15 - The After Party

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“Insomma, non sarà tanto facile riconquistarlo, ma penso di essere sulla strada giusta!” Cinguettò Charlotte, tirandosi indietro i lunghi capelli biondi e sorridendo. Avrei voluto ribattere, ma cosa avrei potuto dirle?
“Holly.” Mi ammonì Harry, stringendomi la mano. Mi voltai verso di lui e mi rivolse un sorriso tirato per farmi capire di starmene lì, ferma e zitta, ad ascoltare quello che aveva da dire Charlotte senza dire nulla.
“Ehi, Charlotte!” Esclamò improvvisamente Sky. Louis si stava dirigendo nella nostra direzione e la ragazza aveva cominciato ad agitarsi. “Cosa ne dici se andiamo a prendere qualcosa da bere insieme?” Aggiunse. La cheerleader la guardò di traverso, ma annuì.
“C’è qualche problema?” Domandò.
“Tomlinson.” Rispose solo Skylar e trascinò la ragazza verso il bar. Lasciai la mano di Harry e decisi di parlare con Niall, così mi piazzai davanti a lui e cominciai a cercare di farmi notare. Quando il ragazzo alzò lo sguardo gli feci segno di seguirmi e ci chiudemmo in un’aula vuota. Abbassai le tendine per evitare che qualcuno ci vedesse e chiusi a chiave.
“Wow.” Commentò il ragazzo, guardandomi dal basso verso l’alto. Okay, ero la versione adulta di Alice nel Paese delle Meraviglie e me ne rendevo conto. Anzi, ero anche abbastanza imbarazzata perché solitamente non mi vestivo così… così da pornostar. Niall cercò di farmi appoggiare contro il muro per baciarmi, ma io non ero lì per quello.
“Charlotte mi ha detto che siete venuti insieme al ballo.” Annunciai, rifiutando un suo bacio.
“Ah sì?” Domandò Niall, arretrando di qualche centimetro. “Io non lo sapevo.” Aggiunse con un sorriso.
“Vuoi dire che non ti ha chiesto di andare con lei?”
“No. O meglio, me l’ha chiesto, ma io ho rifiutato. Non volevo nemmeno venire questa sera, ma poi ho pensato di fare un salto con i miei compagni di squadra. Sai, in caso riuscissimo a trovare cinque minuti di privacy.” Rispose. Mi rilassai e mi insultai mentalmente. Come avevo potuto credere a quello che aveva detto Charlotte? Era da stupidi. “E poi c’è l’after party.” Mormorò Niall, riavvicinandosi e facendomi il solletico sul collo con il suo respiro.
“Non ne sapevo nulla.” Dissi, rabbrividendo.
“Abbiamo affittato delle stanze al Loews.” Aggiunse. “Sarà difficile finire nella stessa camera senza farci vedere da nessuno, ma è un rischio che correrei. Tu no?” Provai un altro brivido quando sentii come aveva pronunciato le due ultime parole. Conoscevo il Loews. Era un hotel di lusso affacciato sull’oceano e tutti gli anni gli studenti della Santa Monica High affittavano delle stanze per svariati after party dopo i vari balli della scuola. Non ci ero mai stata, ma dovevo ammettere che era una prospettiva niente male.
Annuii e lasciai che Niall riavvicinasse il suo viso al mio per darmi un bacio mozzafiato. Immaginai che fosse un’anteprima di quello che avremmo fatto quella sera, perché non mi aveva mai baciata in quel modo. Nemmeno quando eravamo in camera mia alla festa che avevo organizzato in casa e pensavo che saremmo andati fino in fondo.
“Adesso è meglio tornare in palestra, prima che qualcuno ci scopra.” Mormorai. Pensai anche che avrei dovuto chiamare mia madre, perché non volevo che mi mettesse in punizione per altre quattro settimane.
“Ci vediamo dopo, allora. Ti mando un messaggio con il numero della mia camera.” Replicò lui, dandomi un ultimo lungo bacio e poi allontanandosi. Aprì la porta e mi lasciò uscire per prima.
“Ti faccio sapere se i miei mi danno il permesso di rimanere.” Dissi, voltandomi per l’ultima volta verso di lui.
“Dove sei stata?” Mi chiese Ashley, preoccupata.
“Niall.” Risposi semplicemente. Sapevo di avere la testa tra le nuvole e, probabilmente, l’espressione stralunata. Sentivo il cuore che mi batteva più forte del solito e le farfalle dello stomaco e mi veniva naturale ridere ogni volta che pensavo a quello che sarebbe successo quella notte.
“Hai scoperto perché è venuto qui con Charlotte?” Mi chiese la ragazza.
“E’ venuto al ballo con la squadra di football, con i ragazzi che non sono stati invitati da nessuna ragazza.” Spiegai. “E mi ha invitata all’after party al Loews.” Dissi.
“Uhm, okay. Primo: veniamo anche noi. Secondo: Holly, ti rendi conto di cosa stai per fare?” Mi chiese Sky, abbracciandomi da dietro e facendomi venire un infarto. La perdonai immediatamente perché ero troppo felice.
“Sì!” Esclamai.
“Ma non ti sembra troppo rischioso?” Domandò Ashley, rabbuiandosi. “E soprattutto, sei pronta a un passo del genere? Voglio dire, il sesso è importante. Devi pensarci bene.” Aggiunse.
“Andiamo, Ash! Non c’è niente a cui pensare. E’ una cosa naturale, devi farlo e basta! Parlarne toglie tutta la magia.” Disse Sky.
Ashley le rivolse un’espressione scettica, ma non disse nulla. Harry, che fino a poco prima stava chiacchierando con Louis – per la gioia di Sky – e Zayn, ci raggiunse e mi mise un braccio intorno alle spalle.
“Come sta andando?” Chiese. Arrossii, sentendomi imbarazzata. Di sicuro non avrei potuto dirgli quello che progettavo di fare nelle prossime ore.
“Hai detto a Tomlinson di starmi lontano?” Domandò Sky con astio, lanciando un’occhiataccia nella direzione di Louis. Harry rise e scosse la testa.
“Ha detto che sarà difficile, ma ci proverà.” Rispose. La mia amica cominciò a boccheggiare parole senza senso ed era arrossita. Ashley ed io sapevamo il motivo e ci nascondemmo dietro le spalle di Harry per ridere.
“Che stronzo!” Esclamò infine Sky. “Mi prende anche per il culo! Ah, ma adesso vedrà. E’ fortunato che il professor Sanders è al ballo e non voglio farmi vedere mentre insulto un ragazzo, ma lunedì…” Aggiunse.
“A proposito di Sanders.” La interruppe Ashley quando si ricompose. “Come procede il piano per conquistarlo?”
“Sono convinta che non riuscirà a resistermi quando mi vedrà vestita così. Sembro più grande, no?” Si chiese la ragazza, sistemandosi la parrucca riccia bionda.
“Ti darei più o meno diciassette anni.” Commentò Harry. Mi morsi l’interno del labbro per non scoppiare a ridere. Sky lo stava guardando come se il ragazzo le avesse appena detto che non vendevano più coroncine di fiori in nessun negozio di Los Angeles.
“Vado a prendere da bere.” Mormorò infine Sky, continuando a lanciare occhiate al professore nella zona rinfreschi.
“Vengo con te.” Si propose Ashley. “Così eviti di fare qualche cavolata che ti costerà l’espulsione immediata.” Aggiunse abbassando la voce, in modo che la sentissimo solo Harry ed io. Scossi la testa e mi voltai verso il ragazzo.
“Ti stai divertendo?” Domandai e lui annuì.
“Tu? Hai risolto la questione con Niall?”
“Sì, era solo un malinteso. Charlotte ha mentito ed è tutto a posto.” Risposi. Harry mi porse un bicchiere di punch che aveva preso poco prima e lo presi, ringraziandolo.
“Ehi, Holly?” Mi chiamò improvvisamente.
“Sì?”
“Mercoledì sera, verso le sei, ehm… avrei una cosa.” Cominciò a dire, arrossendo. “Mi farebbe piacere se tu ci fossi, ecco.”
“Che cosa?” Chiesi, rivolgendogli un sorriso.
“Hai presente la libreria caffè che c’è in fondo alla strada?” Annuii, attendendo che il ragazzo continuasse. “E’ frequentata da un gruppo di giovani… beh, ecco, poeti. Scrivo poesie e mercoledì sera devo leggere la mia davanti al gruppo per la prima volta.”
“Ma è fantastico!” Esclamai. “Verrò volentieri!” Aggiunsi. Lo abbracciai e gli diedi un bacio sulla guancia. Ero felice che si stesse finalmente aprendo anche con gli altri. Mi aveva raccontato che non faceva leggere a nessuno i testi delle canzoni che scriveva, perché con Zayn e Louis suonava solo cover di gruppi rock famosi.
“Grazie, significa molto per me.” Rispose.
“Oh, ecco la coppia più bella del ballo!” Esclamò Charlotte, tornando vicino a noi. “Non mi sorprenderebbe se vinceste il premio per i migliori costumi della serata.” Commentò. Solitamente avrebbe detto quella frase per prendere in giro la persona a cui era rivolta, ma era sincera.
“Grazie.” Dissi. “Ma sono sicura che vincerai tu. Voglio dire, il tuo costume da angelo di Victoria’s Secret…”
“Beh, io ho votato per te, perché sei molto carina come Alice.” Mi interruppe la ragazza con un sorriso. Sentii un peso nello stomaco a quella frase. Charlotte aveva votato per me?
“Pensavo avresti votato per Katy.” Mormorai. La cheerleader abbassò lo sguardo e scosse la testa.
“Lascia stare.” Disse. “Ho votato per te perché te lo meriti. E anche per te, Styles. Dovreste stare su quel palco come coppia.” Aggiunse, facendomi sentire ancora peggio di quanto già non lo facessi da sola. Harry si voltò a guardarmi e scossi impercettibilmente la testa per fargli capire di non dire nulla. Non sapevo per quale motivo Charlotte si stesse comportando così bene con me, ma la cosa non mi dispiaceva. Preferivo i complimenti agli orribili scherzi che mi facevano rimanere in biancheria intima davanti a tutta la scuola.
“Ed ecco il momento che tutti stavate aspettando!” Disse il professor Sanders schiarendosi la voce e salendo sul palco. Ash e Sky tornarono al mio fianco.
“Quanto è figo vestito da vampiro?” Mormorò Skylar, guardando sul palco con gli occhi sognanti.
“Avete votato i vostri travestimenti preferiti ed ecco i risultati! Il ragazzo con il miglior costume di Halloween è… rullo di tamburi, per favore.” Disse Sanders. Il batterista della band eseguì. “Zayn Malik!” Esclamò il professore. Voltai lo sguardo verso il mio compagno di laboratorio, che era vestito e truccato da zombie – e il costume era perfetto, sembrava che l’avesse truccato un professionista – e sorrisi mentre saliva sul palco e accettava il trofeo di plastica che attestava la sua vittoria.
“Grazie.” Disse semplicemente il ragazzo.
“E la ragazza con il miglior costume di Halloween è - rullo di tamburi – Charlotte Crowley!” Esclamò ancora Sanders, rivolgendo lo sguardo verso il pubblico per cercare la cheerleader. Charlotte lo raggiunse sul palco e sorrise radiosa, accettando il trofeo a forma di statuetta degli Oscar.
“Grazie a tutti per avermi votato! E’ un onore aver vinto il premio per il migliore costume e quello di Reginetta del ballo all’Homecoming! Grazie!” Esclamò la ragazza. Gran parte del corpo studentesco scosse la testa o roteò gli occhi al cielo a quel piccolo discorso improvvisato. Katy e Samantha, che erano in un angolo poco lontano da dove mi trovavo io, scoppiarono a ridere.
“Bene, fate spazio ai nostri vincitori per un ballo insieme!” Disse Sanders. Gli studenti vicini al palco indietreggiarono per permettere a Zayn e Charlotte di scendere e di ballare una canzone. La cheerleader non sembrava felice di dover condividere quel momento con Malik, ma non disse nulla. Continuò a sorridere a Jacob Thompson, che si occupava di fare le foto per l’annuario.
 
Più si avvicinava la fine del ballo e più cresceva l’ansia. I miei genitori mi avevano concesso di rimanere all’hotel a patto che condividessi una stanza con Ashley e Skylar. Durante la telefonata riuscivo a sentire la voce di mio padre che borbottava qualcosa, ma mia madre lo ignorò e mi diede il permesso per divertirmi.
“Dobbiamo tornare a casa insieme?” Mi domandò Harry.
“Io resto all’after party.” Risposi. Mi sentivo un po’ in imbarazzo, ma cercai di nasconderlo.
“Oh.” Commentò lui. “Okay. Allora torno a casa da solo, non è un problema.” Aggiunse.
“Harry? Perché non rimani al party anche tu?” Proposi. Charlotte aveva detto che avremmo passato del tempo in piscina tutti insieme e poi ci saremmo spostati nelle stanze.
“Non so, non amo questo genere di cose.” Disse lui.
“Ti prego!”
“D’accordo.” Cedette dopo pochi secondi. “Però poi torno a casa, non rimango a dormire all’hotel.”
“Ok.” Dissi. Quella era già una conquista, visto che Harry odiava ogni tipo di festa della scuola. Sorrisi e lo presi a braccetto per trasferirci dalla palestra della scuola all’hotel. Non avevo un costume da bagno con me, ma non importava. Avrei evitato di fare il bagno in piscina.
 
La festa durò per ore e ci stavamo divertendo tutti, persino Harry, che non voleva assolutamente partecipare. Ballavamo a bordo piscina e cantavamo insieme le canzoni che conoscevamo. Era bellissimo e non ricordavo l’ultima volta che mi ero divertita così. Niall era rimasto per tutto il tempo con i suoi compagni di squadra ed erano tutti circondati dalla mia squadra di cheerleader. Era una festa fuori dalla scuola, quindi ogni scusa era buona per finire a letto con uno dei giocatori di football per loro. Il che non era diverso da quello che volevo fare io, ma Niall era il mio ragazzo.
“Holly!” Esclamò Charlotte, avvicinandosi e barcollando pericolosamente. Dove aveva trovato degli alcolici, visto che eravamo tutti minorenni ed ero sicura che non l’avessero servita al bar dell’hotel?
“Ehi.” Dissi, tenendola in piedi prima che scivolasse nella piscina. “Che succede?” Domandai.
“Come? Non hai visto?” Mi chiese la ragazza. Emise una risata amara e voltò la testa verso la porta d’ingresso dell’hotel, dove Niall stava baciando appassionatamente Katy.

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