Era un sabato pomeriggio, due settimane dopo la festa di beneficenza.
Clara e Nelson erano in centro a Bologna.
Il ragazzo, come sempre, le aveva chiesto di accompagnarlo; aveva intenzione di comprare dei manga dal suo negozio di fiducia.
Gli altri, quel pomeriggio erano occupati: si sarebbero visti da Cesare per cena.
Clara invece era libera, come sempre in pari con studio e compiti, pronta per stare con i suoi amici.
Ma, non appena passò davanti alla Feltrinelli sotto alle due torri si fermò.
"Vai pure, ti raggiungo, entrò solo a vedere una cosa" Disse a Nelson.
Lui la guardò un po' dubbioso.
"Sicura? Non vuoi che venga con te?"
"Sicurissima, ci vediamo tra poco"
E detto questo, entrò.Aveva visto in vetrina un bellissimo cofanetto del signore degli anelli e voleva comprarne tre, un per Nelson, uno per Tonno e un per Federico, per ringraziarli.
Sapeva che loro le stavano accanto perché suoi amici e che mai avrebbero voluto niente in cambio, ma lei era fatta così, voleva fargli capire che era riconoscente.
Mentre li stava prendendo per andare alla cassa, notò anche un cofanetto di lo hobbit.
Lo raccolse, sospirando.Lo avrebbe regalato a Cesare perché, ancora una volta, lei era così.
Lui aveva già un cofanetto, seppur vecchio, del signore degli anelli e almeno non avrebbe dovuto spiegare il perché dei regali se li avesse dato a tutti e quattro.
Sarebbe bastato un semplice "perché vi voglio bene" a chiudere la cosa, contando sul fatto che i tre in questione capissero a cosa si riferisse.
Si avviò alla cassa, contenta.
"Buongiorno" Disse, senza neanche guardare il commesso in faccia, intenta a tirare fuori il portafoglio dalla borsa con scarsi risultati.
"Buongiorno" Rispose lui, sorridendo, mentre le consegnava il sacchetto pieno dei suoi regali e lo scontrino.
Clara guardò il prezzo e pagò.
Solo in quel momento, mentre consegnava al ragazzo i soldi, lo guardò in volto.Era un ragazzo carino, dagli occhi scuri, così come i suoi capelli.
Aveva qualche lentiggine sul naso e un bellissimo sorriso.Si guardarono e lui le strinse la mano sorridendo mentre prendeva i soldi per metterli via.
"Hai bisogno di una mano per portare le borse? Tra cinque minuti finisco il turno, potrei aiutarti" Disse lui, con una gentilezza incredibile.
Clara arrossì e raccolse lo scontrino.
"Grazie ma sono qui con un amico, mi aiuterà lui nel caso non dovessi farcela"
I due si guardarono ancora negli occhi, senza staccare la sguardo, come ipnotizzati, entrambi sorridendo.
"Grazie mille ancora e buon lavoro" Disse poi Clara, rendendosi conto di avere persone dietro di lei che aspettavano di pagare.
"Spero di vederti presto, grazie a te" Disse lui, facendole l'occhiolino.
Clara uscì, un sorriso da ebete sulle labbra e le guance rosse.
Non si sentiva così leggera da un sacco di tempo.
Non si accorse neanche di essersi scontrata contro Nelson, già di ritorno dal negozio."Che succede? Ma quanta roba hai comprato?" Le disse, guardandola.
Lei sorrise, tirandolo via per un braccio, sentendosi gli occhi del commesso addosso.
Infatti, quando si girò verso la vetrina, lo vide fissarla.Lei gli sorrise e lo salutò, lasciando andare Nelson ed il ragazzo rispose sempre sorridendo.
Poi lei accelerò il passo per uscire dalla sua visuale.Nelson la seguì divertito.
"A cosa ho appena assistito?" Chiese ridendo.
"Niente, niente di niente" Disse Clara, camminando spedita verso la fermata del pullman per andare da Cesare.
Per tutto il tragitto il ragazzo non la lasciò stare un attimo, passando dal chiederle del commesso ai suoi acquisti, senza tregua.
Clara gli aveva già assestato due gomitate per farlo stare zitto quando notò una scritta sullo scontrino.
In stampatello maiuscolo c'era scritto "Edorardo" seguito da un numero di telefono.
Per poco non cacciò un urlo.
Nelson sbirciò da sopra il suo braccio e urló:
"Lo sapevo"Clara scoppiò a ridere e gli tirò un'altra gomitata per farlo tacere.
Inutile dire che fu quasi impossibile; Nelson continuò per tutto il resto del viaggio.
Infatti, quando Cesare aprí la porta di casa sorridendo, mentre delle urla dal salotto facevano capire che Tonno e Federico erano già arrivati, Nelson stava ancora cercando di farla parlare.
"Piantala Nelson" disse Clara esasperata, andando in salotto.
"Voglia sapere di Edoardo e di quello che hai compratooooo" Disse lui, dando una pacca a Cesare che, storcendo il naso disse:
"Edoardo? Chi è Edoardo?"
Clara alzò gli occhi al cielo per la milionesima volta in quella giornata.
"Prendete i vostri regali, ingrati" Disse, distribuendoli ai suoi amici.
Tutti la guardarono sconvolti.
"A cosa dobbiamo tutta questa gentilezza?"
Chiese Tonno, girandosi il cofanetto tra le mani."Niente di che, solo per ricordarvi che vi voglio bene" Disse guardando prima Nelson, poi Tonno ed infine Federico.
"Anche se mi fate esasperare" Concluse, fissando Cesare.
I tre capirono e sorrisero, abbracciandola.
"Lo sai che non c'era bisogno vero?" Le bisbigliò Federico.
Lei annuì, sorridendo.
"Ma perché io ti faccio esasperare. E chi è Edoardo?"
"Ti sei risposto da solo. Non iniziate a farmi pressione, non esiste ancora niente"
Tutti la guardarono, desideriosi di sapere.
Così, semplicemente, si sedette esausta sul divano vicino a Tonno, e iniziò a raccontare del commesso.
Finito il racconto, senza pensarci due volte, senza aspettare nessun consiglio, prese il telefono e mandò un sms ad Edoardo.
Alzó lo sguardo, mettendo via il telefono, ed incrociò gli occhi verdi di Cesare.
Si, aveva decisamente bisogno di andare avanti in qualche modo.
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Ti terrò per mano | Prequel
FanfictionUna raccolta di episodi della vita di Clara, episodi chiave della sua infanzia e adolescenza che hanno segnato il suo rapporto con Cesare e i loro amici. Un ritorno a capofitto nel mondo di "Ti terrò per mano" con la scoperta di momenti a volte già...