Addio.

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Tom's pov.
"Vado io."
Urlo appena sento suonare il campanello.

Sono le sette e mezza di sera del 24 dicembre, la Vigilia di Natale, e Londra è ancora più bella e magica del solito dal momento che ha iniziato a nevicare.
Sono tornato a casa dalla mia famiglia circa tre giorni fa, per passare con loro le feste.
In questi tre giorni sono uscito con Harrison, anche lui tornato a Londra dalla sua famiglia ma soprattutto mi sono goduto un bel po' di tempo con i miei familiari che non vedevo da mesi.
Mi erano mancati moltissimo ed essere di nuovo qui con loro, mi rende la persona più felice del mondo.
Felicità che aumenta, perché so benissimo chi ha appena suonato il campanello di casa.
Scendo di corsa le scale rischiando anche di cadere e mi fiondo subito all'ingresso, aprendo la porta: davanti a me, finalmente, trovo Sophia.
Anche lei ha raggiunto Londra per passare le feste qui ed è giusto arrivata qualche ora fa in aeroporto.
È passata a casa a lasciare la valigia, si è cambiata e poi è arrivata qui dato che mia madre l'ha invitata a passare la sera della Vigilia di Natale con noi.
Afferro la sua mano e subito la trascino verso di me, abbracciandola con tutte le mie forze.
Sono passate tre settimane e mezza dall'ultima volta che ci siamo visti a Parigi e Dio, quanto mi è mancata.
Mentre la tengo stretta a me la trascino dentro casa e chiudo la porta alle nostre spalle, per poi farla indietreggiare in modo da bloccarla fra la superficie di essa ed il mio corpo.

"Ciao Holland."
Dice Sophia alzando lo sguardo verso il mio.

"Ciao Osterfield, mi sei mancata da morire."
Sussurro facendo sfiorare i nostri nasi.

Prima che lei possa parlare ancora, appoggio subito le mie labbra sulle sue.
Non appena la bacio, il mio cuore comincia a battere all'impazzata e sento finalmente di essere al posto giusto con la persona giusta.
Sophia si alza sulle punte dei piedi e circonda il mio collo con le sue braccia, approfondendo il bacio e facendo scontrare i nostri corpi.

"Dio santo, ma prendetevi una cazzo di stanza."
Esclama una voce alle nostre spalle.

Sophia si stacca di scatto dalle mie labbra ed io mi volto all'istante, trovando a pochi passi da noi i miei tre fratelli.

"Cazzo Sophia, certo che mandi completamente fuori di testa il nostro fratellone."
Afferma Harry ridacchiando.

"Si, è la mia specialità."
Sospira Sophia alzando gli occhi al cielo divertita.

Si allontana da me e raggiunge i miei fratelli, salutando tutti e tre con lunghi abbracci.
Mentre li saluta, io mi perdo ad osservarla: indossa un gonna di jeans nera, dei collant dello stesso colore, una dolcevita rossa che aderisce al suo busto mettendo in risalto le sue meravigliose forme, il suo viso è ricoperto da un leggero strato di trucco ed i suoi lunghi capelli biondi le ricadono lungo la schiena.
Mi mordo il labbro e penso a quanto sia bella, a quanto io sia fortunato ad averla tutta per me.
Mia madre e mio padre, sentendo un po' di chiasso, escono dalla cucina e ci raggiungono subito all'ingresso.

"Sophia, finalmente sei qui. Ci sei mancata molto."
Dice mia madre avvicinandosi a lei.

"Nikki, che bello rivederti."
Esclama Sophia sorridendole.

Le due si abbracciano e poi Sophia fa lo stesso con mio padre.
Finiti tutti i vari saluti, mia madre annuncia che la cena è pronta e così ci dirigiamo tutti in cucina prendendo posto a tavola tranne Sophia, che si offre per aiutare mia madre a servire la cena.

"Allora Sophia, come sta andando all'Opera?"
Le domanda curioso mio padre.

Tutti quanti rivolgiamo la nostra attenzione a lei e rimango sorpreso nel vedere il suo volto rabbuiarsi, cosa che solitamente non succede mai quando parla della danza.
Ha sempre gli occhi che le brillano e non smette mai di sorridere, mentre ora sembra che non voglia parlare di questo argomento: che sarà mai successo?

You bring me home. || Tom Holland Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora