posso aiutarti?

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Jk's pov
Sono passati diversi giorni da quando ho fatto quel lavoretto a Jimin. Nonostante sembri che lui non ricordi niente di quella notte, io ricordo tutto.  Mi sento uno schifo. Non avrei dovuto assecondarlo, lui era ubriaco non sapeva cosa faceva. Non dico che non mi sia piaciuto, anzi, ma dovevo fermarmi. Quando lo vedo non riesco neanche a guardarlo negli occhi. Ho paura che faccia finta di non ricordare niente quando in realtà non è cosi. Da quella sera l'ho visto solo una volta e sono passate già due settimane. Probabilmente è impegnato al lavoro o semplicemente non vuole vedermi.

Esco dalla mia camera, dirigendomi verso la porta principale. Voglio andare a fare una passeggiata per non pensare a niente. Mi dirigo verso la porta, quando la mia attenzione viene catturata da mio fratello che è al telefono. Ovviamente non ho idea di chi sia al telefono, ma lui sembra molto divertito e contento. Mi avvicino a lui, per avvertirlo che sto uscendo quando mi chiede di aspettare. Mi appoggio con una mano ad una delle sedie presenti nella stanza attendendo che finisca la chiamata. Dopo pochi minuti la chiude, rivolgendomi finalmente la sua attenzione
-stai uscendo?-mi chiede, con ancora il telefono in mano. Io annuisco in risposta
- non fare tardi ok?-mi disse ancora, annuii e lo salutai con mano prima di uscire.

Finalmente ero fuori. L'aria fresca ed il sole che si rifletteva sulla mia pelle mi facevano tornare al mondo. Era una sensazione bellissima camminare tranquillamente alla luce del sole. Tanto che nonostante quello che provavo in quel momento, aveva il potere di rasserenarmi.

Camminai un po' fino ad arrivare ad un bar che non avevano mai visto prima

*Avrà aperto da poco*

Entrai subito incuriosito dall'arredamento ben curato e colorato. Appena fui dentro mi accolse subito un ragazzo, che a guardarlo risplendeva di luce propria. Era molto bello con un sorriso che ti infondeva felicità solo a guardarlo
-buonasera, venga la porto al tavolo-mi disse, accompagnandomi ad un tavolo vicino alla vetrata d'ingresso.
-avete aperto da poco?-chiesi curioso di saperlo
-si, più o meno una settimana-mi rispose lui, prontamente
-ah capisco, infatti passo qui spesso ma non vi avevo mai visto... comunque potresti per favore portarmi un cappuccino e una fetta di cheesecake?-chiesi, porgendo poi il menù al ragazzo il quale scrisse la mia ordinazione e subito si diresse a prendere il tutto
-certamente, te li porto subito-mi rispose regalandomi un ulteriore sorriso. Quel ragazzo aveva qualcosa di particolare, così solare e raggiante. Confesso che anche io avrei voluto essere felice come lui, invece di sentirmi un verme che non riesce a tenere a freno i suoi istinti.
-ecco a te-mi disse posando la mia ordinazione sul tavolo, distogliendomi dai miei pensieri. Lo vidi che mi guardò con uno sguardo diverso da prima, come se volesse chiedermi qualcosa.
-senti...-disse

*Appunto, chissa cosa mi dirà*

-probabilmente non sono affari miei, ma ho visto come fissavi il vuoto poco fa. Forse non sono la persona giusta a cui raccontarlo, ma sembra proprio che tu abbia bisogno di qualcuno che ti ascolti. Se ti va...posso farlo io? Sempre se non ti sembra strano parlare con uno sconosciuto. Forse è anche meglio, perché sarei obiettivo non conoscendo a pieno la situazione-mi disse lui, sorridendomi porgendo la testa di lato. Io rimasi in silenzio qualche attimo. Questo ragazzo perfettamente sconosciuto, voleva aiutarmi.
 

Ti vedo con occhi diversiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora