Sedici

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Nick's pov

Piombai in camera di Alicia come un tornado, mentre lei e la nostra amica d'infanzia, Olivia, ridevano a crepapelle.

-Nick, che cazzo ci fai qui?-, mia sorella era contrariata, ma sapevo che la mia presenza non dispiaceva affatto a qualcun'altro.
Sorrisi, inchinandomi scherzosamente.
-Non volevo certo interrompere la vostra serata tra donne, sempre che a quattordici anni voi vi possiate considerare tali...-
-Fuori di qui, idiota-
Risi, divertito da quanto fosse semplice ed esilarante fare innervosire mia sorella.

-Devo parlare con Olivia, due minuti-
La nostra amica sbarró gli occhi, sorpresa, e ovviamente mia sorella scosse la testa in segno di disappunto.
-Non so cosa diavolo tu stia combinando, ma voglio che tu esca subito da camera mia-
Guardai Liv, implorandola con lo sguardo. Come prevedevo, lei cedette.

-Va bene, Alicia. Lascia che parli con lui, diamogli due minuti, così se ne andrà e.. -
-... e voi due potrete continuare a discutere su quale sia la miglior linea di assorbenti-
Mia sorella sbuffó, contrariata, ma annuì.
-Che siano due minuti. E ovviamente, voglio sapere cosa sta tramando, qualunque cosa sia-
Detto ciò, uscì dalla stanza come una furia, lasciandomi solo con Liv.

Mi sedetti sul letto, accanto a lei, e quando la guardai vidi che era nervosa. Era da un pó di tempo che il mio istinto mi diceva che quella ragazza provava qualcosa per me, e la cosa non mi dispiaceva affatto.
Lei iniziò a giocare con il braccialetto che portava sempre, e mi sorrise.
-Non so cosa tu stia tramando, ma è meglio se ti sbrighi. Sai com'è Alicia quando si sente presa in giro-
Abbozzai un sorriso.
-Beh, io non ho mai accennato al fatto che dovessi parlare di lei-

Lei sospirò, fingendosi esasperata.
-Di che cosa hai bisogno, Nick?-
Mentre la guardavo, non potevo fare a meno di pensare a quanto stesse crescendo bene; stava diventando una ragazza vera e propria, e mi piaceva davvero.
-Sai, Liv, forse non dovrei dirti nulla-, cominciai, lentamente, senza smettere di fissarla.
-Ma credo che in fondo tu debba sapere quello che so anche io, ormai, da un pó di tempo-

I suoi occhi verdi mi scrutarono da capo a piedi, come per capire cosa non andasse in me.
-Sono confusa. Non capisco dove vuoi andare a parare-
Mi schiarii la voce, e decisi di non fare troppi giri inutili di parole.
-Quello che sto cercando di dirti, è che non ti vedo più come ti vedevo fino a qualche mese fa-
Dal modo in cui spalancò gli occhi, capii che aveva colto il senso della mia frase.
All'inizio, si sdegnó, tiradomi un pugno sul braccio.
-Nick, che cazzo dici?-
La mia risata riecheggió nella stanza, lasciandola ancor più sorpresa.
-Sai, mi aspettavo una reazione simile-

Lei scattò in piedi, di fronte a me, con le braccia incrociate al petto.
-È una specie di scherzo, non è così? -
-No, Liv. Dico sul serio, e credo che anche per te sia la stessa cosa, se devo essere onesto-
Ed ecco che il rossore si impossessó delle sue guance, rendendole color ciliegia. Scosse la testa fin troppo freneticamente, contrariata, ma la anticipai.
-Forse mi sono sbagliato, forse non è così. Ma mi piacerebbe davvero avere ragione-

Sussurrai queste ultime parole, e potevo vedere ogni suo muscolo tendersi dall'ansia. Si precipitò fuori dalla stanza, guardandosi attorno per accertarsi che nessuno fosse in ascolto. Poi, tornó dentro e si richiuse con cautela la porta alle spalle, estraendo il cellulare e cominciando a digitare freneticamente.
Mi sentivo sinceramente confuso, a quel punto.
-Cosa stai facendo?-
-Copro le tue stronzate-, mormorò, prima di far partire una canzone che copriva leggermente il suono delle nostre voci.

Criminal~Troy OttoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora