IX

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Forse, se Yoongi fosse stato più attento avrebbe notato che qualcosa non andava.
Avrebbe notato gli sguardi circoscritti ed attenti, fin troppo.
Non che Yoongi solitamente non venga strettamente controllato. Erano molte le persone che non apprezzavano la sua presenza a palazzo.
Molti erano quelli ancora fedeli alla regina e convinti che Yoongi abbia ucciso sua madre non per autodifesa ma per sete di potere.
E non importa quanto fosse scosso il giovane Yoongi all'epoca, quanta paura e disperazione si potesse leggere nei suoi occhi, nessuna di queste persone gli ha mai creduto.

E poi ci sono quelle persone che provavano astio nei suoi confronti perché si è rivelato essere un buon re. Persone convinte di poterlo manovrare come una marionetta a loro piacimento per soddisfare i loro porci comodi.
Ma Yoongi ben presto ha dimostrato loro di non volersi in alcun modo piegare e di voler fare del bene.
Perché forse era davvero maledetto, ma se avesse cercato di fare qualcosa di buono gli altri avrebbero potuto essere risparmiati.

Quindi, erano molti i funzionari di corte che osservavano ogni sua mossa nella speranza di un suo scivolone o una distrazione.
E Yoongi per anni era stato maniacalmente attento, consapevole che se fossero riusciti a spodestarlo, a perderci sarebbe stato il popolo.
E questo non poteva permetterlo ma soprattutto mai se lo sarebbe perdonato. Anche dopo la morte, il pensiero di aver lasciato il suo popolo nelle mani di tale gentaglia lo avrebbe perseguitato, di questo ne era ben sicuro.

Non aveva messo in conto Taehyung così come non aveva messo in conto di innamorarsi follemente di lui.
Taehyung, in poco tempo, è diventato il centro del suo universo, il sole intorno al quale gravita Yoongi.
Forse è un amore malsano il suo, ma Yoongi non riesce letteralmente a smettere di pensare a lui e se potesse vorrebbe passare le sue intere giornate in compagnia di Taehyung.

E questa è forse una delle cose che più sconvolge Yoongi che ha sempre apprezzato la solitudine.
Yoongi ama il silenzio, ama il rumore della natura, poter chiudere gli occhi e rilassarsi senza doversi concentrare su un possibile interlocutore, amico e meno.
Ma a quanto pare Yoongi ama anche la voce melodiosa di Taehyung. La sua voce, pacata e profonda ha il potere di rilassare completamente i muscoli di Yoongi e metterlo a suo agio come mai nessuno era riuscito prima, neppure Seokjin.
Ma non è solo la voce.
Sono soprattutto i silenzi.

I silenzi con Taehyung acquistano tutto un altro sapore. Non sanno di solitudine, non sanno di malinconia ma soprattutto quando è con Taehyung i silenzi non sembrano essere solo quei brevi attimi di aria che viene inalata dai polmoni prima di sprofondare nuovamente nell'oceano.
No. I silenzi con Taehyung sono calma, pace e primavera.
Yoongi avrebbe dovuto rimanere attento, quindi. Ma Taehyung è una distrazione. È una distrazione dal suo essere re e dal suo miserabile passato.

Insieme a Taehyung, Yoongi si sente rinascere, si sente libero.
Insieme a Taehyung, Yoongi scioglie i suoi lunghi capelli biondi senza alcun timore, quasi li apprezza dopo tutti i complimenti che Taehyung gli sussurra ogni giorno.
Insieme a Taehyung, Yoongi è solo un uomo innamorato.
Ed è questo il problema. Yoongi non avrebbe dovuto dimenticarsi di essere Re.



Il sole è appena tramontato quando Yoongi saluta Taehyung.
Non ha però ancora voglia di ritirarsi nelle sue stanze, quindi, decide di passeggiare per il giardino
(la parte pubblica, quella sul retro ormai è sua e di Taehyung e Yoongi non vi vede più il senso ad andarci da solo).
Sente qualcosa pendere lievemente dietro di lui e solo in quel momento si accorge di avere attorno al collo il paerangi di Taehyung.
Yoongi se lo mette al capo, non preoccupandosi delle possibili reazioni che qualcuno potrebbe avere nel vederlo indossare un cappello da contadino.
E proprio mentre formula quel pensiero, Yoongi si rende conto che il giardino sembra fin troppo tranquillo. Solitamente vi sono sempre degli eunuchi e dei servitori che girano per il palazzo, eppure, quella serata non è così.

Un campanello di allarme risuona nella testa di Yoongi ma il re si è accorto troppo tardi dell'atmosfera a palazzo.
Qualcosa di appuntito gli punge fastidiosamente la nuca dalla quale fuoriesce un rivolo di sangue.
"Cammina verso il muro." Ordina una voce che Yoongi associa immediatamente ad uno dei funzionari di corte. Uno dei più ostili nei suoi confronti.
E Yoongi onestamente, in una situazione del genere, non sa se ridere o piangere.
Perché ha fatto tanto per evitare di essere preso alla sprovvista e proprio ora che pensava di aver trovato un po' di felicità, tutto precipita.
La sua schiena tocca il freddo muro del palazzo facendo rabbrividire il suo intero corpo.

"Voltati."
Yoongi fa come richiesto, perché che altro potrebbe fare? Il funzionario impugna una spada mentre Yoongi è stupidamente disarmato.
E quante volte Hoseok e Jungkook gli hanno detto di portare con sé almeno il pugnale quando loro non sono presenti.
Ma la verità è che a Yoongi, ogni volta che posa anche solo il suo sguardo su un'arma, salgono i conati di vomito. Dopo quello che è accaduto con sua madre, Yoongi non pensa di essere in grado di impugnare alcun tipo di arma.
E forse è anche per questo che Yoongi cerca di stipulare alleanze con tutti i regni confinati. Nella speranza di non dover mai andare in battaglia. Di non essere costretto ad uccidere altre persone.

"Ma guarda un po' che abbiamo qui. Re Min indifeso." Esclama l'uomo mentre una risata sguaiata riecheggia nell'aria.
Yoongi lo osserva con espressione imperturbabile nella speranza che la sua paura non sia evidente agli occhi dell'uomo che lo minaccia con una spada a neppure mezzo metro dal suo cuore.
"Potrei ucciderti in molti modi. Potrei deliziarti di una morte rapida ed indolore colpendoti proprio dritto al cuore ma non sarebbe alquanto divertente, non credi?"
Yoongi deglutisce rumorosamente e non può non pensare a Taehyung.
Erano ancora tante le cose che avrebbe voluto fare insieme a lui, era ancora tanto quello che vi era da imparare su di lui. Yoongi ancora non sapeva quale fosse il suo colore preferito.

A questo punto il re deve impegnarsi per trattenere le lacrime.
Non darà mai al funzionario la soddisfazione di vederlo piangere.
Morirà dignitosamente.
"Che ne dici se ti tranciassi un arto alla volta?" l'umo chiede con una tranquillità allarmante, come se stesse proponendo un piatto da mangiare a cena.
Il funzionario alza le braccia brandendo la sua spada, pronto a tagliare il suo primo arto e Yoongi non può far altro che chiudere gli occhi ed accettare che questa è la fine.

Solo che non lo è.
La spada non lo trafigge e quando Yoongi apre gli occhi, rimane sconvolto nel vedere il corpo di Taehyung davanti al suo, la spada tra le sue mani grondanti di sangue.
"C-cosa pensavate di fare?" chiede Taehyung con voce tremante. Silenzio.
"Cosa pensavate di fare?!" questa volta urla quando non riceve risposta.
Yoongi è completamente senza parole e lo osserva con occhi sbarrati che riflettono quelli del funzionario, altrettanto sconvolto e probabilmente deluso dal fallimentare tentativo di uccidere Yoongi.

"Come avete osato provare ad uccidere il vostro re?" Taehyung continua ad urlare e Yoongi non lo ha mai visto così. Taehyung è sempre stato calmo e tranquillo e mai, da quando conosce Yoongi, ha alzato la voce.
Eppure adesso è di fronte a lui, con le mani ferite, gli occhi spalancati ed iniettati di sangue mentre urla contro un funzionario.
Le sue urla sembrano richiamare l'attenzione di qualcuno perché, in poco tempo, servitori ed eunuchi raggiungono il giardino, divenendo testimoni del tentato omicidio.
E forse era proprio questo lo scopo di Taehyung.
Forse sapeva che non avrebbero avuto possibilità di sopravvivere se non fossero arrivare altre persone.

Le servitrici boccheggiano mentre gli eunuchi raggiungono i tre uomini ed afferrano Taehyung per portarlo a farsi medicare. Le guardie presenti raggiungono immediatamente il funzionario e gli legano le mani dietro la schiena con una corda.
È solo in quel momento che Yoongi può sospirare di sollievo.
Ma Yoongi non riesce a rilassarsi perché la sua mente rivolge immediatamente i suoi pensieri a Taehyung.
Senza dire nulla alle persone che si trovano ancora nel giardino, Yoongi comincia a camminare a passo svelto verso la sala nella quale opera il loro medico a palazzo.

La porta è aperta e Yoongi vede immediatamente il medico tenere tra le sue mani quelle di Taehyung mentre lascia cadere sulle profonde ferite del liquido trasparente che fa gemere Taehyung per il dolore intenso.
La vista di Yoongi diventa improvvisamente rossa per la rabbia. E lo sa, lo sa bene che non è il caso farsi prendere dall'ira e che dovrebbe solo essere grato a Taehyung per avergli salvato la vita ma Yoongi non riesce, non riesce quando il risultato è vedere Taehyung ferirsi.
"Cosa pensavi di fare?" sbotta quindi, richiamando l'attenzione di Taehyung che distoglie lo sguardo dalle sue mani per rivolgerlo al re.
"I-in che senso?" mormora visibilmente confuso.
"Perché ti sei messo in mezzo? Non avresti dovuto."
Taehyung spalanca gli occhi sorpreso. "V-vi stava per uccidere, jeohna."
Yoongi tira improvvisamente un pugno al muro, spaventando Taehyung ed il medico. "E così stava per uccidere te!" sbotta, chiudendo poi gli occhi per tentare di riacquisire la calma perduta.

"Vi lascio da soli." Mormora il medico, facendo un inchino in direzione di Yoongi e uscendo poi dalla stanza.
"Hyung... I-io non capisco. È perché tu sei un re il tuo orgoglio è ferito per essere stato salvato da un semplice contadino?"
E Yoongi ha tentato di calmarsi ma quando Taehyung gli risponde così, la rabbia di Yoongi torna in tutta la sua impetuosità.
"No, idiota! Ma non puoi metterti in pericolo a causa mia. Qui sono tante le persone che vogliono farmi fuori ed io non posso permetterti di immischiarti e rischiare di farti male. Non ti azzardare a rifarlo mai più, Taehyung, ci siamo intesi? Non vivrei in pace se dovesse succederti qualcosa."
Taehyung ha gli occhi lucidi quando deglutisce rumorosamente e si limita ad annuire.

"Ora finisci di farti medicare e poi vai a casa, una guardia ti accompagnerà."
"V-va bene hyung." Sussurra Taehyung, la voce pregna di lacrime non ancora versate.
"E non venire a palazzo per un po'." Gli dice Yoongi, mentre sente come se un macigno gli stia schiacciando il cuore.
E senza neppure riservagli un secondo sguardo Yoongi se ne va, mentre la prima di una lunga serie di lacrime solca la sua guancia.






paerangi: cappello da contadino

teach me gently (how to breathe) // taegiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora