BIKER 5' Capitolo "Corse clandestine"

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Sono passati solo un paio di giorni e sento già la mancanza di Travers. Ripenso ai suoi baci, alle sue mani su di me... a quello che mi ha fatto provare, e voglio rivederlo.

All'uscita di scuola non si è più fatto vedere e non ho idea di quello che gli sia successo.

«Stai pensando a lui, vero?» mi sorprende Penny dandomi una pacca sulla spalla.

Rispondo di no, ma sa che sto mentendo perché capisce benissimo quello che provo.

All'improvviso arrivano Clarissa e Fran, un'altra nostra amica.

«Ciao, ragazze» ci saluta Clarissa. «Non avete idea di dove siamo state invitate... Ai Magazzini.»

«Cioè?» non capisco.

«Le spiego io, questa non sa proprio niente» alza le spalle Penny, indicandomi. Mi illustra tutto quello che io ignoro, ci pensa sempre lei. «Ai Magazzini è un modo di dire in codice, si tratta di un parcheggio di periferia pieno di depositi abbandonati dove fanno le corse in moto clandestine...»

Per un attimo mi manca il respiro. Ci deve essere anche Travers, allora. Con tutto il suo gruppo di amici scapestrati.

«Verremo anche noi» prendo per un braccio Penny.

«Ah, finalmente ti sei data una svegliata» la mia amica mi dà un pizzicotto sulla mano.

Spero non capisca che sogno il mio prossimo incontro con Travers, perché ho davvero intenzione di cacciarmi nei guai.

«Quando ci andate?» domando curiosa.

«Stasera» risponde Fran, eccitata. «C'è una corsa.»

«Vi passo a prendere io, con la mia macchina» ci fa sapere Penny.

Non riesco a fare a meno di respirare affannosamente e non vedo l'ora di rivedere Travers. So che è pericoloso frequentare quei luoghi ma non mi interessa.

Se lo dovessero sapere i miei genitori mi ammazzerebbero.

Entriamo a scuola e per tutta la mattina, durante le lezioni, non riesco a pensare ad altro che alla corsa. Nell'ora di matematica, Ron mi passa un bigliettino.

Stai sognando?

Ecco, cosa mi scrive.

Mi volto verso di lui e gli sorrido, siamo amici da una vita, Ron prova qualcosa per me ma io lo considero soltanto un amico, non posso farci nulla.

So già di chi mi sono innamorata e non posso levarmelo dalla testa. Le lezioni finiscono e mia madre ci viene a prendere con la sua Volvo.

Ovviamente stiamo bene attente a non farci scappare nulla.

«Mamma, stasera resto a dormire da Penny» le dico con chiarezza. «Dobbiamo prepararci per il compito di algebra...»

«Tesoro, sei sicura di non stancarti troppo?» si volta lei, mentre guida.

Penny ride fra sé perché sa che è una balla. Andremo in periferia, ad assistere alla gara clandestina.

Non sto più in me dalla gioia.

***

La fortuna vuole che quella sera, i genitori di Penny siano fuori a cena. Io sono da lei dalle sette del pomeriggio e per passare inosservate abbiamo entrambe indossato dei jeans e delle magliette poco appariscenti.

«Torniamo a mezzanotte» ci fa sapere sua madre.

Sono una bella coppia, lei indossa un tailleur, lui un completo grigio.

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