Mors tua, vita mea

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A volte ho paura. 

Ho paura di tutto. Del mio passato, del mio futuro. 

Altre volte mi fingo coraggioso. Sono talmente bravo a fingere che mi convinco di esserlo. Coraggioso, dico. Penso che potrebbe valerne la pena. Capisci? Io penso... ecco, hai capito. Non so, forse sì. 

Così sono da solo e parlo con il vuoto. Il vuoto mi risponde. Per molto tempo, questo è stato un problema. Per gli altri. Ovvio, non si può parlare con il vuoto. E che cazzo. Lo sanno tutti, dai. 

[Alla fine nessuno sa che il vuoto mi risponde.]


Ho letto troppi libri. Ho visto troppe persone. Ho ascoltato troppa musica, ho visto troppi film, mi sono fatto troppe seghe mentali, hocercatotroppidocumentaritroppipornotropposconci. Troppo troppo troppo. Il problema è questo: troppo.

Percepisco troppo. I sentimenti strabordano, lo sai? Voglio dire... Lo capisci? Quando è troppo, è troppo. Cazzo

Quei bastardi già alle elementari lo avevano capito. Che cosa sono. Strano, diverso. Che poi sono loro a dirmelo, io non lo penso mica. All'inizio gli ho permesso di prendermi a calci in culo, poi mi sono girato e li ho divorati tutti. Perché quando è troppo, è troppo. 

Da allora non mi infastidiscono più. 


A volte so di esserlo. Coraggioso, dico. Non so, forse. Tu che ne dici? Hanno cercato di tagliuzzarmi il cervello per capirmi, così io gli ho tagliuzzato le viscere e loro sono morti. Mentre io sono vivo. Che cosa dicevano quelli là? Ah, sì. Mors tua, vita mea. 

Ah, pensi che sia malvagio? No, ma che stronzata. È solo questione di sopravvivenza. 

Voglio dire, lo capisci? Se non posso vivere, almeno avrò il diritto di sopravvivere. 

Se non posso parlare con qualcuno, almeno avrò il diritto di parlare con te. 

Sei solo quanto me. Sei il Vuoto

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 09, 2020 ⏰

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