Due linee.

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"Sophia? Tutto bene? Sei chiusa in bagno da almeno mezz'ora e fra poco inizia la lezione di passo a due. Sophia, ci sei?"
Domanda preoccupata Camille dall'altra parte della porta.

Passo la mano sulla mia fronte asciugandomi quelle poche gocce di sudore e poi, facendo leva sulle mie braccia, mi alzo lentamente da terra.
Mi appoggio alla parete quando l'ennesimo giramento di testa mi colpisce e mi porto ancora una volta la mano in fronte, notando che è decisamente bollente.
Ottimo, ci mancava solo la febbre.
Sospiro e tiro lo sciacquone, per poi girare la chiave nella serratura ed aprire finalmente la porta del bagno dove ormai sono chiusa da un'infinità di tempo.

"Oddio ma sei pallida, che ti succede?"
Mi chiede la mia amica avvicinandosi a me.

"È solo un po' di influenza, non ti preoccupare."
Rispondo cercando di tranquillizzarla.

In realtà sono due giorni che non mi sento per niente bene: la notte non riesco mai a dormire perché continuo ad alzarmi per andare in bagno a vomitare, ho costantemente dolori in tutto il corpo soprattutto alla schiena e durante il giorno ho continui giramenti di testa.
Anche stamattina non stavo affatto bene e ho resistito appena per tutta la prima lezione della giornata, ma subito dopo sono corsa nei bagni dello spogliatoio perché dovevo ancora vomitare.
Mi avvicino al lavandino e mi sciacquo il viso con dell'acqua ghiacciata, per poi uscire dal bagno seguita da Camille.
Mentre ci dirigiamo verso la sala di danza, la mia amica continua a lanciarmi occhiate preoccupate ma decido di ignorarla fingendo che tutto stia andando bene.
Io e Camille entriamo nella sala di danza e subito ci vengono incontro Arthur e Louis, ma non fanno in tempo a parlare dato che arriva la nostra insegnante.
Noi ragazze ci sediamo subito per terra e, mentre la nostra insegnante forma le coppie di oggi, iniziamo ad indossare le punte.

"Osterfield con Walker."
Esclama l'insegnante.

Alzo di scatto la testa e guardo con gli occhi sbarrati l'insegnante sperando di aver sentito male, ma quando poi sposto lo sguardo su Jack e lo trovo a guardarmi sorridente capisco che tutto questo non è uno scherzo.
Questa giornata continua ad andare sempre peggio, ottimo direi.
Sistemo i lacci delle punte e poi mi alzo in piedi, raggiungendo Jack.

"Sembra essere tornato tutto come una volta, non ti pare?"
Mi domanda Jack sottovoce.

La sua voce esce come un sussurro al mio orecchio e subito rabbrividisco, nel ricordare come la sua voce sussurrava di starmene ferma in quella terribile notte.
Ricordo ogni parola, ogni frase.

"Niente tornerà come prima."
Sentenzio cercando di mostrarmi sicura di me.

La nostra insegnante inizia a spiegare la variazione che svolgeremo oggi, così rivolgo tutta la mia attenzione ai passi da imparare mentre cerco di non pensare alle mani di Jack che stanno toccando il mio corpo.
Le mani di Jack stringono saldamente i miei fianchi impedendo così di farmi cadere ed i nostri corpi continuano ad allontanarsi e ad avvicinarsi, come attratti da una forza molto più potente di noi stessi.
È proprio, però, quando incrocio per un istante i suoi occhi che perdo l'equilibrio ma lui riesce a prendermi in tempo non lasciandomi così cadere.
Questo gesto è come una secchiata d'acqua ghiacciata per me e così afferro le mani di Jack spostandole dai miei fianchi, per poi allontanarmi di scatto da lui.

"Sophia, ti devi fidare di me altrimenti non riusciremo mai a ballare."
Spiega Jack alzando gli occhi al cielo.

Ha perfettamente ragione in questo caso, perché ballare insieme ad un altra persona significa affidarsi completamente a lei.
Ti devi lasciare guidare e non devi avere paura, perché sai per certo che non ti lascerà mai cadere: hai fiducia in questa persona.
Eppure, questa volta, non ci riesco.
Non riesco a non pensare a quello che Jack mi ha fatto, non riesco a sentire le sue mani sul mio corpo ed il fatto che lui si comporti come se nulla fosse successo mi manda letteralmente fuori di testa.
Perché non riesce a capire che non riuscirò mai più a guardarlo negli occhi senza avere paura?

You bring me home. || Tom Holland Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora