summer nights

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Non era una serata particolarmente allegra sull' Argo II.

I sette ragazzi e il coach Edge erano tutti di pessimo umore.

A tavola regnava il silenzio e l'unico che sembrava non aver perso l'appetito era Percy, che non si mancò di trangugiarsi due piatti interi di pasta blu.

L'unico rumore era quello delle forchette che sbattevano sul piatto ancora pieno dei ragazzi e il leggero picchiettare del pollice di Leo sulla tavola.

Ogni tanto qualcuno cercava di iniziare la conversazione, ma veniva prontamente ignorato, per tornare poi a giocherellare con il cibo nel piatto.

Percy fu il primo ad alzarsi da tavola.
Vide la sua ragazza decisamente demoralizzata fissare la sua fetta di pizza fredda nel piatto e sentì il bisogno di farla sentire meglio.

All'improvviso prese la mano di Annabeth e la trascinò con sè, mentre il vecchio satiro gli strepitava dietro:

-EH NO RAGAZZINI VOI NON STARETE DI NUOVO DA SOLI, AVETE CAPITO? NON PROVATECI NEMMENO-

I due ragazzi cominciarono a correre più velocemente, mentre Hedge cercava di raggiungerli, faticando a causa della bassa statura.

Ridevano come due dodicenni, mentre il coach gli sbraitava dietro parole poco educate.

Il moro avvistò una porta aperta e senza pensarci due volte trascinò lui e Annabeth lì dentro, chiudendosela alle spalle.

Si ritrovarono mano nella mano sul ponte della nave.
Era ormai notte e la luna illuminava debolmente il pavimento di legno.
Annabeth sorrise e arrossendo abbassò il capo.

-Cosa stai cercando di fare, Testa d'alghe?

Lui le alzò il viso con due dita e la guardò negli occhi grigi.

-Sto cercando di tirarti un po' su no?

Lei sorrise e gli scoccò un leggero bacio sulle labbra per poi allontanarsi ed appoggiarsi al parapetto, scrutando il panorama scuro.

-Hey Percy...

Lui la raggiunse e le cinse un braccio attorno ai fianchi.

-Dimmi

Lei si voltò e lo fissò dritto negli occhi.
Era tanto che Percy non si perdeva in quegli occhi grigio tempesta e un brivido gli percorse la schiena.
Si era reso conto solo quando vennero separati di quanto fossero forti i sentimenti che provava verso Annabeth.
Ogni giorno non c'era momento in cui non ripensasse ai suoi capelli biondi e alla sua risata contagiosa.
Ricordava di aver paura che pensando troppo a lei, il suo ricordo sarebbe svanito, e lui non poteva permetterlo.

La ragazza fece un grande sospiro, distogliendo Percy dai suoi pensieri, poi disse:

-Grazie Percy, davvero. Io avevo pensato tanto a quando ci saremmo reincontrati e avevo progettato cosa fare o cosa dire, ma quando sono stata lì mi è venuto tutto spontaneo.
Non ho dovuto pensare se correrti in contro o no, se baciarti o non farlo, mi è venuto tutto di colpo.
Poi ho capito che eri tu che mi facevi questo effetto.
Di solito io sono una che ragiona molto, che pensa sempre prima di fare qualcosa, ma con te è diverso.
Con te sono me stessa, la me stessa che a volte non conosco nemmeno.
Sei tu che tiri sempre fuori la parte migliore di me. E anche adesso, che siamo tutti col morale sotto i piedi, riesci a farmi sorridere. Non lasciarmi più testa d'alghe, ti prego. Ho bisogno di te.

Percy la guardò.
Era arrossita molto, mentre si confidava, e aveva le orecchie scarlatte.

-Dei Percy non volevo spaventati io-

-No no no Annie non mi hai spaventato. Anzi è la cosa più bella che tu mi abbia mai detto. In effetti devo ringraziarti anche io. Si può dire che si stato il tuo ricordo a tenermi in vita. Ti amo ragazza saggia sai?

La ragazza si voltò, gli prese il viso fra le mani e lo baciò. Era uno di quei baci che non si davano da tempo. Uno di quei baci in cui esistono solo loro due, senza un gruppo di Romani sconvolti o anche solo i loro amici a guardarli.

-Sai, testa d'alghe, che ho pensato ai tuoi progetti per noi?

Percy la guardó imbarazzato
-Hai pensato a quanto siano stupidi? Hey senti lo so io non ci ho pensato bene infondo abbiamo ancora 16 anni, siamo nel mezzo di una guerra e-

Annabeth gli posò un dito sulle labbra interrompendolo. Sorrise poi disse:

-no Percy in realtà ti stavo per dire che mi sembra davvero una bellissima idea. Mi dà speranza pensare che un giorno io e te, quando tutto questo sarà finito, potremo vivere in pace insieme.

Scrutó l'orizzonte, costellato di stelle.
-Tu che ne dici, Testa d'alghe?

Lui la guardó, poi con un filo di voce le disse:
-Dico che hai ragione Sapientona, come sempre d'altronde.

Lei sorrise e abbassó lo sguardo

-E ora che dici di tornare dagli altri? Quel vecchio satiro ce ne avrá da dire parecchie...

Lei per tutta risposta gli prese la mano e insieme si avviarono verso la porta, entrambi col cuore piú leggero.

Spazio autrice
Massalveee
Come state?💕
Vi volevo solo chiedere scusa perché non sto piú aggiornando recentemente come facevo prima 😞
Comunque cercherò di scrivere un po' di piú 😙
Fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo, bacioni❤️
Ve se ama👊🏻💞
~Le🌸

||𝚊𝚜 𝚕𝚘𝚗𝚐 𝚠𝚎'𝚛𝚎 𝚝𝚘𝚐𝚎𝚝𝚑𝚎𝚛|| 𝑷𝒆𝒓𝒄𝒂𝒃𝒆𝒕𝒉 𝒐𝒏𝒆 𝒔𝒉𝒐𝒕Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora