Era finito.
Quell'anno difficile e tormentato era finalmente volto al termine.
Era il giorno dei tabelloni; erano stati tutti promossi e senza debiti.
Anche Cesare e con un'ottima media.
Aveva trovato la sua strada e Clara ne era felice, felice davvero.Quello era stato anche un giorno molto importante per lei; Edoardo l'aveva baciata per la prima volta.
Ormai uscivano da un mese e lei aveva espresso la sua volontà di andarci con i piedi di piombo: non voleva buttarsi a capofitto in qualcosa, voleva scoprirsi diversa, in un altro modo rispetto a com'era con Cesare.
Ed Edoardo glielo aveva permesso.
Era stato gentile, premuroso, mai geloso nei confronti dei suoi amici.Non che fosse una cosa scontata visto che Clara passava quasi ogni giorno della sua vita con quattro ragazzi.
Ma lei era stata chiara; loro non sarebbero usciti dalla sua vita per lui, e lui aveva capito.
Edoardo era più grande di lei di un anno e frequentava il liceo classico, nel cassetto il sogno di diventare un professore universitario.
Era appassionato di storia e di arte e amava visitare musei e vedere diverse mostre.
Clara adorava questo lato di lui e, in quel mese, spesso si erano dati appuntamento in un museo.Quel giorno era passato a prenderla fuori da scuola, dove si era ritrovata con i suoi compagni di classe tra cui Federico, che l'aveva guardata con un sorriso dolce, e l'aveva portata a pranzo.
Avevano pranzato in una delle trattorie storiche di Bologna, raggiungendola con la moto di lui.
Nonna Rosa valeva la pena della strada.Poi l'aveva accompagnata a casa di Nelson, ritrovo per tutti quel pomeriggio per andare a far la spesa e comprare tutto l'occorrente per la festa sui colli di quella sera.
Sarebbero stati in pochi, i soliti e qualcuno di più: loro cinque, Elena, i due cugini di Cesare e Nicolas.
Quando Clara scese dalla mondo di Edoardo e si tolse il casco, lui le strinse il volto tra le mani, sorridendo.
"Senti, lo dico ora perché non credo esista un momento giusto. Sei fantastica e da un mese a questa parte ringrazio il cielo che tu abbia deciso di passare alla Feltrinelli proprio durante il mio turno."
Clara sorrise, mettendogli le braccia sui fianchi.
"Voglio stare con te perché sei luminosa, gentile, intelligente e sempre carismatica."
"Anche io voglio stare con te" Disse lei interrompendolo, vedendo che iniziava a far segni di cedimento nello sguardo, timoroso di aver fatto un passo falso.
E lui, sorridendo, la baciò.
Clara ricambiò, stringendosi a lui, felice.
Non era una felicità smisurata come era stato quasi un anno prima con Cesare, il cuore non le usciva dal petto, desideroso di diventare un tutt'uno con il cuore di Edoardo.
Non era come era stato con Cesare ma era certa che nessuno sarebbe stato come Cesare; avevano condiviso troppi momenti, troppe cose per due persone, nessuno poteva arrivare a conoscerla tanto.
Ma stava bene, il cuore batteva comunque accelerato, sentiva comunque un brivido lungo la colonna mentre lui le toccava la schiena.
Anche se non era Cesare, andava bene.
Per Edoardo provava qualcosa e ne era certa.Quando le loro labbra si staccarono lo guardò felice, un grande sorriso sul volto.
"Ci vediamo domani allora?" Chiese timida, abbassando lo sguardo mentre si sistemava i capelli.
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Ti terrò per mano | Prequel
Hayran KurguUna raccolta di episodi della vita di Clara, episodi chiave della sua infanzia e adolescenza che hanno segnato il suo rapporto con Cesare e i loro amici. Un ritorno a capofitto nel mondo di "Ti terrò per mano" con la scoperta di momenti a volte già...