41 - Empire State of Mind

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“Adesso abbiamo un altro motivo per festeggiare!” Esclamò Sky quando raccontai a lei e ad Ash quello che mi aveva detto Charlotte al telefono.
Eravamo in fila davanti alle porte di quella che sembrava una chiesa. “Ma dove siamo?” Chiese poi, rivolgendosi a Louis.
“Okay, adesso ve lo posso dire.” Rispose. “E’ un locale bellissimo che hanno aperto in una ex chiesa.” Aggiunse con un sorriso.
“Che tipo di locale?” Domandò Sky, dubbiosa.
“Una discoteca normalissima in cui possiamo entrare, ma non ci venderanno alcolici.” Rispose lui.
“Per una volta ho deciso che mi fiderò di te.” Disse la ragazza. “So già che me ne pentirò per il resto della mia vita.”
“Come sei drammatica, Lewis.” Scherzò Louis, prendendole una mano senza smettere di sorridere. La mia amica si tirò immediatamente indietro, arrossendo e arrabbiandosi.
“Ne abbiamo parlato! Noi non ci teniamo la mano e non facciamo quelle cose da innamorati, perché non siamo una coppia.” Sibilò.
Liam ed Ashley scoppiarono a ridere, incapaci di trattenersi. Anche Harry ed io ci unimmo a loro, cercando di nasconderci il più possibile.
Quando arrivò il nostro turno il buttafuori ci fece entrare, dopo averci chiesto un documento d’identità. Si assicurò che avessimo almeno sedici anni e applicò alle nostre mani il timbro che diceva che non potevamo bere alcolici.
Una volta entrati nel locale ci ritrovammo tutti a bocca aperta. La chiesa, che era stata costruita in stile gotico, era piena di gente. C’erano due bar e la pista era stracolma di persone che ballavano e bevevano.
“Questo è un posto bellissimo.” Disse Sky. Il sorriso di Louis si ampliò e il ragazzo si voltò per farci un occhiolino.
“Andiamo al bar a prendere qualcosa.” Propose, mettendo un braccio intorno al fianco di Sky – che dapprima si divincolò lanciando al ragazzo un’occhiata assassina, ma poi si arrese – e facendoci cenno di seguirlo.
“Non sono mai stata in un locale!” Esclamò Ashley. “E’ così diverso dalle feste in casa e quelle sulla spiaggia!”
“Ci sono locali Under-21 anche a Los Angeles.” Rispose Louis. “Ce ne sono tanti soprattutto a Hollywood.”
“Magari possiamo andarci qualche volta.” Propose Liam e la ragazza annuì, sorridendo.
“E a te piace?” Mi chiese Harry.
“E’ stupendo.” Risposi, guardandomi intorno. Il ragazzo mi porse un bicchiere con un cocktail analcolico e mi rivolse un sorriso. “Tu, invece? So che le feste non sono il tuo ideale di serata divertente.”
“Sì, ma questo è diverso.” Replicò. “Siamo a New York e il club è bellissimo. Poi la compagnia non è male, dai.” Aggiunse, facendomi arrossire leggermente.
Guardai i miei amici e cominciai a pensare al futuro. Se fossimo stati tutti accettati in college a New York quella avrebbe potuto essere la nostra vita in poco più di un anno. Insieme, in qualche locale alla moda.
“Balliamo?” Proposi. Le mie amiche accettarono immediatamente e raggiungemmo il centro del locale. Cominciammo a ballare insieme, ridendo e divertendoci, mentre i ragazzi si muovevano leggermente a ritmo di musica intorno a noi. Poi Ashley e Liam decisero di ballare insieme. Louis decise di piazzarsi di fronte a Sky e iniziò a fare dei movimenti molto buffi. Lei cominciò ad imitarli e prima che se ne rendessero conto, i due si ritrovarono a ballare insieme a una distanza molto ravvicinata. Forse troppo, perché a un certo punto li vidi baciarsi.
“Siamo rimasti solo noi!” Esclamò Harry, avvicinandosi a me.
“Già, sembra proprio di sì!” Risposi.
“Allora brinderei a questa giornata e… a noi. Perché siamo tornati amici.”
Alzai il bicchiere verso il suo e sorrisi.
“A noi.” Ripetei prima di bere un sorso del cocktail analcolico. Il DJ decise di suonare una delle mie canzoni preferite, così obbligai Harry a ballare con me. “Tanto non ti guarda nessuno!” Esclamai.
“Ma mi imbarazzo, non so ballare!” Disse lui.
“Non preoccuparti, non puoi essere peggio di lui.” Risposi, indicando un ragazzo che ballava come se si stesse grattando le ginocchia.
“No, credo di no.” Replicò Harry, cominciando a muoversi di fronte a me.
“Vedi? E’ divertente!” Esclamai, ridendo.
 
Alla fine della serata Sky decise di raggiungere Louis nella sua camera, mentre Ashley, dopo essere arrossita violentemente, accettò di passare la notte con Liam nella camera che condivideva con Harry.
“Ho un letto matrimoniale e un singolo nella mia stanza. Puoi venire da me.” Dissi.
“Non ti scoccia?” Mi domandò lui.
“No, figurati! Non ti lascio per strada!” Esclamai con un sorriso. Salutammo i nostri amici e ci dirigemmo verso l’hotel che avevo prenotato con Ashley e Sky. “Come mai Louis aveva una camera da solo?” Domandai mentre eravamo sull’ascensore.
“Volevamo una tripla, ma erano finite. Così ci hanno dato due doppie, una ad uso singolo.” Spiegò lui. “E ovviamente Louis ha deciso di prenderne una da solo, perché lui è fatto così.”
“E’ un attore.” Dissi, annuendo. Anche Sky, se fossimo state noi nella stessa situazione, avrebbe voluto la stanza da sola. Harry rise e mi guardò negli occhi, facendomi provare un brivido.
Arrivammo alla mia stanza e distolsi lo sguardo per cercare la chiave nella mia borsa. Aprii la porta, permettendo al ragazzo di accomodarsi su uno dei letti a disposizione.
Dopo un breve periodo di imbarazzo decisi di prendere in mano la situazione. Avrei fatto qualsiasi cosa per far tornare le cose come prima. Mi mancava il periodo in cui ci sentivamo a nostro agio chiacchierando sdraiati sul mio letto.
“Vediamo un film in camera?” Proposi. Era tardi, ma non avevo sonno. Avevo ancora troppa adrenalina in corpo per la magnifica serata che avevo appena passata. Ero sicura che non sarei riuscita a dormire.
“Sì, volentieri!” Esclamò lui, togliendosi le scarpe e sedendosi sul letto singolo con la schiena appoggiata alla parete.
“Se vieni qui si vede meglio la TV.” Dissi, indicando con una mano lo spazio vuoto di fianco a me. Il ragazzo annuì e si spostò. Sapevo che le cose non sarebbero tornate esattamente come prima, non dopo quel bacio a Londra, ma volevo provarci. Mi cambiai e mi struccai e tornai sul letto. Harry aveva scelto un film e cominciammo a guardarlo insieme. Era una commedia demenziale con Jennifer Aniston che ci fece ridere per tutto il tempo.
“La scena dello spogliarello mi ha fatta morire dal ridere.” Dissi una volta finito il film.
“Anche quando il tizio è entrato nell’ufficio del suo capo e ha visto l’orca!” Esclamò Harry, asciugandosi le lacrime.
“Hai scelto bene, te lo concedo.” Dissi con un sorriso.
“Il prossimo toccherà a te.” Replicò lui. Provai una sensazione di leggerezza e felicità davanti a quelle parole. Voleva dire che Harry aveva intenzione di guardare un altro film con me in futuro e in quel momento la cosa mi rendeva molto contenta.
“D’accordo.” Dissi. “Adesso ci conviene dormire, o domani mattina non riusciremo a svegliarci per andare a vedere le altre scuole.” Proposi, appoggiando il telecomando della TV sul comodino e sdraiandomi. Harry fece per alzarsi per raggiungere il letto singolo, ma lo bloccai appoggiando una mano sul suo braccio. “Stai.” Mormorai.
“Okay.” Rispose lui, sistemandosi di fianco a me e coprendosi con il piumino.
La sua presenza di fianco a me mi fece sentire sicura e dopo qualche secondo di indecisione aprì le braccia per farmi rannicchiare contro di lui.
 
Mi svegliai con una sensazione strana. Dapprima non capii dove fossi, così cominciai a guardarmi intorno. Poi mi ricordai di essere a New York, in hotel, e di aver dormito con Harry. Harry, che però non era più nel mio letto. Mi misi a sedere e osservai la camera, che era ancora buia perché nessuno aveva aperto le tende scure.
“Buongiorno.” Disse una voce. Sorrisi istintivamente quando mi resi conto che si trattava di quella di Harry e mi tranquillizzai.
“Ehi! Dormito bene?” Domandai.
“Sì, il letto era molto comodo.” Rispose lui. Lo sentii alzarsi e dopo pochi passi la luce del sole inondò la stanza, segno che aveva aperto le tende. Harry aveva i capelli completamente spettinati ed era ancora in boxer. “Tu?”
“Ho dormito benissimo.” Risposi. In realtà mi ero svegliata una volta durante la notte. Mi ero ritrovata completamente abbracciata a lui e avevo richiuso gli occhi. Il ragazzo mi raggiunse sul letto sfatto e si infilò di nuovo sotto le coperte.
Mi guardò con un sorriso e si sistemò su un fianco, sostenendosi con un braccio.
“La NYU ha toccato qualcosa dentro di me.” Disse improvvisamente. “Sarà stato l’ambiente, non lo so. Però per la prima volta in tanto tempo mi sono sentito felice ed esaltato all’idea di andare a scuola, di studiare.”
“Ha fatto la stessa impressione anche a me.” Risposi. “E poi sembra tutto così diverso dall’High School. Meno problemi, meno casini con le compagne di classe che vogliono essere le Reginette del ballo…” Aggiunsi.
“Già. E’ un mondo più adulto. Devo ringraziarti, perché sei stata tu a convincermi che il college è importante.” Disse lui. “Io avrei evitato di andarci, avrei tentato di sfondare nel mondo della musica in qualche modo e probabilmente mi sarei pentito di non aver continuato a studiare quando, a trentacinque anni, mi sarei ritrovato a lavorare come barista.” Continuò.
“Ehi!” Esclamai, voltandomi e imitando la sua posizione. “Va bene, il college è importante e sono la prima a dirlo, però tu non sottovalutarti. Sei bravo e sono convinta che farai strada.”
Pensai alle giornate in cui ci trovavamo per scrivere il musical di Romeo e Giulietta e ai momenti in cui i nostri compagni di classe si assentavano e restavamo solo lui, io, una chitarra e la sua voce. Mi ricordai i brividi che provavo ogni volta che i suoi testi prendevano vita in una magnifica canzone, ogni volta che i nostri sguardi si incrociavano mentre lui suonava la chitarra e cantava ed io rimanevo a bocca aperta ascoltandolo. Improvvisamente una domanda balenò nella mia mente e arrossii senza volerlo. Possibile che mi fossi innamorata di lui in quei momenti, anche se avrei dovuto provare sentimenti solo per Niall?
“Grazie.” Replicò il ragazzo, abbassando lo sguardo.
“Aspetta solo che il pubblico senta le canzoni che hai scritto per il prossimo spettacolo e vedrai.” Dissi.
“Non ricordarmelo, non so nemmeno se sono pronto per quella serata. Manca troppo poco. Tremo all’idea che tutte quelle persone possano sentire i miei testi.” Mormorò lui. Provai l’istinto di passargli il dorso della mano sul viso, di toccargli i capelli e baciarlo, così cercai di concentrarmi su qualsiasi altra cosa. Non potevo permettermi di fare di nuovo uno sbaglio enorme come quello di Londra. Non dovevo permettere che uno stupido gesto rovinasse di nuovo la nostra amicizia.
“Andrà tutto bene.” Dissi invece. “E pensa che non sei nemmeno tu a cantare, ma lo farà Louis.”
“Per fortuna.” Rispose lui. “Ehi, ti va di andare a fare colazione? Sto morendo di fame!” Propose improvvisamente.
“Volentieri.” Qualunque cosa mi allontanasse da lui e da quel letto era ben accetta.
 
Dopo una doccia veloce Harry ed io andammo allo Starbucks di fianco all’hotel per fare colazione. Non riuscivo a smettere di pensare al futuro. Alla possibilità di vivere a New York con le mie migliori amiche e di essere la ragazza di Harry. Continuavo a pensare alle mattine passate a lezione, ai pomeriggi al parco e alle serate nei locali più belli della città. Se tutto fosse andato come speravo, avrei vissuto gli anni più belli della mia vita a Manhattan.
“Ehi, sei distratta!” Esclamò lui con un sorriso.
“Cosa?” Domandai io, tornando pesantemente alla realtà. Avevo ancora un intero anno di High School prima di poter anche solo pensare al futuro.
“Il tuo cappuccino è pronto.” Replicò lui, porgendomi il bicchiere di carta con la bevanda calda.
“Grazie.”
“A cosa stavi pensando?” Mi chiese. Pensai velocemente a una risposta da dargli, ma abbandonai subito l’idea di mentire.
“Al futuro, a come sarebbe vivere qui a New York con Ashley e Sky.” Dissi. “E… beh, sarebbe bello se anche tu frequentassi l’università qui.”
“Sarebbe un sogno.” Rispose lui, annuendo. “Soprattutto essere lontani da Santa Monica e dalle persone che conosciamo da tutta la vita.” Aggiunse poi, guardandomi negli occhi. Capii immediatamente a chi si stava riferendo e abbassai lo sguardo. Anch’io non vedevo l’ora di stare lontana da Katy. E anche da Niall, perché quello che mi aveva detto – o che aveva cercato di dirmi – mi aveva ferita e sarei stata contenta di non vederlo più per tanto tempo. E soprattutto odiavo il fatto che mi avesse giudicata male per un semplice bacio quando lui mi aveva tradita anche durante le vacanze invernali in Irlanda.
“Oh, ecco i due piccioncini! Passato una bella notte insieme?” Esclamò Sky, entrando da Starbucks con Louis, Liam e Ashley. Cercai di non arrossire e guardai le labbra di Harry allungarsi in un sorriso divertito.
“Sì, abbiamo guardato un film.” Rispose lui. “Al contrario di voi, che come minimo non avete dormito per più di due ore.” Aggiunse. Non l’avevo mai visto così sicuro di se stesso e rilassato. A scuola tendeva sempre a chiudersi in se stesso e ad essere timido con i nostri compagni e i professori. Forse l’aria di New York faceva davvero bene a tutti, considerando che Sky e Louis non stavano litigando, ma lui aveva un braccio intorno alle spalle della ragazza e lei non l’aveva ancora ucciso o picchiato.
“Oh, taci!” Esclamò Ashley con un sorriso. “Piuttosto, tutti pronti per visitare le ultime due scuole?”
“Prontissima!” Rispose Sky, che non vedeva l’ora di respirare l’aria della Julliard. “Ci conviene dividerci e decidiamo di ritrovarci da qualche parte quando abbiamo finito, che ne dite?”
“Mi sembra la soluzione migliore.” Dissi. Passammo il resto della colazione a pianificare la giornata e decidemmo di trovarci a Washington Square alle quattro di pomeriggio. Poi saremmo andati a visitare la città tutti insieme prima di andare a cena in qualche ristorante vicino ai nostri hotel.
Un sms di Charlotte mi distrasse proprio mentre Louis aveva cominciato a mostrare a tutti dei video di tarsi su YouTube. “Sono uguali a Lewis, non trovate?” Chiese, mentre la ragazza cercava di picchiarlo e di rubargli l’iPhone. Insomma, tutto era tornato nella norma.
Mi concentrai sullo schermo del mio telefono e rilessi tre volte le parole della mia amica.
“Ho un piano perfetto, si svolgerà tutto durante l’after party di Romeo e Giulietta e daremo una lezione a Katy una volta per tutte. Tu sei pronta a riconquistare Niall quando torni?”
Mi voltai verso Harry, che stava ridendo con il resto dei miei amici e sospirai. No, non credevo di essere pronta per cercare di riconquistare Niall. Anche perché al momento la sola idea di rivederlo mi disgustava, dopo quello che avevo scoperto.

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