla parlare, giurò di stare attento d'ora in poi che non si ubriacasse più a qualche festa, la preferiva quando era silenziosa.

Kendall si svegliò la mattina con un tremendo mal di testa.
Si massaggiò la testa guardandosi intorno confusa.
L'ultimo ricordo che aveva era quello di quando aveva iniziato ad andare pesante con l'alcool ma non sapeva come si era ritrovata nella sua camera.
Le squillò il telefono, lo prese rispondendo.

«Kendall Mendles! Dove cavolo sei finita ieri sera?» Sentì gridare Rosalind dall'altro capo.

«Non lo so, mi sono ubriacata e ora mi sono ritrovata magicamente nel mio letto, nella mia camera» Disse confusa.

«Ma io l'ultima volta ti ho vista con Harry che gli dicevi cose strane»

«Cosa?» Gridò Kendall isterica.

Le balenò in testa il pensiero di cosa avrebbe potuto mai dire ad Harry.

«Si, diceviche è uno stupido, sembra un galletto e cose varie»

«Oddio!» Disse ancora, isterica.

Dei passi echeggiarono sul corridoio in legno.

«Devo chiudere, sta venendo mia madre» Sussurrò piano.

Si mise sotto le coperte giusto in tempo prima che sua madre aprisse la porta.

«E mi sembrava veramente di averla sentita gridare» La sentì sussurrare.

Poco dopo sentì la porta chiudersi e tirò un sospiro di sollievo.

«Kendall, aiutami, non so cosa fare» Si lagnò Rosalind mentre Kendall era intenta a prendere i libri dal l'armadietto.

Era già da venti minuti che ascoltava la sua amica lagnarsi sul fatto che aveva baciato ieri sera Niall e ora non sapeva come comportarsi.

«Sii sincera, parlaci, forse anche lui ha provato qualcosa nel bacio» Disse Kendall chiudendo l'armadietto e dirigendosi verso la loro classe con accanto Rosalind.

«Hai detto bene: forse e se poi non ha provato nulla? Farò una figura di merda» Kendall sbuffò nel sentire Rosalind lagnarsi ancora.

La prese per le spalle scuotendola.

«Finiscila! Tu lo ami, lui sicuramente anche! Parlate e risolvete, non stare qui a piangerti addosso. Quel che fatto è fatto quindi ora vai e ci parli» La incoraggiò lei.

Rosalind annuì sicura di se ma sfortunamente o fortunamente, suonò la campanella.

«Ci parlerai quando finisce la lezione» Disse in un'alzata di spalle lei.

«Kendall» Si girò di scatto vedendo Niall correrle incontro.

Riprese a camminare verso l'uscita della scuola con accanto lui.

«Rosalind ti ha parlato di me?» Volle gridare, era stanca di sentire Rosalind o Niall lamentarsi.

«Sì, ora ti farò una domanda, mi devi rispondere sinceramente, a te piace?» Chiese lei schietta.

«Non lo so, non so neanche come spiegarmi» Disse lui facendo spalucce.

«Secondo me sì e anzi la ami pure. Quindi parlaci!»

«Ma io non - Rosalind!» Gridò appena la vide, lei fuggì e lui le corse dietro.

Kendall restò sola, sbuffò, si stavano comportando come due bambini.

«A volte mi chiedo dove li trovo tutti questi amici» Mormorò imbronciata.

Andò a casa, stanca.

Per tre giorni consecutivi non vide ombra di Harry, era come sparito. Non seppe come spiegarsi il bisogno di cercarlo, di avere notizie, di sapere che stava bene.

Vieni con meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora