Il discorso poco atteso

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Era arrivato il momento davvero poco atteso.
Piace dopo aver chiuso la porta dell'entrata e dopo aver sentito la macchina partire si girò e si avviò verso la cucina, dove sua mamma stava lavando i piatti.
Quando il ragazzo arrivò sua madre non gli prestò subito attenzione.
L'attesa lo intimorì ancora di più.
Dopo qualche minuto di silenzio imbarazzante la donna appoggiò il piatto nel lavello e si girò a guardare suo figlio, che alzò gli occhi da terra e la guardò.

Piace: cosa dovevi dirmi?
La madre aspettò un attimo per riflettere, per poi iniziare a parlare.
Mamma: allora... io non so cosa ho visto appena sono entrata in camera tua. Diciamo che da quello che ho capito eravate piuttosto "intimi"...
Piace cercò di interromperla ma lei continuò.
Mamma: sia chiaro che qualunque cosa ci sia, o che possa esserci in futuro, deve essere subito stroncata. Non accetto un'umiliazione del genere da parte di mio figlio. Non puoi essere gay.... e non provare a rispondermi con qualcos'altro che non sia si o no.
Piace: ...io non sono gay...la risposta è s-si

Quell'ultimo si era davvero dubitante. Ora sapeva con certezza che, anche se fosse stato gay, cosa che era il primo a non riuscire a capire, sua madre non avrebbe di certo approvato e si sarebbe solo cacciato nei guai. Decise così di lasciare perdere tutta questa faccenda e fare come diceva l'altra. Bastava non pensarci no? Si fece convincere e si alzò, andò in camera sua e si sdraiò sul suo letto.
Circa dieci minuti dopo si addormentò profondamente.

Jeryck pov
Non sapeva perché ma quel nanetto dai capelli castano chiarissimo e dagli occhi verdi lucenti lo aveva colpito proprio nel cuore. Non aveva mai creduto nell'amore a prima vista.
Lui era un romantico; credeva che non ci si potesse innamorare senza conoscere veramente una persona. Qualcosa in lui oggi gli aveva fatto cambiare idea. Il suo ideale, il suo mondo si era stravolto nel giro di qualche ora. Erano successe così tante cose insieme che doveva prima riuscire ad elaborarle.
Una cosa però era certa... sapeva di amare Piace. E sapeva che non poteva lasciarselo scappare.

Solo un'altra volta si era innamorato di un ragazzo. Si chiamava... no il nome non era importante. L'imprtante è che era finita che quel ragazzo si era trasferito senza dirgli niente, senza lasciargli una lettera e neanche un messaggio. Ma non fa niente, era giovane, aveva solo 15 anni, ne commetteva di errori.
Ora ne aveva 18 ed era convinto al 100% dei suoi sentimenti.

Erano ancora in macchina, lui e suo padre. Quest'ultimo era concentrato a guardare la strada ma dopo qualche minuto parlò.

Padre: ehi Jeryck... ho notato un certo interesse per quel ragazzo di oggi... Piace giusto?
Jeryck: ehm...si, credo proprio di sì
Il pensiero lo fece sorridere e il padre notò la cosa.
Padre: sono molto contento per te allora.
Jeryck: grazie papà.

Jeryck aveva sempre ammirato suo padre, era un brav'uomo e lo aveva sempre sostenuto in qualsiasi cosa. Non era omofobo per sua fortuna, anzi, cercava sempre di lottare per la Lgbt. Era fiero di lui. Ora però gli stava sorgendo un dubbio... e se i genitori di Piace fossero stati omofobi? Come avrebbe fatto lui...

Spazio autrice
E con un bel insulto alla madre di Piace vi saluto e al prossimo capitolo❣

♡_Non pensavo potesse accadere_♡ (Piaryck)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora