calma

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-hyung?! Ti sei svegliato? È colpa mia? Non volevo svegl...-iniziò a dire jk cercando di scusarsi ma venne interrotto da Nam che riprese subito la parola, sedendosi sulla prima sedia che trovò a pochi passi da se
-no no tranquillo, mi sono svegliato da solo-disse poggiando la testa sulle mani- ho un mal di testa che....va beh tu piuttosto dovresti dormire è tardi-continuò Nam alzando di nuovo la testa per cercare il viso di Jk ed incrociare il suo sguardo
-si si stavo per tornare a farlo ma.....-cercò di accampare una scusa ricordandosi di avere la bottiglia di acqua in mano- volevo bere un po' d'acqua-continuò ridendo velocemente. Nam lo guardò per un momento, non essendo convinto a pieno delle sue parole finché il mal di testa non gli lanciò una fitta di dolore. Decise quindi di lasciare perdere ed andare anche lui a dormire
-ok...ora scusami ma la testa mi esplode vado a dormire...notte kokkie-disse Nam alzandosi e dirigendosi fuori dalla cucina
-notte Hyung-rispose jk, stringendo la bottiglia che aveva in mano
*Ci è mancato poco che capisse che ero venuto a curiosare* pensò, rilasciando un piccolo sospiro per poi dirigersi di nuovo nella sua stanza.

Le ore passarono e la notte scorse. Arrivarono le 6 di mattina, molto velocemente. Ogni mattina jk rimetteva la sveglia ed andava a correre, così da svegliarsi a pieno ed essere pronto ad affrontare una nuova giornata. Quella mattina, come le altre, era già pronto per uscire. Aveva indossato la sua solita tuta e le sue solite scarpe per allenamento. Uscí dalla sua stanza e cercando di fare meno rumore possibile uscí di casa, ritrovandosi sul pianerottolo. Prima di partire per la corsa, iniziò a fare dei piegamenti per riscaldarsi sia per le gambe sia per il busto.
-una posizione del genere potrebbe essere fraintesa-sentí una voce alle sue spalle, molto frebile ed assonnata pronunciare quelle parole, mentre era piegato in avanti per scaldarsi. Dopo un piccolo sobbalzo, si rialzò, girandosi verso la voce in questione. Appena incrociò il suo sguardo, il suo cuore iniziò a battere velocemente. Cercò di mantenere la calma e un basso profilo
-hey Jimin...come mai sei sveglio?-chiese Jk, curioso di saperlo per rompere l'imbarazzo che provava
-ti ho sentito uscire e mi chiedevo dove andassi-rispose lui, strofinando un occhio ancora mezzo assonnato
-vado a correre, lo faccio ogni mattina-rispose jk, stirando verso l'alto le braccia
-ma oggi è sabato-disse Jimin, sconvolto dalla sua dedizione alla cosa
-lo so, ma per mantenere un fisico come il mio....non posso fermarmi-rispose jk, alzando leggermente la maglia per fargli vedere i suoi addominali. Jimin lo guardò per un attimo, distogliendo poi lo sguardo
-tu lo sai no, sei un conquistatore dopotutto-disse jk accennando un sorriso-il fisico è il primo passo per conquistare, ora scusami ma la corsa mi attende-continuò iniziando poi a correre ed allontanarsi velocemente da casa. Jimin lo guardò per qualche istante farlo, finché non rimise il naso dentro casa per tornare a dormire.

Dopo un paio di ore jk fece ritorno. Aveva corso molto ed aveva energia da vendere. La corsa gli aveva dato una scarica di adrenalina tale, da poter fare qualsiasi cosa. Aprii la porta di casa ed entrò. Tolse le scarpe e finalmente si diresse verso il salotto, trovandosi davanti ancora tutti e tre i ragazzi dormienti
-dormono ancora?-disse sottovoce per poi accennare un sorriso. Un pensiero gli passò per la testa e subito si mise all'opera. Si diresse velocemente in cucina, cominciando a preparare la colazione per tutti. Voleva rendersi utile, ma la cosa che più voleva era fare colpo su qualcuno. Infatti jk, ormai da più di un anno era innamorato di Jimin. Era a conoscenza del fatto che sarebbe stato un amore impossibile,per vari motivi, ma nonostante questo continuava a sperare e sognare. Sapeva perfettamente che la cosa che Jimin amava di più erano i pancakes a colazione, con una crema al the matcha. Così decise di prepararli per tutti ma con lo scopo che piacessero soprattutto a Jimin. Mentre era immerso nella sua cucina, non si rese conto di non essere più solo li. Infatti al tavolo, con passo felpato, si era posizionato qualcuno che lo stava guardando. Jk continuò non rendendosene conto, finché la persona in questione non parlò
-vedo che la tua corsa è già finita-disse la persona, iniziando a fissarlo. Jk sobbalzò non aspettandoselo per poi fermarsi dal suo operato. Iniziò a voltarsi molto lentamente, per incontrare il viso di quella persona, che sapeva perfettamente di chi si trattasse. Non appena si voltò, fece un respiro e lo salutò
-buongiorno Jimin...vedo che ti sei svegliato-disse jk accennando un sorriso cercando di mantenere una calma che ora non aveva piu

Ti vedo con occhi diversiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora