Cinque

175 17 14
                                    

Due ore e tre soste dopo, mi trovavo seduta sui sedili posteriori del pickup al fianco di Madison, mentre Nick era collassato a causa della stanchezza ed aveva finito per addormentarsi nel cassone posteriore.
D'altronde, chissà da quanto tempo non chiudeva occhio.

Troy era al posto del passeggero, di nuovo, dopo aver dato il cambio al suo amico alla guida per un po'.
Di tanto in tanto, lanciava delle occhiate strafottenti nella mia direzione, tanto per ricordarmi che mi stava salvando la vita, e avrei dovuto essergliene grata.
Come no.

Nessuno parlava granché, fatta eccezione per qualche battuta squallida buttata lì tra i due ragazzi davanti a noi, di tanto in tanto.
Per compensare, però, una musica assordante in stile Heavymetal risuonava in tutto l'abitacolo del mezzo, facendomi salire ancor più il nervoso.

Avrei dovuto aspettarmi che un assassino avesse una passione per la musica che esprimeva pazzia e disperazione.

Ad un certo punto, dopo aver alzato gli occhi al cielo varie volte, irritata mi protrassi in avanti con uno scatto fulmineo, allungando la mano fino ad arrivare ad abbassare il volume notevolmente.
Dopodiché, tornai a farmi piccola piccola sul sedile, guardando fuori dal finestrino.

Potevo sentire lo sguardo rovente di Troy bruciarmi la pelle, uno sguardo che non sembrava intenzionato ad abbassare. Così, gli lanciai una breve occhiata, stizzita.
-Beh?-, sputai.
Lui, ovviamente, sorrise scuotendo la testa, ma non commentò, cosa che mi sorprese parecchio. Mi sarei aspettata qualche commento infelice, qualche battuta del cazzo, ma nulla.
Mi sentii sollevata, ma fu una pace interiore che durò poco, dal momento che lo stronzo tornò ad alzare il volume meno di due minuti dopo, ancora più di prima.



Ci vollero un'altro paio d'ore per giungere al ranch.
Quando finalmente ci trovammo a destinazione, il pickup si fermò di fronte ad un grande cancello; dietro ad esso, vi era tutto ciò che negli ultimi mesi non avevo più avuto occasione di vedere, ovvero normalità allo stato puro.
Persone che si abbracciavano e ridevano mentre accudivano il bestiame, bambini che correvano spensierati giocando a chissà quale gioco divertente, anziani che passeggiavano tranquillamente con aria totalmente rilassata, come se nulla li sfiorasse.
Come se, fuori da lì, non ci fosse stata in atto letteralmente l'apocalisse.

Rimasi incantata da quella visione, e potei persino sentire un piccolo tuffo al cuore che sembrava molto...gioia.

Madison era presa come me, e lo capii solo lanciandole una breve occhiata.
Eppure, non avremmo mai dato ai nostri aguzzini tanta soddisfazione; lo sapevo benissimo, senza nemmeno il bisogno di parlarne con lei e Nick, che nel frattempo si era svegliato ma aveva comunque continuato il viaggio nel cassone posteriore.

Fuori dal cancello, vi era un uomo armato, un altro soldato.

-Carl, vecchio bastardo! Cosa hai combinato, per finire di nuovo di guardia?-, rise di gusto Troy, dopo aver abbassato il finestrino per parlare con il suo amico.
Quest'ultimo gli fece un gestaccio in risposta, per poi affermare, in tono severo;
-Tuo padre vuole parlare con te-
Nove parve sorpreso, ed abbozzó un sorriso.
-Dovrebbe averci già parlato Jake. Era in elicottero-
Il soldato scosse la testa.
-Ancora nessuna traccia di lui o del mezzo. Siete arrivati solamente voi-

Il cuore iniziò a galopparmi nel petto.
Com'era possibile che Travis ed Alicia, in volo, dovessero ancora raggiungerci?

Troy si voltó nuovamente verso di noi.
-D'accordo, allora. Coraggio, scendete-

-Come?-, Madison mi precedette, sconvolta, ma lui non si smosse di un millimetro.
-Ho detto di scendere qui, immediatamente. Voi aspettate fuori finché non avrò parlato con mio padre per avvertirlo del vostro arrivo-
Per qualche strana ragione, obbedimmo senza porre alcun tipo di resistenza, Nick compreso.

Criminal~Troy OttoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora