Lezioni di danza

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"Io non ci credo che lo stiamo facendo davvero"
Disse Clara tenendo stretto il suo zaino di pelle nera, gli occhi fissi sull'insegna davanti a lei.

Cesare, al suo fianco, rideva divertito.
"Dai, non sarà così terribile".

Lei fissò per qualche istante ancora l'insegna della palestra prima di guardare Cesare negli occhi.

Il suo sguardo duro si scontrò con gli occhi verdi di lui, estremamente felici.

Sospirò, alzando gli occhi al cielo.

"Non dovrebbe essere una penitenza anche per te questa?" Disse poi.

Cesare aprì la porta della palestra, deciso.

"A quanto pare potrebbe piacermi più del previsto".

Clara si sporse in avanti per non far chiudere la porta e lo seguì.
"Tonno e le sue scommesse; me la pagherà un giorno".

*
"Io scommetto che non siete in grado"
Disse Tonno, negli occhi la provocazione.

Nelson, al loro fianco, già pregustava la sfida che sarebbe scaturita.
Clara e Cesare erano le persone più fiere che avesse mai conosciuto: mai si sarebbero ritirate davanti ad una sfida, soprattutto se questa era proposta da Tonno.

"Clara, il biondo dice che non siamo in grado"
Disse Cesare, guardandola.

"Ho sentito collega, che ne dici? Accettiamo la scommessa?"

Lui si alzò in piedi, porgendole la mano.

"E me lo chiedi?".

E così, nel giro di cinque minuti, la sfida era iniziata.
Nelson e Tonno avevano fatto partire il cronometro e si stavano avviando alla macchina, mentre Clara e Cesare, mano nella mano, come Tonno aveva stabilito, si apprestavano a scendere da San Luca, lungo tutti i gradini, in massimo venti minuti esatti.

Nelson e Tonno li avrebbero aspettati alla fine della scalinata.

"Pronta?" Disse Cesare, sorridendo.

"Prontissima" Rispose Clara stringendogli la mano più forte.

E così iniziarono la loro corsa, mano nella mano come sempre.
Corsero a rotta di collo schivando vecchiette, bambini, coppie di fidanzati, ridendo come pazzi e sudando come non mai.
Si fermarono a metà strada per riprendere fiato, giusto qualche secondo, e poi ripresero.

"A quanto tempo siamo?" Chiese Clara con il fiatone.

"TU CORRI" Rispose Cesare, tirandosela dietro.

Sentiva i piedi stanchi e le sembrava che il cuore le uscisse dal petto.
Un gradino in meno, un altro, una vecchietta che a momenti avrebbe fatto cadere per terra se non si fosse spostata in tempo, un altro gradino.

E poi, quando pensava di star per esplodere, li vide: Nelson e Tonno, come un miraggio, alla fine della scalinata.

Si fermarono davanti a loro, mentre arrancavano alla ricerca di fiato.

"Quanto?" Disse Cesare, sfinito.

"20 minuti" disse Nelson.

Clara stava per esultare ma il viso di Tonno prometteva tutt'altro che la vittoria.

"E trentacinque secondi, avete perso; ora parliamo pure della penitenza davanti ad un caffè".

Ti terrò per mano | PrequelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora