Capitolo 14

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~THIRD PERSON'S POV
Tutto il Giappone era in subbuglio per i fatti accaduti negli ultimi giorni a causa dei Villains e tra tutte le notizie, quella che spiccava di più era la scomparsa dell'eroina Mystical Flame dall'ospedale in cui era ricoverata solo da poche ore. Si pensava che, dato che la notizia della sua missione top secret era stata divulgata, fosse tornata dai Villains, ma stavolta permanentemente. I suoi genitori avevano rilasciato un'intervista dove raccontarono gli ultimi istanti in cui interagirono con lei, ma ne diedero una versione distorta secondo la quale la loro figlia era stata minacciata da quei criminali e che se non fosse tornata da loro, avrebbero ucciso le persone a lei più care. Ovviamente tutti credettero a quella versione dei fatti, ma gli eroi erano impotenti, dato che quando erano andati nella base della League of Villains per catturarne i membri, non trovarono nessuno, l'edificio era completamente vuoto e non vi era alcun indizio che potesse aiutarli a capire dove si fossero diretti. Quella spedizione di cattura andata male aveva fatto sospettare che Ruby avesse avvisato i Villains del pericolo imminente e quell'ipotesi avrebbe potuto tranquillamente ricollegarsi alle testimonianze delle persone che la videro in volo esattamente poco prima dell'attacco alla base da parte degli eroi. Tuttavia, nonostante non ci fossero piste da seguire, nessuno voleva mollare, volevano ritrovare la loro amica e portarla in salvo, perciò iniziarono varie perlustrazioni nelle città che durarono giorni interi e che coinvolsero una moltitudine di persone tra forze dell'ordine, militari e d eroi stessi, ma non riuscivano a trovarla, sembrava scomparsa nel nulla. Però, si può dire che i Pro Hero stavano commettendo un grosso errore, perché si stavano concentrando solo sulle zone urbane per le ricerche, saltando completamente i luoghi isolati nella natura, in particolare un piccolo spiazzo su una montagna vicino a Tokyo, la capitale del paese del sol levante. Inoltre stavano facendo le cose di fretta, pensando che l'eroina delle fiamme fosse in preda ad atroci torture, ma era davvero così?

~RUBY'S POV

Ruby:"Uffa, ho perso di nuovo! Ma come fai!?"

Shigaraki:"Anni di esperienza e di conseguenza, molto tempo dedicato a fare pratica"

Sì, mi ero messa a giocare a Call Of Duty con il mio capo ed era dannatamente forte. Erano passati un aio di giorni dal nostro trasferimento nella nuova base e le cose andavano molto bene: la mia caviglia era guarita del tutto e per me era cominciato un nuovo inizio senza eroi e senza alcuna preoccupazione riguardante vite da salvare o roba del genere. In tutto ciò, diciamo che c'era un lato che non sapevo se definire negativo o positivo, ovvero Dabi. Qual'era il problema? Da quando ero tornata da lui, era diventato incredibilmente iperprotettivo, al punto da non lasciarmi neanche uscire dalla base per prendere una boccata d'aria, sostenendo che all'interno vi era già abbastanza aria grazie alle finestre che ogni giorno venivano aperte tutte per farla circolare. Inoltre, non mi lasciava da sola neanche un secondo, infatti fu un miracolo che riuscii a giocare con Shigaraki, grazie al fatto che me ne ero andata dalla stanza mentre stava ancora dormendo. Forse lasciarlo solo non ea la decisione più saggia che potevo prendere, ma volevo divertirmi un po' e di sicuro una partitina ai videogiochi non mi avrebbe messo in pericolo di vita. Comunque, dopo aver fatto notare per l'ennesima volta a Shigaraki che aveva vinto praticamente tutte le partite lui, ricominciammo a giocare e ridevamo come matti, non credevo nemmeno che lui potesse farlo così spontaneamente. Gli altri erano in cucina e ci guardavano sorridenti, specialmente Kurogiri, che addirittura ci portò due tazze di cioccolata calda. Vi era una tranquillità che non avevo mai sperimentato in vita mia, era una sensazione paradisiaca e me la stavo godendo. Sfortunatamente, fu spezzata da un urlo misto tra rabbia e paura proveniente dal piano superiore.

"Oh cazzo, non dirmi che..."

Ci girammo tutti verso le scale e un Dabi agitato scese velocemente le scale guardandosi disperatamente attorno alla ricerca di qualcosa, o per meglio dire, di qualcuno. Mi alzai in piedi appoggiando il controller sul divano e andai da lui lentamente, nella speranza di calmarlo il prima possibile. Una volta che i nostri sguardi si incrociarono, d'istinto allargai le braccia e lui mi corse incontro abbracciandomi. Lo strinsi a me, mentre lui teneva una presa ferrea sul mio corpo, come se avesse il terrore che io sparissi.

MYSTICAL FLAMEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora