38 - The Results Are In

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Lo studio della dottoressa che aveva visitato Sky era azzurro chiaro e alle pareti erano appesi poster di tutti i tipi. Sulla gravidanza, sulle varie opzioni di una donna, sull’apparato riproduttore, le malattie sessualmente trasmettibili e tanto altro. Mi sedetti su una poltroncina blu scura, di fianco a Sky, e continuai a tenerle la mano.
Per il breve tragitto dalla sala d’aspetto allo studio, la ragazza aveva continuato a ripetermi che aveva un brutto presentimento.
“Non è bello. Non è per niente bello. Perché non mi hanno consegnato il risultato qui fuori? Perché vuole parlare con me in privato? Vuol dire solo una cosa, Holly. Il test che ho fatto a casa era giusto!” Sussurrò.
La dottoressa era una donna che ispirava istantaneamente fiducia. Aveva circa quarant’anni, i capelli castani, di media lunghezza, raccolti in una coda di cavallo e gli occhi azzurri. Aveva le labbra increspate in un sorriso che mi faceva sperare bene.
“Skylar.” Disse, prendendo un foglio e leggendolo. “Il risultato degli esami del sangue è negativo.” Aggiunse. La mia amica ci mise qualche secondo a realizzare.
“Non sono incinta?” Domandò e la donna scosse la testa. “Non sono incinta!!” Esclamò Sky, abbracciandomi stretta e scoppiando a piangere. “Ma il test era positivo.” Aggiunse quando si fu ripresa.
“I test fatti in casa non sono affidabili al cento percento. Ci sono vari motivi per cui puoi aver ottenuto un falso positivo. Magari non hai controllato bene il tempo, oppure era un prodotto scaduto o difettoso.”
Sky sospirò e sorrise.
“Quindi non aspetto nessun bambino.”
“No, ma ti consiglio di fare comunque una visita più approfondita se il ritardo persiste. Sei molto stressata in questo periodo? Hai viaggiato?”
“Sono stata due settimane in Inghilterra con la scuola il mese scorso.” Rispose la ragazza. “E sono un po’ stressata per la scuola, per lo spettacolo, per tanti motivi.”
“Potrebbe essere quello il motivo, ma è meglio prevenire, giusto?” Replicò la dottoressa con un sorriso amichevole. “Intanto ti lascio queste brochure che potresti trovare interessanti.” Aggiunse, allungando alla ragazza il foglio con il risultato degli esami e vari depliant colorati.
“Grazie infinite, dottoressa.” Disse Sky, alzandosi per stringere la mano alla donna. Poi recuperò tutti i fogli e la seguii nella sala d’aspetto.
“Che bella notizia!” Esclamai.
“Non hai idea di come fossi preoccupata! Non sarei mai stata in grado di farcela.” Rispose la mia amica, sedendosi e dando un’occhiata alle brochure che le aveva dato la dottoressa. La ragazza arrossì e mi rivolse un sorriso colpevole. “Sono tutti sul sesso sicuro, l’importanza di usare precauzioni e sulle malattie sessualmente trasmettibili. Che imbarazzo!”
Scoppiammo entrambe a ridere e in quel momento trovai la conferma che tutto era tornato come prima tra di noi.
“Per festeggiare andiamo in spiaggia, che ne dici?” Proposi, mostrandole le chiavi della mia Jeep.
“Ci sto.”
 
Rilassarsi sulla spiaggia e ascoltare il rumore delle onde insieme a Skylar mi sembrò un sogno. Mi ero sentita sola per così tanto tempo che non mi sembrava vero. Mancava solo Ashley e poi sarebbe stato tutto perfetto.
“Tra poco cominciano le vacanze primaverili.” Disse la ragazza. Annuii, pensando a quello che avrei fatto. A quello che avremmo fatto.
“Siamo ancora d’accordo per andare a New York a vedere i college, vero?” Dissi improvvisamente.
“Io ci sono di sicuro.” Replicò lei. “E credo che verrà anche Ashley, perché abbiamo già organizzato tutto e abbiamo prenotato l’hotel insieme.”
Emisi un sospiro di sollievo. Da quando eravamo piccole avevamo sognato di visitare New York insieme. Volevamo andare al college nella Grande Mela tutte e tre, anche se non sapevamo ancora cosa avremmo voluto studiare. Adesso lo sapevamo tutte e tre e il nostro sogno non era cambiato. O almeno il mio. Avevo trovato vari college con corsi incredibili per chi, come me, sognava di scrivere sceneggiature. Avrei potuto andare alla Columbia, alla New York University, o alla New School. Ashley, che voleva studiare matematica, sognava di frequentare la Columbia, mentre Sky, che alla fine aveva deciso di continuare gli studi per migliorare le sue capacità di attrice, voleva andare alla Julliard o alla New York University. Avremmo vissuto insieme in un appartamento e saremmo state come le vere New Yorker. Avremmo conosciuto persone nuove, ci saremmo innamorate e avremmo trovato dei lavori per aiutarci a pagare l’affitto e la retta.
Ovviamente tutte e tre avevamo delle opzioni più vicine a casa, dei college di riserva. Sky ed io avevamo contemplato l’idea di andare alla UCLA, alla USC o al California Institute of Arts, tutti e tre a Los Angeles. Ashley, invece, aveva fatto l’elenco dei college con i migliori corsi di matematica e gli altri tre della sua lista erano a Berkeley, Stanford o Austin. Avrebbe provato ad iscriversi anche alla UCLA, ma rimanere a Los Angeles non era decisamente il suo sogno.
“Sto già immaginando la nostra vita a Manhattan.” Dissi, chiudendo gli occhi e immaginandomi mentre camminavo per le vie affollate di New York con la borsa con il computer che conteneva tutte le mie sceneggiature.
 “Anch’io. Ti immagino scrivere copioni a Central Park o seduta ad uno sgabello di Starbucks mentre guardi il traffico.”
“E io ti vedo su un palco a Broadway mentre fai l’audizione per il musical che ti cambierà la vita.”
“Holly, mi sei mancata tantissimo.” Disse improvvisamente la ragazza, abbracciandomi stretta.
“Anche tu, Sky! Non sai quanto!”
Mi sentii come quando ero piccola e Ashley, Sky ed io passavamo tutte le estati separate, perché andavamo in vacanza con i nostri rispettivi genitori e ci rivedevamo ad agosto, dopo più di due mesi lontane. Ci abbracciavamo sempre così e ci promettevamo che, una volta diventate adulte, avremmo passato tutto il nostro tempo insieme.
“Oops.” Sentii dire e, nello stesso momento, una sostanza liquida colpì la mia testa e colando sul collo e i vestiti. Era qualcosa di rosa che profumava di fragola. Milkshake. Alzai lo sguardo, cercando di pulirmi il viso per evitare che quel liquido entrasse a contatto con i miei occhi, e vidi Katy e Cindy ridere e farmi una foto con il cellulare.
“Però devo dire che il rosa è decisamente meglio di quei capelli biondo paglia orrendi che hai di solito!” Esclamò Katy, coprendosi la faccia con le mani e trattenendo a stento le risate.
“No, il rosa non è abbastanza da puttana!” Aggiunse Cindy.
“Aww, cos’è quella faccia?” Mi domandò Katy quando vide che avevo gli occhi lucidi. Mi sentivo umiliata e odiavo quella parola con tutta me stessa. “Non sai che Niall sta andando in giro a dire a tutti che è quello che sei?”
“Che cosa?” Domandai, incapace di stare zitta. Avrei voluto ignorarla, ma quelle parole mi avevano colpita. Niall mi stava davvero insultando così pubblicamente?
“L’ha detto a me.” Replicò la ragazza. “Mi ha detto, e sto citando testualmente, quella puttana di Holly ha chiuso con me. E sai quando l’ha fatto? Ieri sera, appena prima di venire a letto con me.” Aggiunse. Sentii il mio cuore fare un tuffo. “Oh, immagino che non lo sapessi. Beh, poco male, adesso lo sai!”
“Non ascoltarla.” Mormorò Sky, prendendomi per mano e trascinandomi via. “Andiamo a casa, così puoi lavarti via quella roba e cambiarti.” Aggiunse.
“Niall è andato a letto con Katy.” Dissi, fermandomi a metà strada. Ormai il milkshake era arrivato agli occhi, che bruciavano ancora più di prima. Le lacrime cominciarono a scorrere sul mio viso.
“Conosci Katy, potrebbe non essere vero. Questa sera vieni a casa mia. Porta anche Charlotte, così mi aggiornate sul piano. Quella stronza deve sparire dalla Santa Monica High.”
 
“Sono riuscita a riavvicinarmi a Samantha.” Annunciò Lottie quella sera. Eravamo tutte e tre sedute sul tappeto nella camera di Skylar e stavamo mangiando una pizza mentre ascoltavamo la musica.
“E’ per questo che oggi non era in spiaggia con Cindy e Katy?” Domandai.
“Sì, eravamo insieme. Le stavo raccontando un paio di cose per farle capire che Katy non è la persona che pensa di conoscere.”
“Come la stai convincendo?” Intervenne Sky.
“In prima superiore Sam ha avuto dei problemi – di cui non voglio parlarvi perché non tocca a me farlo. Katy l’ha sempre saputo, perché l’ha detto solo a lei.” Cominciò a raccontare Charlotte. “Ed è andata in giro a mostrare gli sms di Samantha a tutti, ridendo e prendendola in giro. Il problema è che ha continuato fino a poco prima che litigassimo, quindi ho ancora alcuni dei suoi messaggi.” Continuò.
“Glieli hai fatti vedere?” Chiese Sky.
“Sì. All’inizio non mi credeva, ma davanti alle prove non ha potuto non farlo.” Rispose lei. “Adesso devo solo aspettare che crolli e che mi dica tutto quello che devo sapere su Katy.”
“E noi attendiamo con impazienza.” Disse la mia amica. “Oggi ha rovesciato un milkshake in testa a Holly.”
Charlotte scosse la testa e sbuffò.
“Tipico.” Commentò. “Il giorno in cui mi ha buttata fuori dalla squadra di cheerleader mi ha fatta scivolare su un una granita mentre uscivo dalla palestra.”
Facevo ancora fatica ad immaginarmi Charlotte come quella presa di mira dal gruppo di bulli, ma sapevo che Katy era capace di quello e altro.
“Il problema è che non so cosa potremmo fare.” Dissi improvvisamente. “Cosa può spaventare Katy? Ha fatto trenta ore di servizi sociali, è stata sospesa, i suoi genitori le hanno fatto una scenata e lei è tornata più forte di prima. E’ riuscita anche a convincerli a venire a Londra… Cosa possiamo fare noi?”
“Colpire dove fa più male.” Rispose Sky. “Ha detto che è tornata con Niall, giusto? Noi li facciamo lasciare.”
Annuii in silenzio, riflettendo sulle parole della mia amica. Non ero sicura che sarei riuscita a fargliela pagare o a spaventarla, ma sapevo che ci avrei almeno provato. Ero stanca di essere quella presa di mira. Ero stanca di soffrire, di essere presa in giro. Era il turno di Katy, e in tre le avremmo reso la vita davvero impossibile.
“Io comincerò a vendicarmi nel laboratorio di chimica, dove ho accesso a tutto il necessario per rovinarle i vestiti.” Disse Charlotte. “E continuerò il mio lavoro con Samantha, sono sicura che prima o poi crollerà.”
“Io invece parlerò con Jade.” Disse Sky. “Cercherò di convincerla a tornare amica di Cindy, così Katy rimarrà da sola.”
“E io cosa faccio?” Domandai.
“Tu cerca di riconquistare Niall.” Rispose Charlotte, guardandomi negli occhi con un sorriso.
Come avrei potuto farlo? Mi odiava e pensava che fossi una puttana. Me l’aveva anche quasi detto in faccia e, secondo Katy, lo diceva anche a tutti i suoi amici. In che modo avrei potuto fargli cambiare idea? Ma soprattutto, volevo farlo? Volevo rimettermi con una persona che pensava quelle cose di me? Avevo tante domande e nessuna risposta. Ero sicura che avrei passato quella notte a riflettere sul nostro piano e non avrei dormito. Anche perché continuavo a pensare a Harry. Alla sua reazione, alle sue parole. Avrei voluto sistemare i rapporti anche con lui, perché mi mancava.
“Ce la faremo, Holly.” Disse Sky improvvisamente.
“Insieme sconfiggeremo quella stronza.” Aggiunse Charlotte con un sorriso incoraggiante.
“E riusciremo anche a farci perdonare da Ashley. Tutto tornerà come prima, te lo prometto.”
“Grazie, ragazze.” Dissi, prima di abbracciarle entrambe. Avevo passato più di un mese a piangere quasi tutti i giorni e sentivo gli occhi lucidi anche in quel momento. Quelle, però, erano lacrime di gioia, perché non mi sentivo più sola. Sapevo che avevo due amiche al mio fianco e avrei potuto farcela. Era arrivato il momento di cambiare le cose.

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