10 - Dirty Picture

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“Dove ha preso quella foto?” Mi chiese Ashley con aria scioccata quel pomeriggio. Appena tornata a casa avevo videochiamato le mie amiche su Skype e avevo raccontato loro tutto quello che era successo agli allenamenti.
“Alla festa.” Risposi, scuotendo la testa. “Immagino che l’abbia fatta scattare a Chris.” Aggiunsi e rabbrividii al solo pensiero che Chris mi avesse vista nuda. O meglio, che mi avesse spogliata, perché ero piuttosto sicura di non essermi tolta i vestiti dopo essere stata male.
“E’ una cosa orrenda. Non possiamo fare nulla? Andare dal preside?” Domandò Sky.
“E cosa gli diciamo? La foto è stata scattata fuori dall’orario scolastico e lontano da scuola e Charlotte non l’ha ancora mandata a nessuno.” Risposi, scuotendo la testa.
“Ma ti ha detto qualcos’altro su Niall?” Mi chiese Ashley.
“In che senso?” Domandai.
“Nel senso… sa solo che sei uscita da casa sua sabato sera oppure sa anche che vi state frequentando di nascosto?”
“No, per fortuna non lo sa, altrimenti non immagino nemmeno cosa potrebbe fare.”
“Holly!” Esclamarono i gemelli, entrando nella mia stanza correndo.
“Cosa c’è?” Chiesi con aria scocciata.
“Puoi venire giù un attimo?” Mi chiese Josh.
“A fare?”
“Ci aiuti?” Fece eco Amy.
“Non ho tempo adesso. Finite i compiti e vi raggiungo dopo.” Li congedai e li vidi uscire dalla mia camera. Ci mancavano solo le piccole pesti in quel momento.
“Comunque non preoccuparti, qualunque cosa succeda siamo dalla tua parte.” Disse Ashley offrendomi un sorriso sincero.
“Grazie, ragazze. Com’è andato il vostro pomeriggio, invece?” Chiesi.
“Ho studiato con Liam, se ne è andato poco fa.” Rispose la ragazza. “E’ molto bravo a spiegare, dovrebbe fare l’insegnante.”
“E non è successo altro?” Domandai.
“Non ha espresso il minimo interesse nei tuoi confronti?” Chiese Sky.
“Non ti ha invitata all’Homecoming?”
“Cos’è questo terzo grado?” Scherzò Ashley. “No, non ha fatto niente di tutto ciò. Ci siamo preparati per il test di ammissione e abbiamo mangiato uno snack. A te com’è andata a teatro, Sky?” Chiese poi la nostra amica, sicuramente per cambiare discorso. Sapevo che odiava quando ci concentravamo troppo su di lei e sulla sua vita sentimentale.
“Louis Tomlinson è odioso.” Dichiarò la mia amica. “Crede di essere divertente, ma non lo è! E’ insopportabile e non smette di ridere, fare battute idiote e scherzi a tutti! Non so perché ho accettato il ruolo di Ariel, dovrò anche baciarlo!” Si lamentò. Se fossimo state tutte e tre nella stessa stanza Ashley ed io ci saremmo scambiate un’occhiata complice e saremmo scoppiate a ridere, invece dallo schermo ci limitammo a sorridere all’evidente rabbia di Sky. “Volete sapere la bella notizia, però?” Chiese poi per cambiare discorso.
“Vai.” Dissi.
“Quest’anno le ore di punizione dopo la scuola sono con il professor Sanders!” Esclamò Sky.
“Oh, no.” Mormorò Ashley.
“Non fare niente di stupido.” Dissi, scuotendo la testa e ridendo.
“Pensavo che potrei rispondere male a un professore. Oppure potrei farmi beccare mentre litigo con qualche altro studente nei corridoi. Quelle sono ore di punizione assicurate! Magari Jade mi potrebbe aiutare.” Replicò Sky, che ormai era partita per la sua tangente e stava progettando vari modi per rimanere con il professor Sanders dopo la scuola.
“A proposito, al Ballo per l’Homecoming ci andiamo tutte e tre insieme, giusto?” Chiese improvvisamente Ashley. “Perché io ho già comprato il vestito ed è perfetto, non vedo l’ora di metterlo!”
“Uhm, Ash…” Intervenne Sky. “Holly è in punizione.”
“Già, per due settimane. Non credo che i miei genitori mi lasceranno uscire per andare al ballo della scuola.” Dissi e abbassai lo sguardo.
“Ma i vestiti!” Cercò di ribattere Ashley. “Avevi già in mente cosa mettere, vero?”
“Sì, quel vestito che vi dicevo.” Risposi.
“E che non ci hai mai fatto vedere.” Commentò Sky. “Ho un’idea! Perché non indossiamo tutte e tre quelli che volevamo mettere? Così almeno riusciamo finalmente a vederli.”
“Credo che sia un’ottima idea!” Esclamò Ashley, saltando in piedi e andando a recuperare l'abito dal suo armadio. Sky ed io la imitammo e tornammo davanti allo schermo vestite di tutto punto.
“Devo cercare di convincere i miei genitori.” Dissi. “Non che vedere Niall e Charlotte ballare insieme dopo essere stati incoronati sia il sogno della mia vita, ma sarà pur sempre una serata divertente e vorrei esserci!” Esclamai.
“Proveremo anche noi a convincerli.” Disse Sky.
“Tu devi solo dimostrare ai tuoi genitori di essere la figlia modello, così quando arriveremo a casa tua per convincerli…” Cominciò Ashley.
“Non potranno dire di no!” Concluse Sky.
“Spero che il vostro piano funzioni.” Dissi. “Ed è meglio che rimetta questo vestito a posto se non voglio che si rovini prima di sabato.” Aggiunsi e cominciai a spogliarmi per rimettermi il pigiama.
In quel momento si aprì la porta di camera mia ed entrarono i gemelli, seguiti da Harry. Spensi immediatamente lo schermo del mio computer, perché le mie amiche si stavano cambiando e mi coprii con il vestito che avevo appena tolto.
“Scusa!” Esclamò il ragazzo, voltandosi dall’altra parte.
“Harry! Cosa fai qui?” Domandai.
“I gemelli sono venuti a suonarmi il campanello, avevano bisogno di aiuto.” Rispose Harry, sempre senza guardarmi. Quindi era una cosa seria? Avevano davvero bisogno di aiuto e io non li avevo ascoltati perché stavo raccontando i miei problemi a Sky ed Ash? Ero proprio lontana dall’essere la figlia modello.
“Cos’è successo?” Domandai dopo essermi rimessa una maglietta e un paio di pantaloncini.
“Volevano vedere l’Era Glaciale ma non sapevano come fare partire il film.” Rispose Harry, che aveva finalmente ripreso a guardarmi. Emisi un sospiro di sollievo, felice che non si trattasse di una vera e propria emergenza. Però i gemelli erano usciti di casa, avevano attraversato la strada da soli e avevano suonato il campanello di Harry. Il tutto mentre dovevo tenerli d’occhio. Mi sentii leggermente in colpa per essere stata troppo assorta nei miei problemi. Come avevo potuto lasciarli da soli in quel modo? Avrebbero potuto investirli mentre attraversavano la strada. Avrebbero anche potuto rapirli. Già sentivo le urla dei miei genitori. Dovevo fare in modo che non lo scoprissero.
“Andiamo?” Mi chiese Amy, tirandomi per i pantaloncini.
“Per favore?” Aggiunse Josh, guardandomi con la sua migliore interpretazione di un cucciolo che vuole le coccole.
“D’accordo.”
Mandai velocemente un messaggio alle mie amiche per spiegare loro il motivo della mia improvvisa scomparsa e accompagnai Harry e i gemelli in salotto.
“Rimani a vederlo con noi?” Domandò Amy. Harry le sorrise e poi si voltò a guardarmi.
“Basta che torni a casa prima che arrivino i miei genitori perché sono in punizione e non potrei avere nessuno a casa.” Spiegai. I bambini cominciarono ad esultare e ci sistemammo tutti sul divano per guardare l’Era Glaciale.
 
“Zanzare, volete da bere?” Domandai a un certo punto del film. Era divertente, ma non ne potevo più. Avevo un milione di cose da fare e, per qualche motivo, essere sul divano insieme a Harry mi metteva un po’ in imbarazzo. Forse perché non ci conoscevamo e non sapevo praticamente nulla di lui.
“Voglio il succo di frutta alla pesca!” Disse Amy.
“Io alla pera!” Replicò Josh.
“Volete anche qualcosa da mangiare?” Domandai, alzandomi.
“Ci prepari la macedonia?” Mi chiese Amy. Josh cominciò ad annuire ed entrambi assunsero la loro famosa espressione da cucciolo bisognoso. Sospirai e annuii.
“D’accordo. Ma voi non dite a mamma e papà quello che è successo oggi, va bene?” Dissi.
“Cosa non dobbiamo dire?” Chiese il bambino.
“Che siete andati da Harry e che lui è venuto qui a casa nostra. Non potrebbe venire a trovarmi nessuno.” Spiegai.
“Va bene. Però metti il gelato nella macedonia.” Disse mio fratello.
“Affare fatto.” Dissi.
“Ti serve una mano?” Mi chiese Harry, seguendomi in cucina.
“Sì, grazie.” Aprii il frigo per recuperare i succhi di frutta e dissi al ragazzo dove poteva trovare le coppette per la macedonia. Di sicuro non avrei rifiutato un aiuto a tagliare tutta la frutta che volevano i bambini.
Cominciai a tagliare una mela a spicchi, mentre Harry si occupava delle fragole.
“Penserai che sono una pessima sorella.” Dissi evitando il suo sguardo.
“Ma no, abbiamo tutti delle giornate in cui abbiamo talmente tante cose a cui pensare che ci dimentichiamo del resto.”
“Sì, ma i gemelli hanno sei anni e avrei dovuto curarli. Invece sono sgattaiolati fuori dalla casa per venire da te.”
“Non preoccuparti, questa volta non è successo nulla.”
“La prossima starò decisamente più attenta. Grazie per essere accorso in loro aiuto. A proposito, credo di non averti ancora ringraziato come si deve per quello che hai fatto dopo la festa.” Replicai.
“Figurati.” Replicò lui, voltandosi velocemente verso di me per rivolgermi un sorriso. Già, era proprio carino. Ma cosa stavo pensando?
“Non… non ti vedo mai uscire con il resto della classe.” Dissi dopo qualche altro minuto di silenzio imbarazzato. Volevo conoscerlo meglio, volevo scoprire qualcosa su di lui.
“Non amo le feste.” Replicò, alzando le spalle e prendendo altre fragole. Cominciai a tagliare una banana a rondelle, pensando a qualcos’altro da dirgli per fare conversazione.
“Cosa fai nel tempo libero?” Domandai.
“Mi piace suonare.” Disse. “Suono la chitarra e scrivo canzoni. Leggo tanto, mi piacciono la letteratura e la storia.”
“Wow, quindi hai una band? O suoni da solo?” Harry mi rivolse uno sguardo prima di sorridermi di nuovo. Arrossii e mi concentrai sulle coppette di macedonia dei gemelli. “Scusa, non voglio farti il terzo grado.”
“Ma no, figurati, mi fa piacere chiacchierare con te. Frequentiamo la stessa scuola da anni e viviamo uno di fronte all’altra e praticamente non sappiamo nulla.” Rispose. “Comunque di solito suono da solo, ma ho una band con Zayn e Louis e a volte suoniamo insieme.”
“Capisco.” Dissi. “Zayn è il mio compagno di laboratorio, sai?”
“Sì, me l’ha detto.” Rispose ridendo.
“Ti ha raccontato che sono fissata con il college, vero?”
“Già. Però ha anche detto che sei simpatica. Sai già dove vuoi mandare le applicazioni?”
“Onestamente? No. So che voglio andare al college, ma non ho idea di cosa studiare.” Dissi. “Tu?”
“Pensavo di non andare. Volevo finire la scuola e tentare la fortuna nel mondo della musica.”
“Ma il college serve sempre.” Ribattei. “E ci sono ottimi programmi di musica.” Dissi.
“Ci avevo pensato, ma non sono tanto convinto. Va bene studiare musica, ma non posso fare solo quello tutto il giorno, no? Dovrò anche studiare altro.”
“Puoi seguire corsi di marketing per saper gestire quello che guadagnerai da solo. Oppure corsi di letteratura e di storia. Ci sono tantissime cose che puoi studiare!” Esclamai. Sapevo di aver assunto un’aria sognante, perché non vedevo l’ora di andare al college, dove tutto era diverso e dove non c’erano ragazze come Charlotte.
“E’ un’idea.” Disse Harry. “Tu invece hai deciso di non continuare la strada della cheerleader?”
“No.” Replicai risoluta. “E non avrei mai dovuto rientrare nella squadra.”
“Puoi sempre smettere, no?”
“No. Charlotte… non me lo permette.” Spiegai.
“Dai, non ci credo. Non ti punterà un fucile alla tempia per obbligarti a rimanere, no? Comunque possiamo sempre scoprire cosa vogliamo fare nella vita. Abbiamo ancora un anno.” Aggiunse.
Sorrisi, anche se non era un gesto pieno di gioia. Era un sorriso amaro, pieno di rancore.
“No, Charlotte ha un’arma ben peggiore.” Dissi, pensando al danno che avrebbe causato quella foto se fosse finita in mano di altri studenti. La mia reputazione sarebbe stata rovinata per sempre, tutti avrebbero pensato che ero una poco di buono e quel maledetto scatto avrebbe potuto finire persino in mano ai miei genitori. Mi avrebbero come minimo mandata in un convento.
Proprio in quel momento, con un tempismo perfetto, si illuminò lo schermo del mio cellulare e vidi che qualcuno mi aveva mandato una foto. La guardai meglio e scoprii che Charlotte mi aveva mandato quello scatto, scrivendomi: “Ho scoperto che tu e Niall vi siete frequentati di nascosto per più di due settimane. Questa foto è solo un assaggio di quello che ho su di te. Se non farai esattamente tutto quello che dirò la invierò a tutta la mia rubrica. E ti assicuro che conosco molta gente.”
Mi voltai verso Harry, con la sensazione che il mondo fosse appena crollato.
   

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