"Se vi mettete vicino vi faccio una foto"
Disse Clara col sorriso mentre guardava Cesare e Claudio.I due fratelli, sorridendo, sollevarono quel piccolo fagiolino di pelo che era il loro cane.
Erano al settimo cielo; Clara sapeva da quanto i due desiderassero un cane e quel piccolino avrebbe portato tanto amore alle loro vite.
"Clara, dai il telefono a Claudio che ci fa una foto" Disse Cesare.
Il ragazzo si alzò prendendole il telefono e lei si sedette vicino a Cesare.
"Vuoi tenerlo tu?" Le chiese lui.
Lei fece un sorrisino spontaneo, prendendo in mano il piccolo.
Lui, per tutta risposta, le leccò il naso nell'esatto momento in cui Cesare la strinse a se e Claudio scattò la foto.Poi si girò per guardare Cesare negli occhi.
Voleva dirgli che era molto orgogliosa della sua scelta di prendersi cura di quell'esserino adorabile, che sarebbe stato un padrone fantastico e che era felice che finalmente uno dei suoi più grandi sogni si realizzasse.Eppure si perse semplicemente in quegli occhi verdi che la facevano sentire a casa.
"È anche il tuo cane, lo sai?" Le bisbigliò Cesare.
"Lo sai che siamo la stessa cosa"Lei abbassò lo sguardo su Chewbe e sorrise, felicissima.
"Sono sinceramente felice che abbiate cambiato idea sul nome; Chewbe è molto più bello di Marcus e se deve essere anche il mio cane ci tengo alla sua salute mentale"
Cesare la spinse giocosamente.
"Non era così brutto Marcus"
Clara strabuzzò gli occhi e li alzò al cielo ed insieme risero.
"Cesare facciamo una foto?"
Disse Sofia, arrivando in giardino.Clara abbassò lo sguardo, mettendo Chewbe in mano a Cesare ed alzandosi senza dire una parola.
Assurdo come una sola frase potesse riportarla alla realtà; non c'era un vero vincolo che la legasse a quel ragazzo, erano amici, solo quello.
Inutile far finta che Sofia non rappresentasse quello che volesse essere.Passò vicino a Claudio per tornare in casa, per raggiungere Nicolas che stava preparando la merenda per loro.
Prima di superarlo, Claudio le strinse il braccio con la mano, gentilmente, guardandola con uno sguardo che voleva dire mille cose.
Sapeva, come tutti.
Dopotutto la conosceva letteralmente dal giorno zero anche lui."Sorridi Claretta, non farti spegnere da tutto questo" Le disse, bisbigliando.
Lei sorrise appena, facendogli una carezza, poi entrò in casa, cercando di chiudere fuori il dolore ed il senso di inadeguatezza.Non sarebbe stata la padrona di Chewbe, come non era la padrona del cuore di Cesare ed era chiaro, lo sapeva.
Faceva solo male quando, per due minuti, eclissava tutto il resto ed era sola nel suo mondo insieme a Cesare.
Tornare alla realtà la uccideva."Eccoti Clara! Mi aiuti con i pancakes?"
Le chiese Nicolas, vedendola.
Lei annuì, cercando di non pensare più al dolore che aveva nel cuore.Due ore più tardi, quando lasciarono la casa di Nicolas con il piccolo Chewbe, Clara stava meglio.
Al suo fianco era seduto Claudio, mentre nei sedili posteriori Sofia e Cesare tenevano Chewbe che voleva vedere fuori dal finestrino con insistenza.
I due parlavano.
Parlavano di quello che avrebbero fatto quel weekend, dell'uscita con le amiche di Sofia, della cena della sera successiva, della loro vita quotidiana.Clara guidava, lo sguardo fisso, la mente ed il cuore vuoti.
Claudio, al suo fianco, le accarezzava la mano quando lei cambiava marcia e gliene era grata.
Gli voleva un bene dell'anima, era come se fosse anche suo fratello e lui, d'altro canto, la considerava come una sorella.Dopo poco arrivarono a casa di Sofia.
"Grazie mille Clara per il passaggio, devo sdebitarmi! Prima o poi ti offro una colazione"
"Ci conto" Disse Clara, con ironia e sarcasmo nella voce.
Claudio trattenne le risate mentre Cesare, per fortuna, non se ne accorse, intento a trattenere Chewbe.
Sofia salutò l'ultima volta, lasciandoli soli.
"Vi porto a casa velocemente, così potete sistemare tutte le cose per Chewbe" Disse poi Clara, ripartendo.
"Non ti fermi da noi? Mamma ha preparato anche per te" Disse Cesare.
"Ah, nessuno me l'ha detto" Disse lei, osservandolo dallo specchietto retrovisore.
"Ma perché è scontato" Disse Claudio.
Cesare si mise a ridere insieme a Clara.
Quei momenti per lei valevano molto più di quelli in cui soffriva perciò si, sarebbe rimasta a cena e per tutta la vita.
Quella sera mangiarono le lasagne, mentre Chewbe girava tutta la casa, annusando e rubando il cibo da tutti.
Quando poi Clara si sdraiò suo letto di Cesare la piccola palla di pelo la seguì ed iniziò a leccarle la faccia.
Cesare lo raggiunse dopo poco e, a quella scena, rimase in silenzio, pensieroso.
Aveva uno sguardo che Clara conosceva bene; era lo stesso sguardo che aveva lei quando si fermava a pensare alle scelte fatte con Cesare, alle decisioni prese. Lo stesso sguardo di quando si chiedeva se avesse potuto cambiare le cose se, con una sua scelta diversa, sarebbero stati insieme.
"Vieni qui?"
Gli chiese, guardandolo.Sapeva già cosa avrebbero detto Nelson, Tonno e Federico a quello sguardo di Cesare e voleva rimanere lucida.
Forse era davvero innamorato di lei ma che importanza aveva?
Se non riusciva a fare il passo successivo, pensarci sarebbe stato solo peggio per entrambi.Cesare si sedette sul letto con lei, abbracciandola da dietro.
"Tutto ok?" Le chiese, bisbigliandole nell'orecchio.
Lei annuì con la testa, senza dire una parola, non del tutto sorpresa che lui si fosse accorto del suo calo di umore.
"Sei davvero la padrona di Chewbe, lo sai?"
Lei sorrise chiudendo gli occhi, sconfitta.
"Lo so Cesi, lo so" Disse, prima di addormentarsi, cullata dal respiro del piccolo Chewbe e dall'abbraccio dell'amore della sua vita che cercava sempre e comunque di proteggerla da se stesso e dalle sue scelte.
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Ti terrò per mano | Prequel
FanfictionUna raccolta di episodi della vita di Clara, episodi chiave della sua infanzia e adolescenza che hanno segnato il suo rapporto con Cesare e i loro amici. Un ritorno a capofitto nel mondo di "Ti terrò per mano" con la scoperta di momenti a volte già...