Conosci Walker?

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Un soffio d'aria fredda e pungente si abbatte su di me, così mi stringo di più nel mio cappotto e affondo il mio volto nella sciarpa in modo da coprire bocca e naso.
In questo momento non so se sto tremando di più a causa del freddo o dell'ansia che sto provando.
Oggi è il grande giorno: ritorno all'Opera, ricomincerò a ballare.
Stanotte non ho chiuso occhio e non ho fatto altro che rigirarmi fra le coperte del mio nuovo letto da una singola piazza, troppo piccolo per i miei gusti.
La mia mente non ha fatto altro che essere assalita dalle solite domande, dovute alle mie mille paranoie: ce la farò? Andrà tutto bene? Sarò all'altezza di tutto questo? Riuscirò finalmente a realizzare il mio sogno oppure fallirò ancora una volta?
Tutti questi pensieri non mi hanno dato pace e così i miei occhi sono rimasti incollati al soffitto della mia nuova camera da letto, nella speranza che prima o poi un colpo improvviso di sonno mi avrebbe fatta crollare ma invece nulla.
Alle sei di questa mattina, esasperata dallo stare inchiodata a letto, ho deciso di alzarmi e mi sono messa all'opera per preparare la colazione ai miei coinquilini che si sono svegliati un'ora dopo, decisamente più riposati di me.
Abbiamo fatto colazione tutti insieme chiacchierando o meglio, loro non hanno smesso un secondo di parlare mentre io mi sono limitata a fissare un punto nel vuoto davanti a me lasciandomi sopraffare dall'ansia.
Quando arriviamo davanti all'immensa struttura dell'Opera Arthur e Louis entrano, mentre io mi blocco davanti all'entrata incapace di entrare e non mi rendo nemmeno conto che Camille si è fermata al mio fianco.

"Sei nervosa?"
Mi domanda in tono apprensivo Camille.

"Non ho chiuso occhio tutta notte. È che non mi aspettavo di avere una seconda possibilità e ho paura di rovinare tutto."
Confesso voltandomi verso di lei.

Sono a Parigi da due giorni e ieri, avendo avuto tutta la giornata libera, i miei coinquilini ed io ci siamo seduti sul nostro divano e abbiamo parlato per tutto il pomeriggio per conoscerci meglio.
Camille, Arthur e Louis si conoscono e vivono insieme ormai da un anno e mi sono divertita tantissimo nel sentire i loro racconti delle varie disavventure che sono successe, in questo anno di convivenza.
Anche loro mi hanno fatto domande sulla mia vita a Los Angeles, così ho spiegato loro che lì vivevo con mio fratello ed il mio fidanzato.
Continuando a parlare, siamo inevitabilmente finiti sull'argomento danza e non ho potuto non raccontare loro del mio infortunio, dell'allontanamento dall'accademia e di questa seconda possibilità che mi è stata concessa.
Parlare con loro di questo tasto dolente della mia vita è stato molto naturale e sono stati meravigliosi, perché hanno saputo regalarmi parole piene di supporto nonostante siamo ancora degli sconosciuti praticamente.

"Una seconda possibilità qui non la danno a tutti e, se sei qui, vuol dire che sei un vero talento. È normale avere paura ma hai tutte le carte in regola per superarla. Ora entriamo, va bene?"
Afferma Camille con dolcezza.

Io le regalo un sorriso sincero e poi sposto lo sguardo nuovamente sull'edificio, analizzandone ogni piccolo particolare.
Camille mi prende sottobraccio e così faccio un respiro profondo, per poi entrare all'interno dell'edificio affiancata da lei.
Appena dentro mi sento di essere stata catapultata in un altro mondo ed è tutto esattamente come me lo ricordavo, non è cambiato niente.
I lunghi corridoi sono adornati con quadri appesi alle pareti che ritraggono i ballerini più famosi che sono nati qui dentro, ragazze e ragazzi si dirigono verso gli spogliatoi stringendo il borsone sulle loro spalle, altri che invece chiacchierano allegramente mentre si dirigono verso le varie sale di danza, le note di musica classica si diffondono nell'aria e all'improvviso sorrido, sentendo il mio cuore diventare più leggero.
Mentre mi dirigo verso gli spogliatoi, il mio telefono vibra nella tasca del giubbotto e così lo tiro fuori: è un messaggio da parte di mio fratello.

Da: Haz💜
Qui sono le undici e mezza di sera,
sto per andare a dormire.
L'ultimo pensiero va a te...
in bocca al lupo sorellina.

You bring me home. || Tom Holland Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora