27 - Moving On

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Il giorno successivo Ashley sembrava la persona più felice del mondo. L’appuntamento con Liam era andato benissimo e i due continuavano a scambiarsi occhiate e arrossire quando l’altro si accorgeva di essere osservato. La ragazza ci aveva raccontato che si erano tenuti la mano e che si erano dati un bacio molto innocente a fine giornata, con la promessa che sarebbero usciti di nuovo insieme.
“E quindi di cosa avete parlato?” Domandò Sky mentre attendevamo l’ingresso in classe del professor Sanders.
“Oh, di tutto!” Raccontò Ash con aria sognante. “Vorremmo andare anche allo stesso college! Il sogno di entrambi è frequentare la Columbia e poi tornare a Los Angeles e diventare insegnanti di matematica.” Aggiunse.
“Sono felicissima per te!” Esclamai con un sorriso.
“Grazie. Devo ringraziarvi perché se non fosse stato per voi non avrei mai avuto il coraggio di uscire con lui e… oh, è stato uno dei giorni più belli della mia vita!” Replicò la ragazza.
“Secondo me siete anime gemelle. Giuro di non aver mai visto due persone che stanno meglio insieme di voi!” Esclamò Sky. “Voglio dire… sembra quasi che siate la versione maschile e femminile della stessa persona!”
Ash ed io ci scambiammo un’occhiata e decidemmo di non dire nulla, anche se avremmo voluto entrambe farle notare che lei e Louis erano esattamente identici.
“Professore?” Cindy interruppe i miei pensieri alzando la mano per cercare di attirare l’attenzione di Sanders quando entrò in classe.
“Sì, Cindy?” Rispose lui.
“Avrei due domande.”
“Dimmi tutto.” Replicò l’uomo, abbandonando il libro di storia sulla cattedra.
Skylar spostò subito il suo sguardo sull’uomo e la vidi tirare un sospiro.
“Cos’è successo a Katy e Jonathan?” Chiese Cindy. Il professore sembrò riflettere per qualche secondo e poi annuì, come se avesse appena deciso che ci meritavamo tutti di sapere quali erano state le conseguenze del gesto orribile di Katy.
“La signorina Evans è stata sospesa per una settimana e dovrà completare trenta ore di servizi sociali. Dovrà raccogliere spazzatura sulla spiaggia e nei giardini pubblici.” Rispose l’uomo, grattandosi il mento. Aveva un accenno di barba e i suoi capelli erano più scompigliati del solito, il che lo rendeva ancora più sexy. Il suo futuro marito sarebbe stato un uomo davvero fortunato. “Anche Jonathan è stato sospeso per una settimana, ma dovrà completare solo quindici ore di servizi sociali perché si è solo introdotto nella scuola e non ha distribuito quella foto.”
“Beh, sta bene a tutti e due.” Commentò Cindy, suscitando mormorii di approvazione da quasi tutti i nostri compagni di classe. Samantha era stranamente silenziosa e sembrava che volesse rendersi invisibile il più possibile. Io, nel frattempo, continuavo ad immaginarmi Katy e Jonathan con due tute arancioni mentre raccoglievano rifiuti sulla spiaggia di Santa Monica o al parco di fianco alla scuola. Un brivido percorse la mia schiena. Dopo una settimana sarebbero tornati entrambi a scuola, cosa sarebbe successo?
“Ogni azione ha delle conseguenze.” Disse saggiamente Sanders. “Qual è la tua altra domanda, Cindy?” Chiese poco dopo, sedendosi in bilico sul bordo della cattedra.
“Vorremmo tutti sapere qualcosa in più sulla nostra gita a Londra.” Replicò la ragazza. Di nuovo tutti i nostri compagni cominciarono a mormorare, perché tutti volevamo sapere cosa sarebbe successo.
“D’accordo, mi sembra una richiesta giusta.” Disse Sanders. “Non soggiornerete in un hotel e non starete con famiglie, ma sarete tutti in un grande dormitorio con altri studenti di tutto il mondo. Ci saranno stanze da due e quattro persone – ovviamente potrete scegliere voi con chi stare – e studierete in una scuola londinese. Le lezioni saranno la mattina e occuperanno quattro ore del vostro tempo. Ci saranno delle gite organizzate per vedere alcuni dei monumenti più famosi e importanti e avrete delle giornate libere.” Spiegò.
“Sarà la gita più bella del mondo!” Mormorò Skylar, lanciando una fugace occhiata nella direzione di Louis. Il ragazzo aveva appena dato un cinque a Harry e i due si erano sorrisi.
“Cosa faremo di sera?” Chiese ancora Cindy.
“I compiti, voglio sperare.” Rispose il professore con un sorriso che mise in mostra i suoi denti perfetti e bianchissimi. “Ceneremo tutti insieme e poi tornerete nelle vostre stanze. Non avrete un coprifuoco, ma sarebbe preferibile se non andaste in giro da soli.” Aggiunse, lanciando occhiate soprattutto in direzione dei ragazzi. Ero sicura che alcuni di loro stavano già progettando come entrare nei pub o nelle discoteche. “Siete minorenni. La professoressa Clare ed io saremo responsabili per tutto quello che vi succederà. Ora, so che mi volete bene.” Si interruppe e rivolse un sorriso a tutta la classe. Le ragazze sospirarono e cominciarono a scambiarsi sguardi eloquenti, accompagnati da risatine. “Quindi non mi metterete nei casini con i vostri genitori, vero?” Concluse, allargando il sorriso. Tutta la classe annuì e alcune ragazze assicurarono a Sanders che metterlo nei guai era l’ultima cosa che volevano fare.
“Che cosa studieremo?” Chiese timidamente Ashley. Il professore puntò il suo sguardo su di lei e sorrise di nuovo.
“Ci concentreremo soprattutto sulla storia e la letteratura del Regno Unito.”
“Quindi niente matematica?” Domandò Niall dal retro della classe.
“Avrete comunque un paio di ore di matematica.” Rispose Sanders. Niall imprecò a bassa voce e sorrisi. Poi mi voltai a guardare Harry, che sembrava la persona più felice del mondo. Tanto che decise di intervenire davanti a tutta la classe, cosa che non aveva mai fatto.
“Quindi studieremo Shakespeare con più attenzione? E… beh no, non si tratta di storia o letteratura.”
“Certo, studieremo Shakespeare, Harry. Cos’altro vuoi sapere?”
“Beh, a me piacciono i Beatles.” Rispose il ragazzo e arrossì. Abbassò lo sguardo, come se si aspettasse che tutta la classe cominciasse a prenderlo in giro.
“Non li studieremo in classe, ma ci sono tante altri posti in cui puoi andare: negozi di dischi, il negozio dedicato solo a loro…” Cominciò Sanders. Harry sorrise e vidi i suoi occhi illuminarsi.
“Andremo a vedere anche qualche partita, prof?” Chiese Niall. “Perché l’Europa è famosa per il calcio! Magari vedremo Beckham!” Esclamò.
“Magari!” Si lasciò sfuggire Skylar, provocando risatine in tutte le compagne di classe.
“David Beckham non è esattamente un personaggio storico.” Disse Sanders, unendosi alle risate. “Però possiamo controllare se ci saranno partite e chi vorrà potrà andare a vederle.” Aggiunse.
“Beckham è un personaggio importante per la storia del calcio!” Obiettò Niall. Sanders sospirò e scosse la testa, ridendo.
“E delle pubblicità di intimo.” Mormorò Sky, facendo ridere Ashley e me.
“Nessuno di voi è interessato a qualcosa di davvero storico e importante a Londra?” Domandò pochi minuti dopo il professore.
“Io voglio vedere il Tower Bridge!” Esclamò Jade.
“I gioielli della corona nella Torre di Londra!” Fece eco Cindy.
In pochi istanti cominciammo tutti a parlare uno sopra l’altro e fu impossibile capire una sola risposta. Ma a Sanders non importava, perché per lui l’importante era che fossimo contenti ed esaltati all’idea di intraprendere quel viaggio. Voleva che imparassimo qualcosa di diverso dal solito e che fossimo felici di farlo. Era davvero il professore migliore del mondo.
 
Durante l’ora di pranzo Niall si aggiunse al nostro tavolo e si sedette di fianco a me. Era strano, perché prima con Charlotte e poi con Katy in giro non eravamo mai riusciti ad essere una coppia in pubblico e non mi ero ancora abituata.
“Sono bravo in Grease? Sto facendo tutto giusto?” Mi domandò il ragazzo, mettendomi un braccio intorno alla vita e avvicinandomi a sé. Ashley e Sky, che erano al nostro stesso tavolo, sorrisero.
“Mmh-mmh.” Borbottai, annuendo. Perché mi sembrava tutto così strano, così poco familiare, così poco naturale? Charlotte ci raggiunse con il suo vassoio e mi spostai immediatamente dal ragazzo. Anche se mi aveva dato la sua approvazione, non volevo che si sentisse a disagio perché Niall ed io facevamo i piccioncini a pranzo.
“Avete visto Zayn?” Chiese immediatamente, guardandosi intorno.
“Sparito con Tomlinson e Styles.” Rispose Skylar, aprendo la confezione del suo burrito vegetariano.
“Saranno andati a fumare.” Borbottò la ragazza, togliendo il coperchio dalla scatola di plastica che conteneva la sua insalata. Sapevo che Harry non fumava, ma Zayn e Louis sì. E non sempre si trattava solo di sigarette. Anche Liam ci raggiunse al tavolo, facendo comparire immediatamente un sorriso sul viso di Ashley, che arrossì violentemente quando il ragazzo le diede un lieve bacio sulle labbra per salutarla. “Avete già deciso cosa farete a Londra? Nel senso… con chi starete in dormitorio?” Chiese poi Charlotte per cambiare argomento. Guardai le mie amiche, che annuirono come se avessero già intuito quello che volevo fare.
“Beh, noi siamo in tre, quindi la scelta logica sarebbe una stanza da quattro.” Cominciai a dire. “Tu hai già fatto piani con qualcuno o ti va di unirti a noi?”
Charlotte mi guardò per qualche secondo con espressione sorpresa e poi sorrise. Non mi ero ancora abituata del tutto a quel suo sorriso genuino, vero. Era strano, ma allo stesso tempo molto soddisfacente.
“Volentieri!” Esclamò.
“E voi ragazzi cosa farete?” Domandai, rivolgendomi verso Niall.
“Io volevo una singola, ma visto che non ce ne sono sarò costretto a dividerla con un mio compagno di squadra.” Rispose lui. “E spero bene che avrà la decenza di sparire quando avrò bisogno di privacy.” Aggiunse. Arrossii e abbassai lo sguardo.
“Tu, Liam?” Chiese Charlotte, ignorando quello che aveva appena detto Niall. Sperai con tutta me stessa che non ci fosse rimasta male.
“Harry mi ha invitato a condividere una quadrupla con lui, Zayn e Louis.” Rispose il ragazzo. “L’alternativa era una doppia con Jacob Thompson, ma siamo andati al Math Camp insieme l’estate scorsa ed eravamo in tenda insieme… diciamo che non ci tengo a ripetere l’esperienza.”
“Perché?” Chiese Ashley.
“Russa e parla nel sonno. Più che parlare… strilla. Una notte mi ha svegliato perché urlava che c’era un orso nella tenda. Mi ha spaventato a morte e poi ho scoperto che stava solo sognando.” Rispose Liam, scuotendo la testa.
“Oh, ecco Zayn, Harry e il cretino! Dovevi dire qualcosa a Malik, Charlotte?” Ci interruppe Skylar, alzando lo sguardo verso la porta d’ingresso in caffetteria.
“No, no.” Mormorò immediatamente la ragazza, evitando lo sguardo di tutti i presenti al tavolo. Forse ero l’unica che sapeva della sua cotta per il mio compagno di laboratorio. Avrei dovuto indagare durante le ore di chimica, perché volevo sapere se anche lui era davvero interessato a lei.
“Ehi, Holly?” Niall mi chiamò, attirando la mia attenzione.
“Sì?”
“Visto che adesso tutti sanno che stiamo insieme e non ci sono più problemi… che ne dici di un appuntamento vero?” Mi propose il ragazzo. Forse non aveva scelto il momento migliore per chiedermelo, però non riuscii ad evitare di sentirmi contenta. Il mio stomaco si attorcigliò improvvisamente, come faceva sempre quando ero un po’ ansiosa o nervosa. L’idea di un vero appuntamento con Niall, in pubblico e non nascosti in casa di uno dei due, mi piaceva molto.
“Mi piacerebbe.” Dissi.
“Andiamo al cinema stasera?” Propose.
“Mmh… Che ne dici di fare qualcosa all’aperto, invece? Una passeggiata, magari.” Ribattei. Chiudersi in un cinema era quasi esattamente come un pomeriggio passato nella mia camera a baciarsi sul letto. Non avremmo parlato in nessun caso e quella era la cosa che volevo fare di più con lui. Parlare. Conoscerci.
“Per me va bene. Allora andiamo a mangiare da qualche parte e poi facciamo una passeggiata prima di tornare a casa.” Disse il ragazzo, sorridendomi. “Ho proprio in mente il posto.”
Sorrisi anch’io. Charlotte era distratta a guardare Zayn dall’altra parte della stanza e non ci stava prestando la minima attenzione, quindi potevo smettere di aver paura di ferirla in qualche modo.
“Devo trovarmi un altro divertimento.” Disse Skylar, guardando nella stessa direzione di Charlotte. “Ditemi se non è un deficiente.” Aggiunse.
Dall’altra parte della stanza, Louis stava parlando con Zayn e stava cercando di tenere una pesca in bilico sul naso. Fu solo una questione di secondi prima che questa precipitasse, schiantandosi sul pavimento. Louis assunse un’espressione colpevole, soprattutto perché Lucy Glendale, la signora che lavorava nella caffetteria, aveva cominciato a guardarlo male e a camminare verso di lui. Zayn rideva e si nascondeva dietro la spalla dell’amico, mentre Harry, di fianco a loro, era distratto. Stava parlando con Jade e si stavano guardando come se fossero attratti l’uno dall’altra.
“Non credo che lo troverai in questa scuola.” Dissi, tornando a guardare la mia amica.
“Vedremo.” Rispose la mia amica, continuando a guardare Louis.
 
Quel pomeriggio, al corso di teatro, riprovammo tutte le scene che avevamo già preparato. Il musical stava prendendo forma e tutto sembrava scorrere nel modo giusto. Skylar e Louis avevano provato l’apertura dello spettacolo ed era stato tutto perfetto. Era innegabile che i due avessero sintonia. Potevano cercare di nasconderlo quanto volevano, ma erano attratti l’uno dall’altra. Anzi, sembrava quasi che provassero dei sentimenti l’uno per l’altra, anche se ovviamente continuavano a litigare.
“Ma fanno sempre così quei due?” Mi chiese Ashley scandalizzata. Quel giorno lei e Liam erano venuti a trovarci perché non dovevano incontrarsi con il loro gruppo di amanti della matematica ed era sconvolta da Skylar e Louis che continuavano a punzecchiarsi quando non stavano provando.
“Sì.” Risposi.
La ragazza scosse la testa, incredula.
“Un giorno si sposeranno, ne sono sicura.” Disse.
“Già, lo penso anch’io.” Replicai, osservandoli. Ero stata talmente impegnata a pensare solo ai miei problemi che non mi ero accorta di nulla. Eppure era ovvio che tra i due stava succedendo qualcosa, anche solo da come si guardavano. Era quell’aria di sfida mista a desiderio. Quel disprezzo misto ad attrazione. Odio misto ad amore.
“Ehi, quindi stasera esci con Niall?”
“Sì! Andremo al nostro primo appuntamento! Il che è abbastanza strano, visto che sono passati quasi tre mesi da quel bacio in spiaggia.” Riflettei ad alta voce.
“Beh, sono successe tante cose nel frattempo. Non è stata colpa vostra! Mi ha sorpreso molto il fatto che Charlotte non ti abbia dato del filo da torcere su questa cosa.”
“Anche a me. Quando gliel’ho detto ero sicura che sarebbe tornata a comportarsi come prima.” Dissi. “L’unica cosa che mi preoccupa, adesso, è quando tornerà Katy. Tra una settimana rientrerà a scuola e penso che sarà più spietata di prima.” Aggiunsi.
“Non preoccuparti, credo che i suoi genitori le abbiano dato una gran strigliata e non penso che si comporterà come prima.” Rispose Ashley con un sorriso incoraggiante.
Rivolsi il mio sguardo sul palco, dove tutti gli attori si stavano prendendo cinque minuti di pausa e chiacchieravano. Zayn e Louis erano impegnati in una fittissima conversazione con Skylar e Charlotte, mentre Harry era con Jade, che stava ridendo e continuava a toccarsi i capelli.
“E’ attratta da lui.” Disse Ashley, interrompendo i miei pensieri.
“Cosa?”
“Jade. Continua a toccarsi i capelli. E’ attratta da Harry, lo dice il linguaggio del suo corpo.” Guardai la mia amica con aria sorpresa, come per chiederle dove avesse imparato quelle cose. “Leggo molti libri.” Si giustificò.
“Anche oggi a pranzo erano insieme.” Dissi. Per qualche motivo quel pensiero mi fece rabbrividire.
“Non lo sai?” Mi chiese Ashley. “Da ieri, quando si è sparsa la voce che Harry non è gay davvero, tutte le ragazze hanno cominciato ad avvicinarsi a lui e a fargli capire in qualche modo che sono interessate.” Aggiunse.
“Non lo sapevo.”
“Sì, soprattutto quelle che si sono già passate tutta la scuola.” Disse la mia amica, scuotendo la testa. “Sai, adesso hanno scoperto che c’è un ragazzo che non si sono ancora portate a letto.”
“Carne fresca.” Commentai con una punta di disgusto. “Ma Jade non è una di loro.”
“No, non lo è.” Rispose Ashley, alzando le spalle.
Non lo dissi ad alta voce, ma cominciai a chiedermi involontariamente in che modo sarebbe cambiato il ragazzo adesso che tutti gli stavano prestando attenzione.
  

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